Iniziata qualche settimana fa su queste pagine con l’intervista a Francesco Comotto di Viviamo Ivrea, proseguiamo la panoramica dei “lavori in corso” per le prossime elezioni comunali di Ivrea con l’intervista a Luca Spitale, nuovo segretario del Circolo di Ivrea e Cascinette del Partito Democratico
L’elezione di Luca Spitale a segretario eporediese da parte del congresso del PD del 14 ottobre scorso (con la conseguente messa in minoranza, anche localmente, di tutto il precedente “gruppo dirigente di fatto” del partito e della Giunta Della Pepa) ha spianato la strada alla candidatura a sindaco di Elisabetta Ballurio e, contemporaneamente, messo seriamente in dubbio la volontà/possibilità del partito di aggregare altre forze organizzate della città. Ed è proprio sul rapporto di collaborazione (o corteggiamento, a seconda del punto di vista) con l’associazionismo locale che si concentrano le iniziative di una parte dell’attuale minoranza PD che si ritrova nel Circolo Brat, promotore di una serie di incontri pubblici su temi diversi (sul civismo, su “Ivrea metropolitana”, sui diritti).
Intanto dalle destre non ci sono comunicati che facciano intendere il terreno di lavoro, certamente già avviato, ma il convegno al Giacosa di fine ottobre ha esibito la volontà di Forza Italia di costruire una coalizione che riesca a competere per la guida del Comune di Ivrea. E l’esito delle elezioni siciliane del 5 novembre scorso avrà certamente rafforzato tale volontà e possibilità.
Di Ivrea5Stelle si sa che, come tutti, lavora al suo programma per le comunali eporediesi, e l’attività è seguita con una certa attenzione anche dal M5S nazionale, come era parso chiaro dopo l’incontro all’Oratorio San Giuseppe di questa estate con Davide Casaleggio, una implicita conferma dell’interesse che il movimento nutre nei confronti della città olivettiana.
Più noto, aperto e pubblico il percorso avviato da tempo da Viviamo Ivrea, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana. In questi giorni, con un proprio comunicato, Viviamo Ivrea invita associazioni e singoli cittadini a collaborare «apportando idee e proposte in nome dei beni comuni e dell’interesse collettivo a un progetto di stampo civico per il governo della Città che sia ampiamente condiviso e partecipato». Aggiungendo che a tale «progetto civico, aperto ed inclusivo, che intende muoversi nel perimetro ideale dei valori indicati nella Carta Costituzionale della nostra Repubblica e che avrà tratti programmatici soprattutto territoriali, si sono ad oggi uniti gli attivisti locali delle forze di sinistra, Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana che si ispirano al progetto nazionale delle Città in Comune».
Ancora scarsamente visibili i movimenti degli altri tre gruppi rappresentati attualmente nel consiglio comunale eporediese : “Ivrea + bella” (consigliera Alessia Caserio) e “Moderati” (consigliere Aurelio Cornelio) con la maggioranza e “Lista dei Cittadini” (consigliere Alberto Tognoli) all’opposizione. Da segnalare solo il fatto che nel 2013 nella lista dei “Moderati” erano presenti anche i socialisti locali, che in questi mesi però sono per lo più entrati direttamente nel PD.
Proseguendo nella presentazione delle varie opzioni per l’amministrazione della città che si presenteranno ai cittadini eporediesi nella primavera prossima, questa volta abbiamo posto alcune questioni al neo segretario del PD di Ivrea, Luca Spitale.
Lei arriva all’improvviso sulla scena politica eporediese e diventa segretario del PD certificando, con la sua elezione, la definitiva sconfitta del precedente gruppo dirigente locale del partito. E ci arriva in un momento decisivo qual è la campagna per l’elezione del sindaco della città. Affronterà questo impegnativo compito con il direttivo (di 30 persone) eletto dal congresso o pensa a una segreteria ristretta o ampia?
L’organo politico per eccellenza è il direttivo del Circolo, composto attualmente da 30 persone [delle quali 12 della lista di minoranza che al congresso candidava Augusto Vino ndr], ma anche quello del segretario di un partito è un ruolo politico. Sono stato eletto dal congresso per svolgere questo ruolo politico, di impulso e di indirizzo dell’attività del partito, mentre la snella segreteria che ho costituito (con Donata Beltrame, Fabrizio Dulla, Paolo Bertolino, Paolo Cominetto e tesoriere Carlo Ampollini) avrà compiti prevalentemente organizzativi.
A proposito delle elezioni comunali prossime, è da tempo nota l’autocandidatura di Ballurio (sostenitrice della sua elezione a segretario): sarà anche quella del circolo PD di Ivrea? E sarà l’unica candidatura? Senza primarie?
