Fresco di stampa per le Edizioni Gruppo Abele “Gente di fabbrica. Metalmeccaniche e metalmeccanici nel nuovo millennio”, di Federico Bellono e Filomena Greco, arriva a Ivrea giovedì 19 ottobre
Il volume sarà presentato a Ivrea, presso il Polo Formativo Universitario Officina H di Ivrea giovedì 19 ottobre, alle ore 21.00, con la partecipazione degli autori, Federico Bellono e Filomena Greco, di Sergio e Filomena, due protagonisti delle storie, di Livio Pepino (Edizioni Gruppo Abele), Cadigia Perini (redazione varieventuali), Davide Gamba (Libreria Mondadori Ivrea) e letture dal testo di Laura Curino.
Il libro
Perché nel 2017 si pubblica un libro sulla fabbrica e sugli operai? Lontano dall’essere un’operazione nostalgica, parlare di fabbrica e delle condizioni degli operai e dei tecnici nel nuovo millennio significa rimettere al centro il lavoro e le persone, anche quando il precedente concetto di lavoro in fabbrica come “porto sicuro” è ormai esaurito e la fabbrica non è più luogo di aggregazione, creazione di coscienza sociale e politica, o anche, come la definisce qualche testimone, “famiglia”. Quando il tema del lavoro sembra sparito dal dibattito pubblico, soppiantato in grande stile dal più moderno concetto di azienda. La fabbrica però resta il luogo dove si sperimenta e talvolta si anticipa il cambiamento. Del modello industriale (automazione, industria 4.0), dei modelli organizzativi (telelavoro o smart working) e sociali (allungamento della vita lavorativa e slittamento dell’età pensionabile). Oggi, come dice Chiara Saraceno nella postfazione «La fabbrica, come altri luoghi di lavoro, da luogo di aggregazione e di identificazione collettiva, è diventata uno spazio in cui anche chi lavora fianco a fianco ha contratti, quindi interessi, diversi, che ostacolano non solo la difesa dei diritti, ma anche la possibilità di costruire relazioni di solidarietà e forme di identificazione comuni». Torino, come molte altre in Italia, rimane, tuttavia, una città operaia, e le storie degli operai, dei tecnici, degli ingegneri di oggi sono il punto di partenza per un ragionamento sul futuro, o dovrebbero esserlo. Non un omaggio, quindi, a una storia in esaurimento, ma il racconto di una parte importante del presente e del futuro di questo Paese.
Le voci
Filomena, Daniela, Andrea, Nina, Luciano, Sergio, L.C., Pier Paolo, Simona, Beppe, Ivan, Barbara, Mario, Michele, Jarquin sono le voci di questo libro. Metalmeccaniche e metalmeccanici del Torinese, dove la crisi ha picchiato duro, ma che è tuttora un punto di riferimento da cui chi si occupa di lavoro non può prescindere.
Filomena è entrata in una fabbrica a venticinque anni. Nel 2000. «Non una fabbrica qualsiasi – racconta – mi hanno chiamata all’Olivetti di Leini». Oggi lavora in un call center del Gruppo Telecom. «Sono stata felice di lavorare per la Olivetti, per me significava una occupazione con stipendio congruo, buone condizioni di lavoro e rapporti corretti. Oggi non è un bel lavoro quello che facciamo — dice — ma dobbiamo sperare che duri». Un modello di trasformazione, lavoratori in transito. Un modello “fragile”. Speriamo che duri, si augura Filomena.
Gli autori
Federico Bellono, segretario generale della Fiom-Cgil di Torino dal 2010, è stato in precedenza responsabile della Fiom-Cgil di Ivrea dove ha seguito, tra l’altro, la lunga crisi dell’Olivetti. Negli anni Ottanta e Novanta è stato segretario della Fgci di Torino e poi del Pci di Ivrea.
Filomena Greco, giornalista, ha lavorato a Radio24 e, dal 2003, è al Sole 24 Ore. Si occupa di economia, di imprese, di industria e di lavoro, con passione e curiosità. Segue i problemi e le nuove tendenze della manifattura italiana dall’osservatorio privilegiato della città di Torino.