ME NE FREGO: Giovani e attivazione sociale è un seminario pubblico, divulgativo e gratuito, organizzato da ZAC! sabato 26 settembre dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso gli spazi rigenerati della stazione di Ivrea
Il seminario nasce dall’esigenza di esplorare gli immaginari e le pratiche dei giovani under 25 – in Italia, con focus sul contesto eporediese – e di interrogarsi sulle loro possibili forme di attivazione e di ingaggio per trasformare la realtà in cui abitano.
Ivrea e provincia rappresentano oggi un territorio in stasi. Qui i giovani a fatica trovano opportunità di crescita ed emancipazione e moltissimi mettono in atto altrove i propri progetti di vita. Spopolamento giovanile e disinvestimento simbolico producono effetti ‘a palla di neve’ a tutti i livelli dello sviluppo urbano. Questi effetti possono essere in parte mitigati grazie all’emersione e alla sperimentazione di nuove forme di appartenenza alla città e al territorio, anche a seguito di una pandemia che ci sta costringendo a riconsiderare i significati di ‘casa’ e di ‘mobilità’. Sentirsi parte di un luogo fisico e sociale, infatti, apre la strada al desiderio di esserci, battersi e trasfigurarlo a propria misura.
Apre il seminario con una lectio magistralis Stefano Laffi*, sociologo, da oltre vent’anni studioso dei mondi giovanili italiani. Sviluppano il dibattito, a seguire, gli interventi di alcune figure rappresentative, che in Ivrea lavorano a stretto contatto con ragazzi e ragazze fra i 14 e i 25 anni, così da ancorare la riflessione anche ad una dimensione fortemente locale.
Programma dei lavori
9.00: Registrazione
9.30: Introduzione (Lucia Panzieri, ZAC!)
9.45: Lectio Magistralis (Stefano Laffi, Codici | Ricerca e Intervento)
pausa caffè
11.00: Dibattito con PAOLO COSSAVELLA (Lettera 22), NORA GIANOTTI (psicologa agli sportelli delle scuole superiori), ALESSANDRA IRACE (ZAC!), ALESSIO MECK (Night Office), EMANUELE PERAGLIE (educatore)
12.00: Domande dal pubblico
Mettendo in tensione uno sguardo sociologico, capace di restituire alcune tendenze di scala socio-economica e formativa, con uno sguardo etnografico, che ne colga anche gli snodi relazionali, emotivi e identitari più evanescenti, il seminario ME NE FREGO: Giovani e attivazione sociale si rivolge a educatori, insegnanti e operatori, per condividere un primo quadro conoscitivo e arricchire il vocabolario con cui ciascuno, nel proprio ambito professionale, si rapporta, agisce e orienta i giovani. Con l’augurio che possa essere la prima tappa di una riflessione comune da sviluppare insieme, con i ragazzi e le ragazze, nel territorio eporediese.
Le generazioni giovanili in Italia appaiono oggi più ‘enigmatiche’ che nei decenni passati. Pressoché assenti come attori dalla scena pubblica e al riparo di un consumo digitale ipertrofico, risulta complesso rintracciarne motivazioni intime, traiettorie collettive e aspirazioni per il presente e il futuro. Ma anche paure, sofferenze, inerzie, frustrazioni e persino inibizioni. Nonostante siano i soggetti più colpiti dalle crisi socio-economiche ricorsive (inclusa l’attuale da COVID-19) e siano loro i destinatari di svariati appelli a ‘mettercela tutta’ per uscirne, poco o nulla viene fatto per renderli davvero protagonisti.
Eppure, ovunque e ogni giorno, migliaia di giovani ereditano un mondo che ai loro occhi potrebbe dover essere trasformato radicalmente, o solo in parte o forse per nulla. Probabilmente non lo sapremo finché non verranno dati loro tempo, voce, ascolto e soprattutto spazio concreto per fare. Non lo sapremo – come afferma il sociologo Stefano Laffi (2014) – finché come adulti non avremo reso conto delle nostre responsabilità in questa ‘congiura contro i giovani’. Cosa chiede la società ai giovani e cosa chiedono, invece, i giovani alla società?
D’altra parte, la partecipazione civica permea da almeno un ventennio le politiche pubbliche. Il coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi di trasformazione sociale e urbana ha consentito di maturare diverse esperienze innovative sotto il profilo della produzione culturale, della sostenibilità, del welfare, del consumo, dell’educazione e di molti altri aspetti che riguardano stili di vita via via emergenti. Diventa allora fondamentale (e improrogabile) interrogarsi su come coinvolgere ragazzi e ragazze in questi processi, su come attivarli in modo che questi stessi processi si traducano in strumenti di cambiamento nelle loro mani. La refrattarietà dei giovani nei confronti dei percorsi di attivazione è riconducibile a una carenza metodologica oppure ha a che fare con una più ampia cornice di senso?
A causa delle misure sanitarie anti COVID-19, e per consentirci di predisporre adeguatamente gli spazi, è necessario iscriversi a questo link.
Il seminario ME NE FREGO: Giovani e attivazione sociale è curato dalla Cooperativa Sociale ZAC! con il supporto tecnico di Dynamoscopio, nell’ambito del progetto ‘Co-Incidenze’ sostenuto dal bando Open2Change di Fondazione Compagnia di San Paolo.
* Stefano Laffi (Milano, 1965) è ricercatore sociale presso la cooperativa sociale Codici (Milano). Ha collaborato con la Rai, Radio Popolare, oggi con la rivista “Gli asini”, dirige Codici404 e cura il podcast Edunauta. Si occupa di mutamento sociale, culture giovanili, processi di emarginazione, consumi e dipendenze. Ha scritto, fra l’altro, Il furto. Mercificazione dell’età giovanile (2000). Ha curato Le pratiche dell’inchiesta sociale (2009) e con Maurizio Braucci Terre in disordine. Racconti e immagini della Campania di oggi (2009). Con Feltrinelli ha pubblicato La congiura contro i giovani (2014) e Quello che dovete sapere di me. La parola ai ragazzi (2016).