La primavera scorsa, su sollecitazione di alcune associazioni e cittadini, l’amministrazione comunale si è attivata per riprendere le relazioni con la città gemella di Beit Ummar del distretto di Hebron in Gisgiordania.
Il gemellaggio fra Ivrea e Beit Ummar nacque nel 2002 su iniziativa di singoli e associazioni riuniti sotto il nome di “Varco di pace” e accolto e sostenuto con convinzione dall’amministrazione comunale. Nel primo periodo ci furono molti scambi, visite reciproche e l’attuazione di progetti concreti per aiutare quella popolazione martoriata dal regime di apartheid messo in atto dal governo israeliano e dalla brutalità dei coloni occupanti. Nel tempo i rapporti si sono affievoliti, ma con la recrudescenza degli attacchi nei territori occupati e il massacro totale in corso a Gaza, si è sentita forte l’urgenza di alcuni cittadini di riprendere i contatti con la città gemella.
Grazie alla tenacia di Rosanna Barzan, già presidente del Centro Documentazione Pace, amica e storica difensora del popolo palestinese, si è riusciti a riaprire una comunicazione con l’amministrazione di Beit Ummar attraverso la portavoce Islam Yousse.
La risposta dell’amministrazione comunale eporediese a questa urgenza è stata non solo positiva ma l’ha vista fortemente impegnata attraverso la vice-sindaca Patrizia Dal Santo nella ricerca di un canale sicuro per arrivare in quei territori con aiuti concreti. La situazione nei territori occupati rimane infatti drammatica, al punto che la portavoce in una delle sue ultime mail scrive “mi vergono a ripetervi sempre le stesse cose, manca l’acqua, non possiamo muoverci liberamente, non possiamo accedere ai nostri campi, subiamo distruzioni continue.”
Il percorso di riavvicinamento è stato facilitato dall’approvazione nel consiglio comunale del 18 giugno di una mozione, scritta con il supporto delle associazioni e degli attivisti eporediesi solidali con la Palestina, sul riconoscimento dello Stato di Palestina e sulla ripresa delle relazioni con la città gemella di Beit Ummar.
Un primo passo è stata la videoconferenza del 15 luglio con i rappresentanti dell’Amministrazione e della società civile di Beit Ummar, alla presenza del Sindaco, della Giunta, di Consiglieri comunali di Ivrea, di cittadine e cittadini, fra questi diversi diedero vita al gruppo Varco di Pace.
Il secondo passo concreto è stato quello di individuare una associazione che già operasse nello stesso distretto attraverso la quale poter realizzare un progetto di aiuto fattivo alla popolazione di Beit Ummar.
Lunedì 14 la vice-sindaca Dal Santo ha convocato associazioni e singoli cittadini coinvolti per dare la buona notizia dell’identificazione dell’associazione che potrà aiutarci a dialogare in sicurezza con Beit Ummar. Si tratta della ONG Vento di terra che ha già operato con diversi progetti in Palestina.
Vento di terra aiuterà nella gestione di una raccolta fondi online finalizzata ad un progetto che verrà concordato con i rappresentanti della nostra città gemella. Il lancio della campagna di raccolta avverrà attorno a metà novembre accompagnata da un calendario di iniziative dell’amministrazione e delle associazioni coinvolte, verranno coinvolti anche altri Comuni per dare all’iniziativa la massima diffusione e condivisione.
L’intento dell’amministrazione, e di tutti i presenti, è quello di fare di questa campagna solo il primo nuovo passo verso Beit Ummar, il primo atto per la ripresa di una relazione fra cittadini e amministrazioni che sia duratura, di arricchimento per entrambe le realtà e di aiuto fattivo verso una popolazione che ha la sola “colpa” di essere nata in una terra pretesa da altri, senza alcun rispetto della vita di chi quella terra già la abitava.
In questi giorni l’amministrazione eporediese avrà una nuova videoconferenza con i rappresentanti di Beit Ummar per iniziare a tracciare il quadro dei bisogni e definire priorità e fattibilità in questo sostenuti da Vento di terra. Da parte loro le associazioni e tutte le cittadine e cittadini che vogliono impegnarsi in questo progetto saranno parte attiva per collaborare con l’amministrazione eporediese.
In fondo i gemellaggi sono prima di tutto dialogo e scambio culturale, reciproca conoscenza, confronto e mutuo aiuto fra cittadini e popoli.
Cadigia Perini