Firmato mercoledì 5 febbraio Il protocollo di intesa tra il Comune di Ivrea e il mondo del lavoro
Il mondo del lavoro che si ritrova intorno al tavolo della sala dorata del Comune di Ivrea, insieme al Sindaco Chiantore e all’Assessora Colosso (che ha tra le sue deleghe quella alle Pari Opportunità) è differentemente rappresentato: Alessandro Benini per Confindustria Canavese, Pierpaolo Meloni per Associazione Piccole e Medie Imprese Torino, Fabrizio Ghisio per Confcooperative Piemonte Nord, Renzo Brussolo per Legacoop Piemonte, Giuseppe D’Anna per AGCI Piemonte, Giovanni Ambrosio per CGIL Torino, Cristina Maccari per CISL Torino e Debora Bonacci per la Camera sindacale territoriale UIL di Ivrea. Obiettivo comune la somministrazione di un questionario volto a individuare discriminazioni e molestie si luoghi di lavoro.
Il protocollo e il relativo questionario sono un effetto collaterale del Vademecum per riconoscere, prevenire e contrastare la violenza di genere e le molestie sessuali sui luoghi di lavoro; Mai più molestie, Mai più violenze, stilato dalla Città metropolitana di Torino dietro la sollecitazione delle organizzazioni sindacali.
Lavoro difficile e delicato, comprensibilmente, quello della formulazione delle domande del questionario, a cui si è dedicata Monica Andriolo, valutatrice e progettista esperta di pari opportunità: i soli dati richiesti sono il genere di appartenenza, il tiolo di studio e la scia d’età – ha puntualizzato – e per ciascuna domanda esiste la possibilità di scegliere di non rispondere.
Prime ( e primi, il 3,5% secondo l’ISTAT di uomini è vittima di molestie sui luoghi di lavoro; la percentuale di donne è pari al 14%) a ricevere il questionario nel mese di marzo saranno le lavoratrici e i lavoratori del Comune di Ivrea, che per primo sul territorio ha messo in pratica il progetto.
L’elaborazione dei primi dati a settembre consentirà di iniziare la mappatura della problematica; dalla percezione delle molestie alle violenze subite, dai comportamenti ritenuti inopportuni agli atteggiamenti (lo ha sottolineato Chiantore nell’introduzione) oggi non più accettabili nell’ottica del rispetto per gli individui, con la possibilità di segnalare quale sia stata la persona responsabile della molestia, se sia seguita una denuncia e, in caso affermativo, se vi siano state o meno ripercussioni.
Appuntamento a settembre per le prime valutazioni e il passaggio al che fare.
Simonetta Valenti