Cadigia Perini interviente in piazza Ottinetti ricordando i rapporti fra Italia e Israele primo fra tutti il Memorandum d’intesa militare che scade l’8 giugno e che se non verrà cancellato si rinnoverà automaticamtente.
6 MAGGIO 2025 – CRESCONO I RAPPORTI MILITARI ITALIA-ISRAELE: APPROVATO L’ACQUISTO DI FORNITURE PER 1,6 MILIARDI
E’ quasi passato in sordina un nuovo accordo tra Italia e Israele in tema di cooperazione militare: lo scorso 6 maggio è stato approvato dalla maggioranza di governo, in Commissione Bilancio della Camera, l’accordo del valore di oltre 1,6 miliardi di euro per implementare una piattaforma aerea di ultima generazione: nuove tecnologie militari israeliane, in particolare radar e apparati elettronici da installare sulla flotta di aerei Gulfstream G500 dell’Aeronautica Militare italiana, con l’obiettivo di convertirli in velivoli per guerra elettronica e attività di sorveglianza.
La tecnologia israeliana di questi sistemi è stata testata in decenni di occupazione ed ora potrà essere utilizzata dall’Italia.
21 MAGGIO 2025 – STRETTA DELL’UE SU ISRAELE: “RIVEDERE GLI ACCORDI”. MA L’ITALIA VOTA CONTRO
L’Unione europea ha deciso di aprire una revisione formale dell’accordo di associazione con Israele in risposta all’espansione dell’offensiva militare nella Striscia di Gaza e al blocco di aiuti umanitari. Un passaggio dovuto perché l’articolo 2 dell’accordo contiene una clausola che vincola le relazioni tra Ue e Israele al rispetto dei diritti umani e dei principi democratici pena misure diplomatiche e restrizioni commerciali. L’Italia si è distinta e ha votato contro la verifica degli gli accordi con Israele. (altri contrari Bulgaria, Croazia, Cipro, Rep. Ceca, Germania, Grecia, Ungheria, Lituania.)
MEMORANDUM D’INTESA MILITARE – AGIRE PER NON FARLO RINNOVARE – SCADE L’8 GIUGNO
Mobilitiamoci per interrompere il memorandum d’intesa militare con Israele. Collaborare con un governo che bombarda ospedali, scuole e campi profughi è complicità. Occorre chiedere al Governo italiano di revocare il Memorandum entro la scadenza dell’8 giugno 2025, altrimenti verrà rinnovato automaticamente.
Dal 2003 l’Italia ha un accordo militare con Israele che consente lo scambio di tecnologie, brevetti, software e informazioni riservate, coperto da segreto militare.
Questo Memorandum d’intesa, ratificato nel 2005, si rinnova automaticamente ogni 5 anni. Il prossimo rinnovo avverrà l’8 giugno 2025.
Mai denunciato, mai discusso pubblicamente, ha accompagnato tutte le più gravi operazioni militari contro la popolazione civile di Gaza, da Piombo Fuso (2008-09) a Margine Protettivo (2014), fino all’attuale offensiva che secondo la Corte Internazionale di Giustizia configura un plausibile genocidio.
L’Italia sta per acquistare da Israele gli aerei G550 CAEW, sofisticati sistemi di sorveglianza usati per il targeting militare, che può facilitare attacchi aerei. E questo programma di acquisti, estremamente costoso, avviene nell’ambito di questa cooperazione militare che va fermata.
Gli esperti delle Nazioni Unite hanno ribadito l’obbligo legale di imporre un embargo sulle armi a Israele il 20 giugno 2024 e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha lanciato un appello urgente per fermare il commercio di armi con Israele, firmato da questi esperti. La Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati e Israele ha rilasciato un’interpretazione dettagliata degli obblighi legali degli stati, avvisando che “questa restrizione sulle relazioni militari si applica anche alla cooperazione in ricerca e sviluppo con Israele, all’impegno in esercitazioni militari e di addestramento congiunti con Israele e a qualsiasi importazione da Israele che fornisca finanziamenti e sostegno economico a Israele per mantenere l’occupazione illegale”.
CHIEDIAMO SUBITO AL GOVERNO ITALIANO DI REVOCARE IL MEMORANDUM ENTRO LA SCADENZA DELL’8 GIUGNO 2025.
PeaceLink invita cittadine e cittadini scrivere ai/alle parlamentari delle commissioni difesa della Camera e del Senato per chiere la revoca dell’accordo militare con Israele, chiedendo ai parlamentari di agire prima della scadenza dell’8 giugno. Un gesto concreto per non essere complici di crimini contro l’umanità.
PER PASSARE ALL’AZIONE VAI AL SITO: www.peacelink.it
BANDI PER ACCORDO DI COOPERAZIONE INDUSTRIALE, SCIENTIFICA E TECNOLOGICA TRA ITALIA E ISRAELE (in corso)
Si va dalle tecnologie per nuovi fertilizzanti a quelle idriche, tra cui il trattamento dell’acqua potabile, delle acque industriali e fognarie compresi i processi di desalinizzazione. Per finire con l’ottica di precisione, l’elettronica e le tecnologie quantistiche, per applicazioni di frontiera. Per un finanziamento totale pari 1,1 milioni di euro.
Da Firenze a Bari, da Pisa a Napoli a Torino si allarga sempre più il fronte che chiede di bloccare immediatamente i progetti di collaborazione nella ricerca come atto dovuto da parte dell’Italia per adempiere alle sue responsabilità ai sensi del diritto internazionale e delle misure richieste agli stati dalla Corte Internazionale di Giustizia, evitando una complicità nell’attuazione del crimine di genocidio nella Striscia di Gaza e agendo per prevenirlo.
Al termine del suo intervento Cadigia ha ricordato Ali Rashid
RICORDO DI ALI RASHID, SCOMPARSO IL 14 MAGGIO 2025, GIORNALISTA, ATTIVISTA POLITICO PALESTINESE
Ricordiamo l’amico, compagno, Ali Rashid improvvisamente scomparso il 14 maggio. Venne anche a Ivrea, in diversi l’hanno conosciuto.
Fu il primo (e unico) parlamentare italiano palestinese, eletto in Rifondazione Comunista.
Leggo il ricordo di Nabil Bey Salameh, cantautore palestinese scritto il 15 maggio Giorno della Nakba (“la Catastrofe”), in memoria dello sfollamento forzato di oltre 800.000 persone palestinesi avvenuto nel 1948 con la creazione dello Stato di Israele.
“Oggi nel giorno della Nakba, il lutto è doppio. Ricordiamo la nostra catastrofe collettiva — l’esilio, l’occupazione, l’ingiustizia che da 76 anni pesa su un intero popolo — e insieme salutiamo uno dei suoi testimoni più lucidi e coraggiosi: Ali Rashid, intellettuale, poeta e diplomatico palestinese in Italia, scomparso proprio ieri. Con Ali ci ha lasciato una voce potente, capace di attraversare la coltre della propaganda e della menzogna. Una voce che ha saputo denunciare senza odio, ricordare senza nostalgia, e sognare — anche quando il sogno sembrava un lusso.”
Condividiamo oggi le sue parole che sono un testamento morale:
“L’ingiustizia che abbiamo subito riguarda non solo le vite che abbiamo perso.
Riguarda la storia passata e il nostro presente.
Siamo stati raccontati da una potente macchina di informazione che non ha risparmiato nemmeno i libri di storia.
Ma la speranza è un obbligo morale, un faro di luce nel buio dell’ingiustizia e della violenza.
E io continuo a chiamarmi Ali Rashid, e continuo a sognare quella casa di pietra bianca.”