Il Movimento5Stelle d’Ivrea interviene sulla questioni migranti nell’eporediese e in merito alle richieste avanzate nella lettera sottoscritta da 312 cittadini e cittadine del territorio. Di seguito, riceviamo e pubblichiamo il testo del gruppo consiliare
Immigrazione a Ivrea e in Europa: regole certe e diritti per tutti nella legalità
Lo scorso lunedì 27 agosto si è tenuta ad Ivrea una manifestazione contro l’atteggiamento tenuto dal ministro dell’Interno Salvini rispetto ai migranti salvati dalla nave Diciotti.
Alcuni manifestanti hanno sottoscritto un documento in cui chiedono al Sindaco e all’amministrazione comunale di Ivrea di confermare lo spirito d’accoglienza del Canavese anche rinnovando il progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e i CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) gestito dal Consorzio In Rete.
Legittima l’iniziativa di chiedere al Sindaco e alla giunta una presa di posizione, ma è necessario realismo. Non è pensabile tornare ai numeri di ingressi del 2016 e 2017, perché è necessario garantire la convivenza pacifica e una gestione civile dei migranti. Il sistema locale di gestione dei migranti (SPRAR e CAS) può essere confermato, ma deve migliorare la qualità della convivenza e dell’integrazione, le cooperative devono essere maggiormente controllate.
La tradizione di accoglienza e solidarietà di Ivrea e del Canavese non è messa in discussione.
Qui però il tema è diverso e non possiamo limitarci a considerare solo il caso dei 177 migranti della nave Diciotti. E’ necessario lavorare per raggiungere una soluzione condivisa a livello europeo.
La posizione del MoVimento è chiara. Comunque e sempre occorre salvare ogni persona che chiede aiuto in mare come è sempre stato fatto dalla Guardia Costiera senza tentennamenti. E sempre si è attraccato ai porti su indicazione del Ministero delle Infrastrutture, mettendo in sicurezza le persone tratte in salvo. Le mancate risposte di solidarietà dell’Europa hanno complicato la situazione. Ma il tema dei ricollocamenti in tutta Europa non può più essere rimandato. L’obiettivo è impedire il traffico di schiavi che finiscono nei campi italiani o nelle fabbriche d’Europa e stabilire corridoi umanitari legali e controllati da Paese d’origine fino in Europa per stroncare l’attività di mafie italiane e africane.
Per salvaguardare la sicurezza e i diritti delle persone che vivono nel nostro paese è necessario che i migranti che non hanno diritto di restare vengano censiti, fatti uscire dalla clandestinità e dove esistono accordi con i paesi d’origine progressivamente rimpatriati, non è possibile ospitare tutti.
E’ necessario accogliere i richiedenti asilo, ma i limiti alla nostra capacità di accoglienza sono definiti. L’Italia deve essere sorretta da un’Europa che non vediamo. Molte parole sulla solidarietà, nessun fatto concreto. Senza regole chiare è impossibile gestire civilmente i probabili grandi flussi migratori dei prossimi anni.
Gli scontri militari che in questi giorni stanno avvenendo in Libia tra le diverse fazioni in lotta complicano ulteriormente la situazione e non è affatto da escludere un aumento dei disperati verso l’Europa.
Bene ha fatto Luigi Di Maio a chiedere ragione della cecità europea, bene ha fatto a minacciare di non pagare almeno una parte dei miliardi che l’Italia versa ogni anno per il funzionamento della Comunità Europea. Di quale solidarietà stiamo parlando se poi noi siamo disponibili a versare dai 2 ai 3 miliardi di contributi per altri paesi europei, ma questi non vogliono assumersi la responsabilità collettiva di questo fenomeno di migrazione epocale?
Devono cambiare soprattutto gli atteggiamenti di supponenza della Francia di Macron, ma anche quelli di totale chiusura dei paesi del cosiddetto Gruppo di Visegrad, con il presidente dell’Ungheria Orban in testa. Altrimenti questa Comunità Europea si dimostra essere solo una farsa.
Gruppo consiliare M5S di Ivrea