La storia di un documento che sta passando nel silenzio assoluto e che rischia di dar vita ad un progetto di Circonvallazione a Borgofranco d’Ivrea altamente impattante
Sembrerebbe quasi il titolo di un nuovo film, invece questa storia è ben lontana dall’essere un parto dell’immaginazione di quale regista. Per capire fino in fondo di cosa si sta parlando, però, facciamo un passo indietro.
Prologo
Era il luglio 2015 quando R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana) decise di indire una riunione eccezionale a Strambino per risolvere lo spinoso tema dei passaggi a livello. Quest’ultimi rappresentano un serio problema infrastrutturale: su una tratta di circa 30 km che da Chivasso porta ad Ivrea se ne conterebbero, infatti, una trentina circa. Quasi uno per chilometro. Molti sono per lo più agricoli, ma resta il fatto che il guasto di uno di questi comporta rallentamenti su tutta la tratta. Stessa situazione, ma con numeri diversi per la tratta che conduce sino ad Aosta. Per ovviare a tutto ciò R.F.I., convocando i Comuni interessati fece, in sostanza, questa proposta: «Se avete dei passaggi a livello critici e vi prendete l’onere di realizzare un progetto preliminare, R.F.I. si impegna a stilare una lista di priorità e, con i debiti accordi, si fa carico di risolvere quelli che si possono risolvere». Il messaggio era chiaro: R.F.I. aveva (o potrebbe avere) un piano di fondi da destinare a livello infrastrutturale.
Un anno dopo
Dopo questa notizia, qualcosa, sommessamente, cominciò a muoversi e meno di due settimane fa il Comune di Quassolo approvò una delibera nella quale si approvò il contenuto di un “Protocollo d’Intesa” saltato fuori quasi dal nulla.
Il protocollo “fantasma”
Ma cosa è scritto in questo documento? Il protocollo, in breve, è un foglio d’intesa tra Regione Piemonte, Comuni di Quassolo, Borgofranco, Settimo Vittone, Tavagnasco, Quincinetto, Città Metropolitana, R.F.I., ANAS e con la partecipazione del Bacino Imbrifero Montano della Dora Baltea. L’obiettivo d’intesa è quello di eliminare diversi passaggi a livello presenti nei comuni qui citati e di «realizzare una variante di tracciato della strada statale SS 26». In altre parole l’obiettivo è il seguente: occorre eliminare i passaggi a livello e nel fare questo modificare le strade. Il “come” è semplicemente abbozzato, ma al fondo del documento si parla di 25.749.620,00 di euro richiesti per realizzare tutti questi interventi.
Ma siamo sicuri che cementificare sia, ancora un volta
la soluzione migliore?
La Circonvallazione di Borgofranco
Da molto tempo circola l’idea di realizzare una circonvallazione di Borgofranco d’Ivrea. Trattasi di un progetto mai preso in seria considerazione per aggirare il paese in questione realizzando una grossa strada di cemento (un’altra!). Sino ad oggi l’idea era più volte emersa, ma sempre ricacciata in quanto dispendiosa e altamente impattante. Il rischio, oggi, è che si cerchi di prendere “due piccioni con una fava”. L’obiettivo è quello di eliminare i passaggi a livello (5 nella tratta che attraversa Borgofranco e Quassolo)? Presto fatto, basta resuscitare il progetto di circonvallazione, magari bucando anche Montebuono.
Ma siamo sicuri che cementificare sia, ancora una volta, la soluzione migliore?
Sempre, in Italia, alla prima difficoltà ci affidiamo al cemento, salvo poi ricrederci quando si tratta di fare manutenzione. Non sarebbe forse meglio, prima di firmare il documento, capire se esiste la possibilità di cercare altre opzioni? Magari recuperando strade al momento poco utilizzate, per limitare il più possibile un ulteriore consumo di suolo perché se da un lato è vero che sui passaggi a livello occorre lavorare non si capisce come mai i Comuni abbiano così tanta fretta di costruire altre strade. Quassolo e Settimo Vittone hanno già approvato il protocollo, ma la pressione maggiore ce l’ha il comune di Borgofranco (che non ha ancora firmato).
Un appello al sindaco di Borgofranco
Il protocollo è totalmente sconosciuto ai locali. Basta fare qualche domanda ai passanti per accorgersene. Il documento è “fantasma” perché invisibile a coloro che sono direttamente interessati. Il sindaco Tola dovrebbe domandarsi: “è corretto approvare silenziosamente un documento che rischia di stravolgere la viabilità di un paese?” Non sarebbe meglio, forse, prima di ogni decisione indire almeno un incontro aperto alla cittadinanza? Quest’ultima potrebbe esservi riconoscente.
Dei fantasmi, si sa, hanno tutti paura.
Andrea Bertolino