R: Statuto e regolamenti disciplinano tempi e modalità per le primarie: devono essere indette due mesi prima della loro effettuazione e tra i 4 e gli 8 mesi prima della data delle elezioni. Se consideriamo il tempo che manca da qui alle elezioni locali, tenendo presente le varie festività (tra cui il Carnevale d’Ivrea) ci rendiamo conto che il tempo non è molto: a mio giudizio, prima verranno indette queste primarie e meglio sarà.
Primarie di coalizione, immaginiamo?
No, immaginate male. La maggioranza degli iscritti vuole un candidato unito, identitario, sia che si tratti di Ballurio o di altri. Prima di parlare di coalizioni è evidente che il PD deve valutare al suo interno chi sarà il proprio candidato tramite primarie. Solo dopo si potrà parlare di coalizioni (anche perché nessuno pensa che il PD possa e voglia correre una sfida solitaria) ed eventualmente allora di primarie di coalizione.
E con chi potreste correre?
Ritengo un peccato capitale che, a livello nazionale, Bersani abbia detto “me ne vado”, ma non è detto che non possa nascere qualcosa di buono. Con Mdp [Movimento Democratici e Progressisti, a Ivrea rappresentato da Franco Giorgio e Dario Omenetto ndr] avremo un primo confronto il prossimo 21 novembre: è da diverso tempo che hanno chiesto di incontrarci e discutere e la cosa mi fa piacere. Personalmente ritengo che il PD debba guardare al Partito Democratico americano, aperto a tutti e partecipato da chiunque.
Da qualche mese il suo competitore al congresso del 14 ottobre, Augusto Vino, con il Circolo Brat organizza incontri pubblici per ragionare sul futuro della città e del territorio, rivolgendosi in particolare a quella che definisce “Ivrea solida e solidale”, cioè “alle associazioni di volontariato, imprenditori, cooperative, donne e uomini che la compongono, con o senza la tessera del PD”. E di questa “Ivrea solida e solidale” a cui il centrosinistra ha sempre guardato e nel cui lavoro si è sempre riconosciuto, secondo Vino, deve essere espressione il candidato sindaco.
Oggi si tende a proporre un candidato della società civile perché un candidato politico si ritiene che possa avere maggiori difficolta ad essere votato. Le associazioni, tuttavia, devono essere coinvolte davvero, non in senso strumentale; devono essere coinvolte come protagoniste. Mi sta bene tutto fino a quando Vino non sostiene che le associazioni debbano necessariamente esprimere un candidato sindaco. Non voglio escludere la possibilità di un candidato esterno, ma ribadisco che la mia forza politica dovrebbe scegliere un candidato interno. Se poi Vino e gli altri ritengono che Elisabetta Ballurio non sia il candidato ideale allora occorre che propongano un’alternativa, in quanto, fino a prova contraria, fanno ancora parte del PD.
Il Comune di Ivrea è amministrato da oltre 40 anni da amministrazioni di sinistra o centro sinistra e arriva alle elezioni comunali dopo dieci anni di amministrazione del PD con sindaco Della Pepa. Sosterrete perciò la necessità di una continuità, seppur ovviamente con adattamenti determinati da mutate condizioni, o proporrete discontinuità? In sostanza come giudicate l’operato dell’amministrazione uscente?
Mi ritengo un attento lettore ed elettore e posso dire che Ivrea è oggi una città ordinata, pulita; non mi sento di esprimere un parere negativo sull’amministrazione Della Pepa, ma è evidente a tutti che questi ultimi anni di amministrazione della città sono stati contraddistinti da un certo immobilismo politico. L’amministrazione non ha avuto molto coraggio: sono passati alcuni “treni” che purtroppo non sono stati presi al volo e, lasciatemi dire, oggi come oggi bisogna saper cogliere le opportunità, non lasciarle andar via.
A quali treni si riferisce?
Faccio un esempio: Mediapolis. E’ solo un esempio per dire che, premesso che si deve tener conto delle questioni ambientali e delle priorità della comunità, occorrerebbe poi favorire l’insediamento nel territorio di iniziative imprenditoriali che portano occupazione. Ovviamente questo discorso travalica l’operato dell’amministrazione eporediese, ma credo che Mediapolis sia stato un “treno” perso che le amministrazioni locali forse avrebbero potuto intercettare.
E per fare un esempio riferito al presente, l’Ipercoop in Corso Nigra è da considerarsi un “treno” da non perdere oppure no?
Non so dire se fare questo supermercato sia giusto o sbagliato. Non conosco nel dettaglio la vicenda, so che c’è di mezzo un parere tecnico e uno politico apparentemente contraddittori l’uno con l’altro, ma a prescindere da questo trovo profondamente insensato che non vengano date risposte certe in tempi certi. Anche perché poi ci si espone al rischio della richiesta di risarcimenti dei danni subiti da imprenditori che avrebbero voluto investire nella nostra città.
a cura di Andrea Bertolino e ƒz