Venerdì 29 novembre si è tenuto il quarto sciopero globale per il clima. I giovani di FFF del territorio eporediese hanno partecipato, portando istanze e problematiche locali all’attenzione delle piazze torinesi. Di seguito, il loro resoconto di quella giornata
Venerdi 29 novembre 2019 Fridays For Future Italia ha aderito al quarto sciopero globale per il clima, ovvero una mobilitazione di tutti i giovani dei vari gruppi locali del movimento, che sono scesi in piazza ancora una volta per chiedere giustizia climatica e impegno serio da parte di tutti i governi per contrastare il cambiamento climatico e prevenirne le conseguenze catastrofiche.
Noi abbiamo creato il gruppo locale di Fridays For Future a Ivrea il 6 novembre e per il nostro primo Global Strike abbiamo deciso di aderire allo sciopero dei ragazzi di FFF Torino, che ci hanno piacevolmente coinvolti.
Abbiamo diffuso il nostro messaggio nel modo più capillare possibile per esortare i giovani eporediesi a scendere in piazza con noi per il loro futuro. Purtroppo il problema è ancora poco sentito e molti ragazzi fanno fatica a trovare il coraggio di alzare la loro voce e impegnarsi in questa battaglia. Siamo comunque stati contenti di riuscire a riunire un gruppo di una ventina di giovani e con striscioni e cartelloni abbiamo partecipato al corteo.
Lo sciopero di Torino era intitolato “Block Friday” perché il 29 novembre era in contronarrativa al Black Friday, giornata in cui le persone, stimolate dalla pressione mediatica, dalla pubblicità e dagli sconti concessi dai grandi marchi, comprano spesso senza necessità all’insegna del più sfrenato consumismo. Il messaggio dello sciopero, che si è articolato in tre cortei e ha bloccato gran parte della città, era proprio questo: la necessità di diminuire i consumi, perché primo passo per ridurre l’impatto sull’ambiente, che é significativo considetato che l’industria della moda è la seconda più inquinante al mondo. Ma ridurre i consumi non basta, bisogna entrare nell’ottica di un’economia circolare: comprare solo se necessario, preferibilmente di seconda mano, riutilizzare e cercare di aggiustare ciò che si rompe finché possibile.
Tuttavia, la data del 29 non è stata scelta solo per questo motivo: era anche il venerdì più vicino all’inizio della COP25, la conferenza ONU sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid e a cui parteciperanno anche attivisti di FFF. L’intento era dunque anche quello di fare pressione sui vertici politici che si incontreranno in Spagna affinché comprendano la necessità di prendere misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica in atto.
Si tratta di una data molto simbolica in relazione a temi che consideriamo importantissimi da sviluppare anche nella nostra realtà locale. Infatti, siamo stati molto soddisfatti perché, nonostante lo sciopero sia stato globalmente meno partecipato rispetto a quello precedente, il gruppo di Ivrea è riuscito a farsi notare. Abbiamo dimostrato che anche nel Canavese ci sono dei giovani pronti ad impegnarsi in questa lotta da cui dipende il nostro futuro.
Durante il corteo abbiamo infatti anche preso la parola proprio per portare informazioni sulla nostra situazione locale e abbiamo parlato di mobilità sostenibile, altro tema fondamentale nell’ambito della lotta ai cambiamenti climatici, e del progetto di ciclovia per il quale Ivrea e comuni limitrofi avevano vinto un bando di euro 800000, revocato dalla regione per ritardi nella realizzazione.
In conclusione, noi riteniamo questo sciopero un successo e un importante punto di partenza per far crescere il nostro gruppo e portare nella nostra comunità temi fondamentali, ma soprattutto per farci conoscere dalla cittadinanza, diventare un punto di riferimento e far sentire la voce dei giovani, non più disposti ad accettare l’indifferenza del governo rispetto al loro futuro.
I ragazzi di FFF Ivrea