Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata dai consiglieri di minoranza e indirizzata al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, ai Capigruppo e ai Consiglieri Comunali
Abbiamo appreso dai giornali che è stata depositata da TIM una SCIA per l’installazione di nuove antenne 5G sul traliccio di Piazza S.Francesco d’Assisi.
Premesso che non è nostra intenzione prendere alcuna posizione ideologica avversa allo sviluppo tecnologico nel settore delle telecomunicazione e quindi anche verso lo sviluppo della tecnologia 5G, ci preme però ricordare che è stata approvata all’unanimità in Consiglio Comunale una mozione il cui deliberato recitava:
Il Consiglio Comunale:
1) Impegna il Sindaco e l’Amministrazione Comunale a seguire con la massima attenzione l’evoluzione e gli sviluppi della sperimentazione in atto nella nostra città relativi alla nuova tecnologia 5G con particolare riferimento alla installazione delle antenne, al controllo dell’inquinamento elettrico ed elettromagnetico e di conseguenza ai possibili rischi per la salute dei cittadini conseguenti alla nuova tecnologia introdotta nella nostra città;
2) Impegna il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale a organizzare e convocare una riunione della Conferenza dei Capigruppo e/o della Commissione Consiliare competente con la presenza dei tecnici dell’ARPA competenti in materia e di una rappresentanza dell’Ordine di Medici per affrontare il tema specifico dei potenziali rischi sulla salute delle persone introdotti da questa nuova tecnologia;
3) Impegna il Sindaco e la Giunta a richiedere, appena l’antenna sarà attivata, un controllo delle emissioni da parte dell’ARPA;
4) Impegna il Sindaco e la Giunta a informare preventivamente il Consiglio Comunale quando si presentano situazioni che possono incidere sulla salute dei cittadini con particolare riguardo delle fasce più a rischio.
Per ciò che attiene il punto 2) era stata convocata una Commissione Assetto del Territorio alla fine di marzo, poi rinviata al 3 aprile e definitivamente spostata a data da destinarsi a causa delle limitazioni governative emanate per arginare il diffondersi del contagio da Covid-19.
Per quanto riguarda gli altri punti non ci risulta sia stato messo in atto quanto richiesto dal Consiglio Comunale. Sul 5G, ma anche sulle precedenti tecnologie di emissione di onde elettromagnetiche, non esistono studi autorevoli che ne garantiscano la non nocività nel medio e lungo termine e ci sono preoccupazioni, espresse anche dalla comunità scientifica internazionale, riguardo la possibile dannosità di tali emissioni. Il fatto che le onde elettromagnetiche siano invisibili e non paiono causare danni immediati alla salute umana non può giustificare un comportamento superficiale e remissivo da parte delle istituzioni. Ricordiamo che il Sindaco è la massima autorità sanitaria cittadina e non può non tenere conto che rispetto a questa nuova tecnologia è in atto nella nostra comunità un partecipato confronto. Il coronavirus avrebbe dovuto insegnarci che sottovalutare i rischi sanitari che ci troveremo ad affrontare in futuro può causare dei danni enormi sia dal punto di vista sociale che economico e che prevenire è meglio che curare.
Si ricorda che la città di Ivrea è dotata di un “Piano di localizzazione degli impianti radioelettrici di telefonia mobile” che limita le opportunità di insediamento delle stazioni radio base per la Telefonia Mobile in alcune porzioni del territorio sulla base di diversi princìpi, criteri e finalità, tra i quali il principio della minimizzazione delle esposizioni ed il principio di precauzione, di derivazione comunitaria, nonché nel rispetto delle indicazioni contenute nella Deliberazione di Giunta Regionale 16-757/2005 (applicativa della LR 19/2004), i criteri di lontananza da edifici e luoghi di particolare sensibilità – caratterizzati da presenza continuativa di persone per almeno 4 ore al giorno – con particolare tutela della popolazione infantile, di rispetto e mitigazione degli impatti sui coni visuali più delicati del paesaggio comunale.
Tale Piano/Regolamento suddivide in zone il territorio e l’area in cui è sito l’impianto è compresa nella zona B dove esistono restrizioni e dove sono comunque previste delle condizioni che contemplano il rilascio di un’autorizzazione da parte di enti sovra-ordinati. In prossimità di tale antenna ci sono due siti scolastici, la Questura, diversi uffici, anche pubblici, attività commerciali e parecchie unità residenziali. Trovandoci nel cuore del centro storico rileva poi anche l’aspetto storico-paesaggistico e il traliccio in questione è una ferita sullo skyline della città storica, una città che ambisce a diventare attrattiva dal punto di vista turistico. Il Piano sulle antenne succitato prevede fra l’altro anche la possibilità di richiedere lo spostamento di impianti troppo impattanti e troppo a ridosso di zone densamente abitate, perché non lo si attua?
Evidenziamo che la SCIA è stata depositata l’8 aprile, in piena emergenza Covid, e che trascorsi 30 giorni senza opposizione da parte del Comune diventerà esecutiva e si potrà procedere all’installazione.
E’ ormai da due mesi che la stragrande maggioranza dei cittadini è chiusa in casa e sono chiuse scuole e università, esercizi commerciali, studi professionali, industrie, buona parte degli uffici, edilizia, cantieri di ogni genere. E’ stata di fatto sospesa l’attività istituzionale pubblica con un funzionamento ridotto all’indispensabile delle assemblee (Parlamento, Consigli regionali e comunali, ecc.) e ci troviamo oggi in un ambito emergenziale che limita fortemente il dibattito democratico. Tutto questo evidentemente non è bastato per sospendere la richiesta di installazione di nuove antenne pur non essendosi ancora potuto svolgere il necessario dibattito pubblico richiesto all’unanimità dal Consiglio Comunale e non potendo la cittadinanza approfondire l’argomento per tutelare la propria salute ed eventualmente esprimere il proprio pacifico dissenso come avviene in ogni Paese civile. Giova ricordare che in diversi Stati sono state prese delle misure precauzionali riguardo l’installazione di nuove antenne e che in molte città e centri minori italiani, alcuni anche vicini a noi, i Sindaci hanno emesso delle ordinanze che sospendono ogni sperimentazione e/o installazione di impianti a radiofrequenza a tecnologia 5G.
Con la mozione approvata all’unanimità in Consiglio Comunale non abbiamo espresso un no aprioristico a questo tipo di tecnologia, ma richiesto di approfondire, nell’interesse della collettività, gli eventuali rischi sanitari sottostanti. La grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo dovrebbe farci rallentare un attimo, renderci più riflessivi e capaci di ponderare, in maniera non ideologica e al di fuori dell’appartenenza politica, vantaggi e svantaggi, rischi e utilità di ciò che oggi è ritenuto non sufficientemente conosciuto da una parte della stessa comunità scientifica. Alla luce di tutto questo chiediamo al Sindaco di mettere in atto quanto richiesto all’unanimità dal Consiglio Comunale sospendendo la pratica depositata in attesa di poter democraticamente svolgere ogni tipo di approfondimento da parte della cittadinanza. Tutto questo in osservanza del fondamentale Principio di precauzione. Sarebbe drammatico riscontrare tra vent’anni, come è successo per l’amianto, che ciò che oggi non abbiamo sufficientemente valutato si è poi rivelato dannoso per la salute delle donne e degli uomini di domani.
Francesco Comotto – capogruppo lista civica Viviamo Ivrea
Maurizio Perinetti – capogruppo Partito Democratico
Massimo Luigi Fresc – capogruppo Movimento 5 stelle