Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del Comitato delle Componenti dello Storico Carnevale d’Ivrea “sull’inadeguatezza manifestata dal CdA della Fondazione dello Storico Carnevale d’Ivrea
Il Comitato delle Componenti dello Storico Carnevale di Ivrea, riunito nella serata di venerdì 6 febbraio, alla luce di un’obiettiva analisi della situazione è giunto alla conclusione che, per il bene della Manifestazione e a tutela dell’immagine di Ivrea, sia necessaria un’oggettiva e responsabile riflessione sull’inadeguatezza manifestata dal CdA della Fondazione per lo Storico Carnevale di Ivrea chiamato a gestire queste ultime edizioni della Festa.
Tali riflessioni sono la conseguenza di una disamina che ha portato alla considerazione che l’attuale gruppo che gestisce il Carnevale di Ivrea ha palesato, nell’anno e mezzo di mandato fin qui espletato, una totale e assoluta incapacità gestionale delle situazioni e delle persone, causando una serie di danni e disagi che non hanno pari nella pluricentenaria storia della Festa civica. La richiesta del Comitato delle Componenti non vuole esprimere un giudizio sulle singole persone, ma si basa esclusivamente sui fatti oggettivi che hanno caratterizzato la gestione delle edizioni 2019 e 2020 del Carnevale e che qui di seguito vengono riassunte.
– Fin dal suo insediamento, il Presidente ha dimostrato una totale incapacità nella gestione dei rapporti istituzionali, che ha preso il via con le dimissioni di due membri del CdA espressione delle Componenti stesse, per insanabili divergenze sulle modalità di gestione della Manifestazione.
– Nel corso delle edizioni 2019 e 2020 dello Storico Carnevale di Ivrea, il CdA si è dimostrato divisivo e inadeguato a svolgere quel ruolo di mediazione che è assolutamente richiesto a chi si trova incaricato di gestire una festa civica come il Carnevale di Ivrea, che vede coinvolte molte realtà e vive di delicati equilibri.
– Due delle Componenti sono state di fatto esautorate dal loro ruolo, senza una giustificazione, una spiegazione o la possibilità di esprimersi.
– Il CdA ha proceduto a una revisione unilaterale dello Statuto della Fondazione, senza minimamente confrontarsi né con il Comitato delle Componenti né con le singole realtà che lo compongono. Fatto gravissimo perché il nuovo testo marginalizza il ruolo degli attori della Manifestazione. Il CdA è rimasto sordo e inerte di fronte agli appelli rivolti, affinchè si aprisse un confronto partecipativo, rivoltigli sia dal mondo carnevalesco che da quello amministrativo e civile.
– La gestione della modifica dello Statuto ha dimostrato, ancora una volta, l’assoluta mancanza di trasparenza nell’operato del CdA: a oltre due mesi dalla scadenza dei termini per la valutazione del documento da parte degli organi competenti (Regione Piemonte), non è dato a sapersi se l’approvazione del nuovo testo è avvenuta o meno e quali siano le conseguenze.
– Il CdA si è dimostrato limitato nella gestione dei ruoli operativi affidati, tant’è che si sono via via allontanati dai loro compiti sia il Responsabile Storico che il Responsabile Organizzativo, senza che i loro ruoli fossero rimpiazzati.
– Il CdA in carica ha dimostrato oggettivi e inconfutabili limiti nella gestione economica della Manifestazione, culminati con una grave perdita economica nel bilancio dell’edizione 2019, nonostante un ottimo riscontro economico per quanto riguarda gli incassi dei ticket di ingresso.
– Le deroghe al Cerimoniale degli ultimi giorni sono state effettuate in maniera frettolosa e raffazzonata; è convinzione del Comitato delle Componenti che, anche di fronte all’unicità della situazione e all’assoluta assenza di precedenti, si sia persa un’importante occasione di confronto: una maggiore trasparenza sarebbe stata quantomeno opportuna. Le Componenti, se coinvolte e consultate, avrebbero compreso l’eccezionalità del fatto e il ricorso a una gestione extraprocedurale.
Gli episodi delle ultime settimane, oltre a dimostrare ancora una volta l’inadeguatezza del CdA che avrebbe dovuto gestire la vicenda in maniera diversa, così da non danneggiare in primis le persone coinvolte, si sono dimostrati lesivi per l’immagine del Carnevale stesso, assurto agli onori della cronaca nazionale non per la sua storicità e la sua spettacolarità, ma per una vicenda pruriginosa; le Componenti si chiedono: chi risarcirà questo danno di immagine che ha colpito il Carnevale, la Città e tutti coloro che lo amano, lo vivono e vi partecipano?
Una particolare censura è stata mossa dal Comitato nei confronti dei signori Paolo Cafasso e Marina Zannini, nominati nel CdA su indicazioni delle Componenti stesse, per il fatto di non aver mai cercato un confronto e un contatto nei confronti delle “forze attive” del Carnevale, quelle stesse Componenti che hanno indicato i loro nomi per la nomina all’interno del CdA. In particolare sul tema della revisione dello Statuto, Cafasso e Zannini non hanno mai reputato utile e proficuo confrontarsi con il Comitato delle Componenti, nemmeno dopo che lo stesso ha pubblicamente espresso le sue perplessità sul documento, ben prima che esso venisse approvato e sottoposto ai successivi passi per la sua approvazione.
Al Sindaco della Città di Ivrea, infine, si ricorda che nella seduta consigliare del 25 novembre u.s., era stato preso l’impegno di promuovere un confronto tra il CdA della Fondazione per lo Storico Carnevale di Ivrea e l’Amministrazione cittadina, al fine di valutare e chiarire le criticità emerse e sottolineate anche dal Comitato delle Componenti, ma a oggi tale confronto non è ancora stato convocato.
In conclusione, si richiede che venga convocato dal Sindaco, entro la prima decade di marzo, un tavolo di lavoro, il più possibile allargato, che veda invitati tutti i soggetti direttamente coinvolti nella Manifestazione e quanti vorranno dare il loro apporto per iniziare a scrivere, in un clima di condivisione, una nuova pagina della storia del Carnevale, lasciando alle spalle le vicende che hanno caratterizzato l’ultimo periodo.