Lo spiega la consigliera comunale di Ivrea Signora dottoressa Anna Bono, in un articolo su “La Nuova Bussola quotidiana” giornale cattolico online su cui cura la sezione “Migrazioni”
Se la prende con le iniziative che chiedono all’Italia e all’Europa di intervenire e salvare i migranti che naufragano nel nostro mare. Iniziative che hanno visto la mobilitazione di semplici cittadini e persone più note che hanno costituito il “Comitato per il diritto al soccorso” ¹.
La Signora Bono trova incredibile che si pretenda di soccorrere chi rischia di morire perché, scrive:
«Continua a circolare in Italia una petizione firmata da numerose associazioni, indirizzata al Governo italiano, alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo, al Consiglio d’Europa per chiedere che venga rimosso ogni ostacolo burocratico e legislativo ai soccorsi agli emigranti irregolari nel Mediterraneo. Si intitola “Mai più stragi nel Mediterraneo”. Nonostante che persino le Nazioni Unite ² hanno smentito nel 2019 che gli emigranti irregolari siano spinti dalla necessità di chiedere asilo o dalla povertà, la petizione ancora invoca giustizia per le persone che “hanno lasciato Paesi in guerra o dittature sanguinose o impossibilità di avere un lavoro ed un reddito”, denuncia violazioni della Costituzione italiana, dei principi istitutivi dell’Unione Europea e dei diritti fondamentali della persona».
Ora Luca (quello della banda dei quattro) raccontando (Lc 10, 25) l’episodio dello straniero di Samaria che soccorre l’uomo che scendeva da Gerusalemme a Gerico e venne depredato e ridotto in fin di vita dai briganti, non racconta se gli avesse prima chiesto perché si trovava lì, che cosa andava a fare, se avesse i documenti… Niente.
Lo soccorre, lo ospita perfino a sue spese presso un centro di accoglienza, pardon, albergo.
Ma questo comportamento non sarà stato pericoloso? Non è che il soccorso una volta rientrato a Gerusalemme avrà invogliato amici e conoscenti a trascurare pericoli, tanto “c’è sempre un Samaritano che ti aiuta e ti fai anche qualche giorno in albergo a spese sue” ?
Sembra di capire, dalla Bono, non da Luca, che ben più accorti e corretti siano stati il sacerdote che “lo vide, ma passò oltre” e il Levita che pure “lo vide e tirò innanzi”.
Ora io penso che il soccorso di chi rischia di perdere la vita, o anche semplicemente soffra, sia parte costituente della nostra civiltà.
Una civiltà che mescola e trae linfa da radici greche, giudaiche, cristiane, razionalistiche e illuministiche e altre ancora e che è andata formandosi incontrando e mescolandosi con altre radici impiantate a est, nord, sud e ovest.
E’ la nostra identità. Chi vuole negare il soccorso attenta alla nostra identità, alla nostra civiltà.
Armando Michelizza
Buonista di M…
dove però è costretta ad ammettere che le conclusioni dello studio la deludono perché: “il messaggio fondamentale che emerge da questo studio – commenta il rapporto – e cioè che l’emigrazione è effetto dello sviluppo ineguale e in particolare di uno sviluppo che esclude i giovani, manda un segnale forte ai responsabili politici”. Appunto!