Apprendiamo dell’iniziativa pubblica organizzata da Culturalidentità per sabato 8 febbraio dal titolo “La storia non si infoiba”
Difficile non immaginare che si sentirà odore di intolleranza e contrapposizione interetnica, il contrario di quel che sarebbe necessario e giusto.
Sarebbe necessario chiedersi perché quando si onorano le vittime del nazifascismo si pensa al superamento dei conflitti e alla pace mentre le vittime delle foibe sono onorate con tricolori teschiati, saluti romani e tutto l’armamentario tipico del suprematismo da sempre guerrafondaio. Meglio non si potrebbe fare per far suonare un nuovo campanello d’allarme in Slovenia e in Croazia. Meglio non si potrebbe scegliere per ferire ancora una volta gli sloveni, ma anche quei triestini che vivono quei luoghi.
Riguardo a un tema tanto chiaro quanto purtroppo anche divisivo riteniamo che sarebbe più utile studiarlo a fondo, solo così comprenderemo quanto il metodo storico sconfiggerà qualunque sovranismo, nazionalismo, qualunque tentativo di strumentalizzare le coscienze.
Il ricordo è cosa importante !!
Ricordiamo, certo. Ricordiamo che le foibe furono un prodotto della repressione nazifascista in Slovenia e in Croazia.
Ricordiamo che Ante Pavelic, sanguinario dittatore fascista a Zagabria, con la compiacenza sabauda, fece migliaia di morti tra civili e militari che si opponevano al suo terrore.
Ricordiamo la derubricazione delle terre tridentine a zona di operazioni militari del Terzo Reich, sottratta alla fantoccio Repubblica sociale Italiana di Mussolini e praticamente annesse, nell’ultimo anno di guerra, al Grande Reich Tedesco fondato nel 1942.
Ricordiamo tutte le violenze fasciste contro la popolazione civile italiana friulana, istriana e dalmata.
Ricordiamo che anche lì, per oltre venti anni, il regime omicida di Mussolini perpetrò qualunque tipo di violenta repressione di qualunque opposizione, resa ancora più atroce dalla belva fascista ferita dal 24 luglio 1943, dall’armistizio e dall’avvicinarsi della disfatta.
Ricordiamo che i partigiani italiani e quelli jugoslavi sono morti a centinaia per liberare quella parte di Italia e di Jugoslavia occupate e forzatamente italianizzate, in spregio ad ogni diritto dei popoli che vi vivevano di poter parlare le loro lingue e vivere secondo le loro tradizioni.
Ricordiamo, sì. Anzi, ricordate. Ma ricordate tutto. Non solo quello che serve alle destre neofasciste per lanciarsi poi nel tentativo di fare della Resistenza un insieme di massacri e di criminali.
Criminali e massacratori erano i fascisti che hanno ridotto l’Italia ad un immenso cimitero.
Studiare è l’unica difesa utile per arginare qualunque revisionismo storico.
Circolo Rifondazione Comunista Ivrea
ANPI Ivrea e Basso Canavese
Ass. Nuovi Equilibri Sociali
Ass. Rosse Torri