Venerdì mattina Maurizio Landini ha partecipato all’assemblea Cgil in Comdata Ivrea per dare impulso alla rappresentanza sindacale alla vigilia del rinnovo delle Rsu
Un’assemblea molto partecipata in Comdata quella di venerdì 24 novembre con Maurizio Landini, già segretario Fiom, oggi nella segreteria nazionale della Cgil. Erano quasi trecento i lavoratori e le lavoratrici riuniti in quella che fu la “sala rappresentanza” Olivetti.
Il numero elevato è certamente collegato alla presenza di Landini, ma circola anche fra i lavoratori, accanto alle critiche, una certa voglia di sindacato “vero”. Sta tornando, anche se lentamente, il senso comune che se si è organizzati, se ci si unisce si può provare a cambiare le proprie condizioni di disagio e difficoltà. E uno dei temi affrontanti da Landini in assemblea è stato proprio quello della responsabilità anche dei lavoratori nell’iniziativa sindacale. «Il sindacato siete voi», ricorda Landini, a significare che una lotta sindacale se non ha dietro i lavoratori è persa in partenza, meglio non combatterla e anche che i lavoratori non devono mai smettere di spronare il sindacato ad agire. Ma accanto a questo ha riconosciuto tutte le responsabilità del sindacato, i suoi errori, un sindacato debole nel contrasto a leggi che hanno fatto arretrare i diritti in tutti i settori del mondo del lavoro.
L’incontro con varieventuali
Abbiamo potuto incontrare Landini per qualche minuto al termine dell’assemblea, sempre disponibile ad ascoltare e dare risposte. Gli abbiamo chiesto se possiamo aspettarci un “risveglio” dell’iniziativa sindacale. Nelle aziende lungo via Jervis si incontrano diversi esempi delle conseguenze delle leggi che hanno portato alla precarizzazione del lavoro: lavoratori come in batteria, pressioni su ritmi e turni, orari di lavoro parziali con conseguenti retribuzioni ridotte, uso massivo di personale interinale. Inoltre in queste situazioni si creano brecce dove è facilie che si insinuino gruppi neofascisti che si fan forti della debolezza altrui e cavalcano il malumore a suon di striscioni, non ultimo quello appeso proprio all’ingresso di Comdata appunto contro il sindacato.
Landini, pur riconoscendo le colpe del sindacato, ha voluto ricordarci però di come la Cgil abbia, magari tardivamente, fatto proposte molto concrete per recuperare condizioni di lavoro dignitose e correggere leggi inique per i lavoratori. Il riferimento è alla Carta dei diritti presentata in Parlamento, «non era mai stato fatto prima», ricorda Landini, e alla grande raccolta firme per i referendum per l’abolizione dei voucher (poi vanificato per l’opera furbesca del Governo che prima li ha cancellati e quindi scongiurato il referendum, e dopo li ha praticamente ripristinati) e per la responsabilità solidale del committente con l’appaltatore nei bandi pubblici. Ma anche quello la cancellazione delle norme del Jobs act in materia di licenziamenti illegittimi (ripristino articolo 18), dichiarato però inammissibile dalla Corte Costituzionale per come era posto il quesito.
«In tutto ciò – continua Landini – c‘è la consapevolezza che il sindacato deve cambiare la sua organizzazione, bisogna che tutti abbiano la possibilità di essere dentro il sindacato, tutti devono essere rappresentati, questo è un terreno di lavoro e di iniziativa che va messo a fuoco».
Alla domanda se vedremo finalmente una svolta, una Cgil di lotta e mobilitazioni, Maurizio Landini indica le manifestazioni organizzate dalla Cgil per il 2 dicembre contro la legge Fornero sulle pensioni in cinque città, fra queste Torino, come l’inizio di una stagione di mobilitazione, «per noi quella non è una protesta fine a se stessa, quello è l’avvio di un percorso che andrà avanti e diciamo in modo molto chiaro a tutto il mondo del lavoro che qualsiasi governo si farà, per quello che ci riguarda la legge Fornero va ritirata».
Le manifestazioni contro la legge Fornero (che han votato tutti, sottolinea Landini, noi la ricordiamo con il nome della mininistra, ma l’han votata tutti i sostenitori, da centro-destra a centro-sinistra, del governo Monti), sono state uno dei temi dell’assemblea, perché – evidenzia Landini – «mettere in discussione l’attuale legge sulle pensioni, vuol dire parlare anche a chi vive oggi una condizione di precariato, di orario di lavoro ridotto, e non per loro scelta. Se non si prevedono pensioni “di garanzia”, questi uomini e donne domani non avranno di che mantenersi».
La Slc-Cgil e la vicenda Vodafone
In appendice abbiamo fatto accenno alla vicenda dei lavoratori Vodafone di Ivrea illegittimamente trasferiti a Milano difesi solamente dal sindacato Cobas, Landini non conosceva il caso, ha risposto quindi Elvira Russo, della segreteria Slc-Cgil Torino che ha contestato l’esposizione da noi fatta della vicenda dichiarando che Slc-Cgil si è fatta carico delle loro quattro iscritte impugnando il trasferimento e la causa è ancora in corso [nel frattempo le lavoratrici, solo due effettivamente a Milano, sono rientrate a Ivrea grazie alla causa vinta dal Cobas, ndr], mentre non ha potuto fare la denuncia per attività antisindacale (art. 28 Statuto dei lavoratori) come ha fatto il Cobas perché fra le iscritte Slc-Cgil non c’erano Rsu.
Peccato che in città la percezione sia un’altra, le ricordiamo, la categoria delle telecomunicazioni della Cgil non viene percepita in maniera differente da Cisl e Uil, anche per aver sottoscritto insieme a queste ultime l’accordo del 27 luglio in Regione dove si è accettata come soluzione al trasferimento a Milano il licenziamento con assunzione in Comdata o in alternativa il semplice licenziamento, entrambi accompagnati da un piccolo incentivo economico in cambio della rinuncia a qualsiasi causa futura. Un accordo considerato una “pietra tombale” per la ricerca di una vera soluzione alternativa ai trasferimenti, aspetto recepito dalla Uil nazionale che successivamente ha sconfessato i suoi territoriali ritirando la firma di quell’accordo.
Elezioni Rsu in Comdata
Un primo test sul gradimento dell’attività sindacale vi sarà la prima settimana di dicembre con le votazioni per l’elezione della nuova Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) composta da 9 lavoratori e lavoratrici. Venerdì era l’ultimo giorno valido per la presentazione delle liste, vi saranno tre liste facenti capo ai tre sindacati confederali, Cgil – Cisl – Uil. La Slc-Cgil ha presentato in assemblea la squadra di quattro lavoratrici e tre lavoratori in lista (invitando anche altri ad aggiungersi, c’era tempo fino al termine della giornata), tra questi lavoratori già con esperienza sindacale, ma anche lavoratrici e lavoratori spinti dalla volontà di mettersi al servizio dei colleghi per la difesa dei diritti “I diritti di tutti per la dignità di ogni lavoratore: io credo. Mi candido perché non voglio arrendermi né rassegnarmi“, leggiamo sul loro volantino. Auguri a loro perché possano fare veramente la differenza.
Non vi sarà invece una lista Cobas come alle precedenti elezioni, essendo i rappresentanti e i lavoratori iscritti a quel sindacato nella maggior parte fra coloro che arrivavano e sono rientrati in Vodafone, peccato, perché la pluralità, sempre che poi si trovi una sintesi, non può far che bene allo scopo: la difesa dei diritti dei lavoratori.
Cadigia Perini