Le primarie del PD di domenica 21 gennaio registrano una partecipazione straordinaria e per un soffio (53 voti) la favorita Elisabetta Ballurio viene sconfitta
Primarie diventate ultimative anche per effetto della “cavalcata” che sembrava inarrestabile di Ballurio verso la poltrona di sindaco di Ivrea.
Una “cavalcata” iniziata cinque anni fa, quando, nonostante lo straordinario numero di preferenze ricevute e pur essendo un’assessora uscente, non fu inserita nella nuova Giunta Della Pepa. Ed evidentemente non le bastò la nomina a presidente del Consiglio Comunale, poltrona dalla quale ha condotto in questi anni una battaglia continua (a tratti sotterranea e poi sempre più aperta) contro il sindaco Della Pepa, la sua amministrazione e il gruppo dirigente storico del PD eporediese. Con innegabili e plateali successi: il passaggio dalla sua parte di metà del gruppo consiliare PD, un primo congresso straordinario di circolo “perso” ma con l’elezione di un segretario, Matteo Fanciulli, molto vicino seppur non proprio perfettamente “organico” agli obbiettivi di Ballurio, fino al trionfo nell’ottobre scorso con l’elezione da parte del congresso di un “suo” segretario di circolo, Luca Spitale.
Una “cavalcata” che, seppur fermata dalla “caduta” alle primarie di domenica, ha prodotto comunque effetti devastanti per la possibilità di vittoria del PD alle elezioni del maggio prossimo.
Il primo effetto è la divisione netta determinata all’interno del PD eporediese, una divisione talmente profonda che ha già portato all’allontanamento di alcuni suoi esponenti di rilievo e che non è impensabile possa arrivare al rifiuto del voto al candidato sindaco del proprio stesso partito da parte di un certo numero di iscritti.
Un altro effetto sono state proprio queste primarie tutte interne al PD che, volute da Ballurio e dalla sua segreteria, sono di per sé una seria difficoltà, con la quale si troverà ora Perinetti a dover fare i conti, per la costruzione di una coalizione per le elezioni comunali eporediesi.
Nel suo messaggio su facebook a poche ore dallo spoglio dei voti, Ballurio prende atto della sconfitta, conferma che (come annunciato al confronto pubblico all’Oratorio San Giuseppe di giovedì 18 gennaio ) non sarà disponibile a fare eventualmente l’assessore con Perinetti né a candidarsi come consigliera nella lista del PD, ringrazia quanti l’hanno sostenuta con i quali “abbiamo fatto una grande cosa perché sono certa che sono scintille positive che daranno i loro frutti”.
Se queste “scintille” di cui parla Ballurio siano una semplice figura retorica o un segnale di future nuove iniziative della battagliera presidente del Consiglio Comunale (en passant “La scintilla”, in russo “Iskra”, fu il giornale fondato nel 1900 da Lenin che, comunque lo si giudichi, un bel po’ di fuoco lo accese) non è al momento dato di sapere. Certo è che il sostegno trasversale che ha raccolto in questi anni difficilmente potrà semplicemente allinearsi con Perinetti. Un candidato sindaco che personifica la continuità: consigliere comunale a Ivrea dal 1980 (all’epoca con la Democrazia Cristiana), dal 2008 al 2013 presidente del Consiglio Comunale e dal 2015 presidente del Consorzio Canavesano Ambiente.
Curioso che tocchi a un “democristiano doc” come Perinetti far segnare un punto al gruppo dirigente storico del PD (amministrazione Della Pepa in primis) e alla “sinistra” interna, ormai tanto assuefatti a “incassare” (più simili spesso a un “pugile suonato” che a un soggetto politico) da non sembrare neppure in grado di una qualsiasi reazione.
Quanto questo “miracolo” di Perinetti riuscirà a ricomporre in qualche modo le fila nell’area piddina, si vedrà nelle prossime settimane, mentre rimane tutta in salita per il PD la strada per una vittoria alle elezioni comunali di maggio.
ƒz
[Nella foto qui sopra Perinetti con Franchetto dopo un comizio DC alle prese con “le trombe” sull’auto – dal profilo fb di Perinetti]