La situazione sta velocemente precipitando. Il piano industriale presentato dall’AD di Manital, Luigi Grosso, non ha convinto nessuno. Dove possono i clienti abbandonano l’azienda affindando i lavori ad altre imprese, i fornitori delle utenze stanno chiudendo i rubinetti, sedi senza elettricità e senza riscaldamento.
I lavoratori sono ormai senza reddito da mesi, migliaia di famiglie rischiano il baratro della povertà e intanto non potranno garantire ai loro figli il natale che vorrebbero. La bacheca del social blu dei lavoratori della MGC è ormai il punto di riferimento sulla rete di tutti i lavoratori della Manital in Italia. Diverse le provenienze geografiche, diversi i clienti presso i quali lavorano, le mansioni, ma uguale è l’urlo di rabbia: non prendiamo lo stipendio da mesi! Questi alcuni messaggi presi dal social.
“Ciao a tutti e grazie. Noi lavoriamo per la Guardia Di Finanza e siamo da ottobre senza stipendio“, scrive Titta da Alessandria.
“Buongiorno, Commessa poste di Catanzaro, Vibo Valenzia e Reggio Calabria e senza stipendio da agosto. Oggi c’è uno sfratto esecutivo, un nostro collega verrà buttato fuori. Si fermano i lavoratori per solidarietà e protesta!“, scrive Gisella.
“Noi ormai da un mese facciamo solo i servizi minimi nella stazione di Novara… purtroppo nelle altre stazioni non hanno avuto volontà di farlo … ma noi qui continuiamo a non lavorare fino a quando non vediamo gli stipendi arretrati“, scrive Marinella
“Buongiorno sono un cosiddetto operaio Manital “itinerante” quindi senza commessa fissa del Lazio. Siamo un gruppo di 20 persone circa (gli invisibili) che dal mese di luglio non percepiamo lo stipendio e la cosa più bella è che fino ad una settimana fa la nuova proprietà non sapeva della nostra esistenza“, scrive esasperato Alessandro.
“Non sappiamo più cosa fare, padri e madri di famiglia che vivono l’angoscia di non riuscire più a pagare mutuo, bollette e benzina“, commessa Poste in Sardegna.
Si potrebbe continuare, ma il quadro è ben chiaro. Anche la situazione dei pagamenti degli stipendi in surroga (cioè il cliente paga direttamente i lavoratori anziché pagare Manital) è a macchia di leopardo e richiede tempi lunghi e le banche, le bollette non aspettano. Rimane anche aperto il grave problema dei lavoratori che rischiano pignoramenti perché l’azienda non ha versato alle finanziarie il “quinto dello stipendio” prelevato ai lavoratori che avevano acceso prestiti con questa formula.
E intanto importanti clienti se ne vanno, oggi all’Unione Industriale di Torino c’è stata la firma per il passaggio di circa 300 dipendenti Manital addetti alle pulizie presso gli stabilimenti Fiat alla società Iscot.
Futuro prossimo
Martedì 17 dicembre Manital ha convocato i sindacati nella propria sede di Ivrea (sempre che vi sia ancora l’elettricità, il riscaldamento l’hanno già interrotto) per discutere del pagamento degli stipendi arretrati. I lavoratori, rimasti in 50 dei 120 dei tempi migliori, in concomitanza con l’incontro faranno un presidio davanti alla sede al quale parteciperanno anche gli operai della MGC per quello spirito di unitarietà che i lavoratori invocano fin dall’inizio della vicenda. Sono poi previsti altri incontri con i sindacati in settimana probabilmente a Torino. Chiaramente Manital vuole rassicurare il tribunale che venerdì 20 dovrà decidere sull’insolvenza dell’azienda, ma sarà difficile che piccole mosse nel disastro globale possano incidere sulla decisione del Tribunale delle Imprese di Torino. Entro il 20 intanto è ancora in piedi la promessa di pagamento di tutti gli arretrati spettanti agli operai della MGC. Impegno preso dal presidente di Manital, Giuseppe Incarnato, con il sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli. Gli operai sono pronti ad una mobilitazione più eclatante se non vedranno i loro soldi entro la settimana. Nel frattempo è cambiato nuovamente l’AD di MGC, il nuovo dirigente si chiama Alessandro Losco.
Continua la mobilitazione in MGC
Gli operai della MGC, l’azienda che ha ristrutturato il Castello di Parella, continuano con la determinazione della disperazione e della rabbia, la loro mobilitazione. Venerdì 13 erano presenti, insieme ai colleghi dei servizi, alla fiaccolata organizzata da Cgil-Cisl-Uil sulla “Vertenza Torino“. Sabato 14 erano in piazza del municipio a Ivrea per continuare a sensibilizzare la popolazione sulla situazione della Manital, che ricordiamo è azienda ben nota in città, come ben noto è il suo ormai ex presidente Graziano Cimadom. I lavoratori hanno distribuito un volantino intitolato “Fatti e misfatti” con le date principali della loro vicenda. Ora attendono la convocazione per ricevere tutto il dovuto. Anzi, ora che c’è un nuovo amministratore Losco, un conto corrente lo possono aprire (fino a quando l’AD era Cimadom è stato riferito ai lavoratori che le banche non aprivano nuovi conti all’azienda) e i pagamenti possono essere fatti come legge comanda, con i bonifici nei conti dei lavoratori e non con “assegni circolari”, praticamente denaro contante.
Intanto sempre più voci dicono che prima che spariscano anche i crediti (nel piano industriale si parla di 100 milioni), meglio sarebbe l’arrivo di commissari straordinari.
Cadigia Perini