Norberto Patrignani: “In memoriam di Ugo Avalle”
Sabato 7 Aprile è morto Ugo Avalle all’età di 55 anni.
Grande appassionato di tecnologie libere e delle applicazioni alla didattica e alla sanità, insegnava Informatica al Corso di Laurea in Infermieristica al Polo Formazione Officina H.
Ci siamo conosciuti in quel contesto perchè mi invitava a tenere un seminario sugli aspetti etici dell’informatica agli studenti del corso.
La prima volta che si siamo incontrati però con più calma è stato di fronte a un caffè combinato da Massimo Savio, che ci conosce entrambi, nell’autunno 2010. Tema della conversazione: come contestualizzare il pensiero olivettiano nel XXI secolo, in particolare partendo dalla filosofia della “conoscenza come bene comune”. Da quella conversazione nasce l’idea di una “Accademia” per il mondo dell’Hardware Libero e del Software Libero, per rappresentare anche un riferimento “geografico”, un luogo fisico in un mondo quasi esclusivamente virtuale e de-localizzato.
Un’Accademia che si pone come “… punto di incontro per la diffusione di cultura informatica, di conoscenza aperta e di alta formazione, creando così opportunità per la nascita di nuove imprese basate sulla conoscenza e occasione di importanti riduzioni della spesa informatica nel rispetto di un approccio etico e sostenibile” (estratto dal documento “Proposta per una Accademia dell’Hardware e del Software Libero dedicata a Adriano Olivetti”, Novembre 2010).
La proposta viene accolta, discussa e approfondita con la più estesa comunità di persone che da molti anni a Ivrea e nel Canavese porta avanti questi temi e organizza ogni anno il Linux Day: il gruppo IvLug (Ivrea Linux Users Group), nodo eporediese della comunità italiana del software libero. Nasce formalmente l’accademia come associazione culturale “onlus”, presidente è Ugo Avalle.
Il primo Febbraio 2011 viene inaugurata l’Accademia presso il Polo Formazione di Ivrea, con una lezione magistrale del Prof. Angelo Raffaele Meo, professore emerito del Politecnico di Torino, grande pioniere dell’informatica italiana e capo della Commissione per il software a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione nel 2007.
Da quel Febbraio 2011, Ugo Avalle porta avanti una miriade di iniziative, da corsi di alfabetizzazione informatica a seminari di approfondimento sul tema della conoscenza come bene comune, da corsi introduttivi al software libero fino a corsi specialistici su Linux. Solo alcuni esempi: naturalmente, ogni anno, il Linux Day, nel 2013 Ivrea ospita “Didattica Aperta” l’evento nazionale dedicato al “Libero accesso a software e saperi nella Scuola e nell’Università“; ma forse l’evento più importante è nel 2015: la Conferenza Nazionale sul Software Libero. Per l’occasione viene a Ivrea Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation (1).
Più recentemente Ugo Avalle si dedica alla progettazione di un vero e proprio master universitario dedicato alle applicazioni dell’informatica in sanità. Le ultime conversazioni che abbiamo avuto sono dedicate al lancio del movimento Slow Tech, per un’informatica buona, pulita, e giusta. Il miglior modo per ricordarlo è forse proprio questo, oltre a rievocare i momenti più coinvolgenti che abbiamo vissuto insieme, portiamo avanti progetti guardando al futuro perché, citando Adriano Olivetti, del quale Ugo Avalle era un grande conoscitore: “… in me non c’è che futuro” (2).
Ciao Ugo, riposa in pace.
Norberto Patrignani
Ivrea, 9 Aprile 2018
(1) Stallman nel 1985 scrive il “free software manifesto” che segna la storia dell’informatica, con la dichiarazione della libertà di eseguire, studiare e adattare, copiare e distribuire, migliorare il software, incluso l’obbligo di ri-distribuirlo con le stesse libertà; dall’unione del suo software (il famoso GNU) e dai contributi del 1991 del giovane finlandese Linus Torvald nasce il primo sistema operativo libero della storia dell’informatica: Linux.
(2) “In me non c’è che futuro”, è il titolo di un documentario, un ritratto originale di Adriano Olivetti, firmato dal regista Michele Fasano, 2011.
Francesco Comotto: “Buon viaggio professore”
Ugo Avalle ci ha lasciati. Prematuramente. Una tremenda e repentina malattia non gli ha dato scampo nonostante la sua convinzione che si trattasse solo di un incidente di percorso. Fino all’ultimo ha sempre trovato la forza interiore per guardare avanti, per continuare a seguire i tanti progetti e battaglie che aveva messo in piedi come se nulla fosse accaduto.
Qualche mese fa, quando già era consapevole della malattia, siamo stati insieme per un intera mattinata per questioni di lavoro e durante il viaggio abbiamo parlato di futuro. Non di paura o di sconforto, ma di futuro. Il suo pensiero era sempre proiettato in avanti sia che fosse per l’attività dell’associazione politico-culturale Viviamo Ivrea, che aveva contribuito a fondare e con la quale si era candidato alle elezioni amministrative del 2013, sia che si trattasse dell’Accademia del Software Libero “Adriano Olivetti” o del laboratorio tecnologico “FabLab”.
Condividevamo una passione e cioè la figura di Adriano Olivetti che lui conosceva, oltre alla bibliografia, tramite i ricordi del padre, arricchiti da aneddoti sconosciuti alla storiografia ufficiale, che dell’Ingegnere è stato stretto collaboratore.
La sua stella polare era la formazione; il più possibile libera, universale, aperta a tutti. Sia che la svolgesse nel suo ruolo di docente universitario sia nei panni del formatore di giovani attraverso l’innovativo esperimento del FabLab.
Ultimamente stavamo elaborando i contenuti di quella che sarà la sezione “cultura” del “progetto politico” sul quale stiamo lavorando da tempo e che proporremo all’attenzione degli elettori nella prossima tornata amministrativa della quale Ugo avrebbe certamente fatto parte se il destino non gli avesse sbarrato la strada.
“Le terapie sembrano funzionare. Sto migliorando e spero di potervi rivedere presto per portare avanti le tante battaglie intraprese insieme” ci ha scritto nella sua ultima mail di qualche settimana fa e noi lo vogliamo ricordare così nell’attesa di rientrare in corsa. Lascerà un vuoto non facilmente colmabile nelle tante attività che seguiva con passione ed ovviamente nella sua famiglia intorno alla quale ci stringiamo con un grande abbraccio collettivo.
Rimarrà idealmente con noi e la sua passione per la conoscenza, la sua intraprendenza e il suo attaccamento al lavoro saranno per noi un insegnamento prezioso.
Buon viaggio Ugo.
francesco comotto
Ivrea, 10 Aprile 2018