L’associazione Mastropietro & C inaugura sabato 14 maggio il più ampio utilizzo dello storico “nodo” della rete solidale in via Arduino 41 a Ivrea
Attivo già da una settimana, viene inaugurato sabato prossimo, 14 maggio alle ore 17, il “nuovo corso” dell’Albero della Speranza di via Arduino 41 a Ivrea. Uno spazio che, nonostante l’interruzione dell’attività commerciale, non è mai stato chiuso ospitando l’associazione Libera e le sue diverse attività. Ora, con l’arrivo dell’associazione Mastropietro & C di Cuorgnè, i locali sono riaperti anche come spazio di esposizione e vendita di mobili restaurati, oggetti di arredamento e accessori di abbigliamento realizzati all’interno della Casa Circondariale di Ivrea o da persone inserite nei laboratori della Mastropietro e di altre associazioni e cooperative.
E, insieme, saranno in vendita anche i prodotti di “Libera Terra”, i libri delle Edizioni Gruppo Abele e i libri per non vedenti. L’inaugurazione di sabato prossimo non è solo la riapertura di un “negozio” rinnovato (e sarebbe già un “avvenimento” in una via e una città in cui diverse attività chiudono), ma di un luogo che offre maggiore visibilità e concretezza fisica a lavori dietro ai quali ci sono storie di persone che ritrovano dignità, promozione e riconoscimento sociale. Un luogo nel quale, dietro agli oggetti in vendita, ci sono le vite e i percorsi di persone in difficoltà, ma anche un luogo di incontro, di esposizione di mostre, organizzazione di iniziative. Restando sede di Libera, di attività del volontariato sociale con i migranti ed anche dello sportello pubblico della “Fondazione di Comunità del Canavese”.
Con il suo utilizzo più ampio, con l’apertura tutti i giorni (dal martedì al sabato), lo spazio dell’Albero della Speranza accentua la sua funzione di “nodo” della rete solidale del territorio e di punto di incontro nel centro di Ivrea per il “mondo del sociale”.
L’inaugurazione di sabato 14 maggio (che, come si conviene, sarà accompagnata da un aperitivo con buffet) oltre ad essere un’occasione di incontro e di condivisione, potrà anche essere utile per immaginare nuove iniziative e relazioni tra le attività solidali del territorio.
f z | 11/05/2016