L’intervento del sindaco di Ivrea Matteo Chiantore alla manifestazione per Gaza del 24 maggio a Ivrea
Cari cittadine, cittadini e rappresentanti delle nostre comunità,
ringrazio il Comitato Ivrea per la Palestina e il Presidio per la Pace di Ivrea per aver organizzato questo momento di sostegno al Popolo Palestinese.
L’escalation di drammatici eventi in Medio Oriente, la perdurante assenza di pressioni incisive da parte della comunità internazionale e, in particolare, dell’Unione Europea, di fronte al massacro di un popolo mi ha interpellato come uomo, come cittadino, come rappresentante di una comunità pluralista e multiculturale e come tale credo che sia essenziale che queste iniziative, che concentrano l’attenzione su Gaza e sul popolo palestinese, vedano una partecipazione civile sempre maggiore e che siano improntate al dialogo e al rispetto.
Le amministrazioni locali, che rappresentano tutte le componenti delle loro comunità, hanno un forte ruolo amministrativo da svolgere ma anche il dovere di coinvolgere i cittadini e il loro senso civico, offrendo occasioni di dialogo e confronto.
Per questo motivo ho desiderato che altri sindaci fossero qui a testimoniare il nostro impegno civile perché questi tempi difficili richiedono a ciascuno di noi, nei nostri diversi ruoli, di non cedere mai all’indifferenza perché tacere significa accettare.
E’ inevitabile che la quotidiana crudeltà e la repressione dei diritti umani ai quali assistiamo, ci coinvolgano emotivamente. E’ parimenti necessario tenere salda la ragione al fine di compiere delle scelte consapevoli che rafforzino la democrazia dietro alla quale troppo spesso si fanno scudo governi che sembrano averne smarrito i principi.
Voltarsi da un’altra parte e fingere che questioni internazionali troppo complesse non ci riguardino è un atteggiamento vile; la distruzione sistematica persino degli ospedali di Gaza a causa di bombardamenti indiscriminati e il blocco di aiuti umanitari per centinaia di migliaia di persone ridotte alla fame costituiscono dei crimini di cui il governo israeliano sarà chiamato a rispondere.
La nostra richiesta di azioni e di una forte presa di posizione da parte del nostro Paese non è solo l’espressione della nostra umanità ma risponde al
fatto, ormai assodato, che viviamo in un mondo in cui le azioni di un popolo o di uno Stato si ripercuotono inevitabilmente su tutti gli altri.
Pensare di essere parte del mondo globalizzato solo quando si va in vacanza in un luogo esotico o si acquistano prodotti provenienti dall’altra parte del mondo è riduttivo. La vera cittadinanza globale implica la partecipazione ai diritti e ai doveri sanciti da leggi che tutelano il benessere di tutti, senza distinzioni.
Il nostro impegno deve essere inclusivo e rispettoso, evitando strumentalizzazioni e divisioni che minano la coesione sociale. Solo attraverso il dialogo e il rispetto reciproco possiamo contribuire a trovare soluzioni giuste e durature per la crisi nella Striscia di Gaza, che coinvolge diritti umani e giustizia internazionale.
Concludo ringraziando nuovamente i sindaci intervenuti e chiedo con forza la collaborazione di Sonia Cambursano, in qualità di Consigliera, affinché si faccia portavoce presso il Sindaco metropolitano Lo Russo per coinvolgere una parte ancora più ampia della società civile. Non possiamo più permetterci di restare indifferenti di fronte a un silenzio assordante del nostro Governo: è giunto il momento di far capire che noi cittadini vogliamo una presa di posizione.
Grazie per la vostra attenzione