Legambiente e Serra Morena denunciano la problematica situazione del lago San Michele, ciclicamente infestato da cianobatteri rossi che obbligano il comune a emettere ordinanze di divieto balneazione e contatto con l’acqua. Le associazioni si preparano a chiedere un contributo serio e concreto alla nuova amministrazione
Con il motto “un lago rosso dalla vergogna” la proloco di Ivrea Serra Morena con il Circolo Legambiente Dora Baltea intendono affrontare il problema dell’inquinamento del lago San Michele.
Ogni primavera ca 71.000 mt di superficie di acqua diventano tossiche a causa delle alghe rosse. Per tre mesi l’anno l’amministrazione comunale vieta l’avvicinamento agli argini e il contatto con l’acqua del lago. Ma la tossicità di un volume d’acqua cosi ampio ha effetti sull’ambiente circostante (falda e aria) e l’impatto per campi e abitazioni è da valutare con più attenzione.
I volontari della Proloco che da più di 10 anni svolgono una generosa azione di pulizia del Parco della Polveriera e degli argini del San Michele, segnalano un peggioramento ambientale. Hanno così coinvolto il laboratorio scientifico GeoDidaLab del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino con sede nel Parco, per svolgere una prima indagine conoscitive sullo stato attuale del lago.
GeoDidaLab ha invitato lo scorso 9 luglio ad Ivrea alcuni specialisti (chimici e biologi) del CNR-IRSA di Verbania (Pallanza) e con l’aiuto dei volontari sono stati effettuati dei campionamenti delle acque a diverse profondità. I risultati delle analisi hanno evidenziato uno stato di avanzata eutrofia del lago, con alte concentrazioni di nutrienti (fosforo e azoto) e da una condizione di anossia (mancanza di ossigeno) al di sotto dei 6 m circa. I ricercatori ritengono necessari ulteriori indagini in diversi momenti dell’anno per analizzare meglio la situazione del lago e ipotizzare i giusti rimedi.
E’ chiaro il fatto che tutti i laghi sono soggetti ad invecchiamento che porta a situazioni di eutrofia nell’arco di decine di migliaia di anni, ma è anche evidente il fatto che una corretta gestione del territorio può rallentare gli effetti di un fenomeno che non può essere semplicemente etichettato come “invecchiamento naturale”.
Alla nuova amministrazione comunale Serra Morena e Legambiente chiederanno sostegno a questa iniziativa con azioni concrete: sollecitare la società SMAT e l’ATO3 al completamento del collettore fognario di Canton Gabriel, cancellare i piani di nuove edificazioni vicino al lago, regolamentare l’uso del suolo nei campi. Ogni sostanza rilasciata su terreni e giardini finisce in lago e nutre le alghe, e gli effetti devastanti sono evidenti ad ogni primavera.
Serra Morena e Legambiente affronteranno il tema dell’inquinamento su un piano scientifico e non emotivo: intendono avviare nell’arco del prossimo anno un programma di campionamento e analisi delle acque in laboratorio per ottenere un quadro oggettivo del problema e sollecitare l’avvio di un progetto di recupero del lago.
a cura di Roberto Danieli