Un sondaggio promosso dai sindacati Nursind ed Anaao dà voce agli operatori sanitari per fotografare la gestione dell’emergenza Covid in Piemonte.Le risposte mostrano come la salute dei sanitari e dei pazienti sia stata gestita da un sistema inefficiente, tra leggi e disposizioni sia nazionali che regionali, un sistema che andrà inevitabilmente e radicalmente rivisto
Anaao Assomed Piemonte, sindacato dei medici ospedalieri, e Nursind Piemonte, sindacato delle professioni infermieristiche, hanno proposto agli operatori sanitari del Piemonte un sondaggio per fotografare le difficoltà vissute nei primi mesi dell’emergenza Covid.
Al sondaggio hanno risposto 1930 operatori sanitari, rappresentativi di tutte le ASL e degli Ospedali del Piemonte (237 dell’ASL TO4), il 70% infermieri, il 16.5% medici e l’8% oss.
Risultati
Avete lavorato nei reparti Covid? Vi hanno fatto un tampone?
Il 79% di chi ha risposto lavora o ha lavorato nei reparti Covid. Di questi solo il 59% ha fatto il tampone ma l’1,83% dei sintomatici e il 3,14% dei contatti stretti senza protezioni non l’ha invece purtroppo eseguito.
Perchè è stato eseguito il tampone?
Per il 22% per un contatto stretto senza le adeguate protezioni con colleghi, per il 34,4% per contatto stretto con pazienti. In tutto, oltre 56% degli operatori ha eseguito l’esame per contatti stretti in carenza di protezione.
Questo dato è significativo della grave difficoltà, soprattutto nelle prime settimane del contagio, di ottenere adeguati DPI, fatto che ha trasformato i luoghi di cura in luoghi di contagio.
In attesa dell’esito c’è stato l’isolamento domiciliare?
Il 77% degli operatori ha continuato a lavorare in attesa dell’esito del tampone, come prevede il criticato art. 7 del DPCM del 9 Marzo, che esclude i sanitari dalla quarantena preventiva.
Visto che ben il 18% degli operatori sottoposti a tampone è risultato positivo, si capisce bene come nelle Strutture Sanitarie sia venuta a mancare una reale tutela della salute dei lavoratori e si sia favorita la diffusione del contagio.
Chi ha eseguito la sorveglianza sanitaria sul tuo stato di salute?
La successiva sorveglianza sanitaria degli operatori con tampone positivo è mancata nel 54% dei casi.
Quanto hai aspettato prima di essere chiamato a fare il tampone?
Solo il 36% ha eseguito il tampone come da Protocollo Regionale, ovvero immediatamente se sintomatici o dopo 3 giorni dall’avvenuto contatto con un Covid positivo.
Il 27% ha atteso tra i 5 e i 10 giorni, il 12,9% ha atteso oltre 10 giorni e il 20,9% oltre 2 settimane.
Se sei risultato positivo, è stato eseguito tampone ai tuoi contatti e ai tuoi famigliari?
l’89% dei positivi dichiara che non è stato fatto il tampone ai propri famigliari.
Alla fine l’8,7% dei sanitari ha avuto un famigliare malato Covid. Il partner quello più esposto con il 5,98% dei casi, seguono genitori, fratelli, figli.
Sul lavoro, ti sono stati forniti i DPI adeguati ?
Solo il 32,9% del personale dichiara di aver ricevuto DPI adeguati, mentre il 56,5%, oltre la metà, solo in parte. Infine il 10,5% afferma di non aver ricevuto dispositivi adeguati.
Perché la fornitura di DPI non era adeguata?
Il 73,9% ha dichiarato un numero insufficiente di dispositivi, con conseguente necessità di riutilizzo di quelli in dotazione. Il 33,9% invece ha risposto che mancavano le FFP2 e FFP3 e infine il 26,6% afferma di aver dovuto trovare soluzioni tampone come ad esempio sacchi
dell’immondizia per assenza di fornitura adeguata.
Nel tuo ospedale i percorsi sporco/pulito erano ben differenziati?
Il 58,75% ha risposto che questi percorsi non erano ben differenziati.
Un dato altissimo se si pensa alle conseguenze che tale problematica ha rappresentato: le strutture sono diventate focolai di infezione.
L’azienda in cui lavori ha previsto corsi di formazione per l’adeguato utilizzo dei DPI?
Solo il 49,29% degli operatori intervistati afferma che l’azienda ha previsto corsi di formazione per il corretto e adeguato utilizzo di DPI. Il 36,34% dice che non sono stati previsti e il 14,28% addirittura di non sapere.
La formazione sul corretto utilizzo dei DPI, sulla gestione dei percorsi ed in generale sulle precauzioni da avere durante il lavoro, per minimizzare i rischi di contagio, doveva essere prevista obbligatoriamente in tutti gli ospedali, come recitano anche le linee guida ISS.
L’azienda ti ha informato dei protocolli, linee guida, riorganizzazioni interne dei reparti?
Per il 34,8% l’azienda non ha informato il personale.
Una mancata ed non uniforme informazione complica e allontana la risoluzione dei problemi, specie se strategici.
In conclusione è stato chiesto, alla luce di tutte le difficoltà sopra fotografate, di dare un voto all’azienda, relativamente alla capacità di affrontare e gestire l’emergenza COVID.
I colleghi che hanno aderito al sondaggio sono stati impietosi: voto 5
a cura di F.C.