L’azienda ha comunicato ieri in Confindustria di voler aprire una procedura di licenziamento per 103 lavoratori nelle sedi di Ivrea e Bollengo. Stamattina assemblea dei lavoratori convocata dalla Fiom-Cgil, l’unico sindacato presente in azienda, al termine della quale i lavoratori sono scesi in strada.
Gli americani di Arca Technologies sono sbarcati nell’Eporediese a fine 2014 acquisendo la Cts, azienda nata negli anni 80 su iniziativa di alcuni ex dipendenti Olivetti e specializzata in prodotti per l’automazione bancaria e la gestione dei pagamenti, una delle più interessanti realtà del nostro territorio cresciuta nel tempo fino a conquistare un’importante fetta del mercato di settore. All’atto dell’acquisto, Mort O’Sullivan (nomen omen), fondatore e amministratore delegato di Arca già partner commerciale di Cts, dichiarò «Ci aspettiamo che diventi il centro di eccellenza della tecnologia di Arca e costituisca il motore della crescita per molti anni a venire». E così sembrava, anche considerato che nel luglio 2016 Arca decide di internalizzare delle attività acquisendo tre aziende fornitrici, Mavimec, Prosecure e Sumotec, per un totale di 80 dipendenti tra diretti e in somministrazione. Con queste acquisizioni Arca ottiene il controllo di tutto il processo industriale, dalla progettazione del software alla produzione dell’hardware, design incluso. A commento di questa nuova operazione di acquisto O’Sullivan dichiarò «Questo è un gran giorno perché diventiamo un’unica azienda. Il nostro obiettivo è promuovere gli stabilimenti italiani Arca technologies come centro di eccellenza tecnologica globale». Ma come esperienza purtroppo ci insegna, dopo i primi segni di crisi dello scorso anno con il ricorso ai contratti di solidarietà, puntualmente arriva l’annuncio del licenziamento per 103 su 280 totali. La rabbia dei lavoratori è esplosa oggi durante l’assemblea convocata dalla Fiom-Cgil, ed è sfociata in strada, davanti alla sede di Ivrea in Corso Vercelli. Il corteo ha poi proseguito verso la sede di Bollengo sulla statale 228, “la decisione di tagliare più di un terzo di posti di lavoro è inaccettabile“, dicono determinati i lavoratori e chiedono a gran voce, amplificata al megafono da Fabrizio Bellino, segretario Fiom-Cgil Canavese, che i dirigenti escano a spiegare come possono aver portato l’azienda in questa crisi. Una cosa pare certa, i lavoratori non lasceranno nulla di intentato per difendere lavoro e professionalità.
Cadigia Perini
Ad inizio 2015 dedicammo la pagina sul Lavoro di varieventuali (allora solo cartaceo) a un punto sulle diverse realtà aziendali del nostro territorio chiedendo “Cosa porta il 2015?“, c’era anche l’intervento di un gruppo di lavoratrici e lavoratori di Cts.