Matteo Braghin ospite all’Emisfero Destro di Luca Zurzolo.
Sabato 25 settembre secondo incontro della rassegna Giovani Promesse Eporediesi promossa da Luca Zurzolo, artista visivo e insegnante indipendente, presso l’Emisfero Destro, Centro di Formazione Artistica e Didattica Artistica in via Arduino a Ivrea.
Un incontro particolare quello con Matteo Braghin. A partire dalle 15 è stato possibile vederlo disegnare su una parete dei locali dell’Emisfero Destro e assistere alla nascita di un’opera, una creazione, che è sempre qualcosa di magico. Dove c’era un foglio bianco linee e tratti iniziano a camminare, muoversi, prendere posto, fermarsi, riposare, continuare, forse finire, forse no.
Intervistato da Luca Zurzolo, Matteo, ventidue anni, ha raccontato il suo percorso, iniziato al Liceo Artistico di Castellamonte “senza ancora un’idea precisa di cosa volessi fare“. Poi l’incontro (casuale?) con la mostra di Antonio Marras, artista italiano, che gli rivela che quella è la strada da percorrere. Così arriva l’Accademia delle Belle Arti di Bologna e il percorso dedicato a fumetto e illustrazione, che dopo tre anni Matteo sta per concludere.
C’è sempre il colore (o non colore?) nero nei disegni di Matteo e i tratti dei suoi personaggi possono ricordare quelli del fumetto giapponese, ma come evidenzia lui stesso c’è anche il territorio dove è nato e cresciuto, la sua storia, cose e persone di quei primi anni che sono diventati parte di lui. Si tratta solo di andarli a scoprire.
E poi? Dopo la triennale, si migra o si torna? Bologna è certo una grande ammaliatrice e proprio in questo periodo stanno nascendo case editrici che pubblicano periodicamente anche nuovi autori. E poi c’è il progetto Fratelli Malpelo che Matteo sta portando avanti insieme ad Alberto Falco e Riccardo Fraccascia e che lavora su una nuova idea di fanzine, ovvero raccontare la contemporaneità attraverso dei fumetti. Con la convinzione piena che “il fumetto si stampa. Niente online“.
Simonetta Valenti