La destinazione dei fondi del Ministero dell’Interno a Ivrea per l’accoglienza dei richiedenti asilo
Il 23 maggio 2017 presso la Sala Dorata del Palazzo del Municipio di Ivrea si è tenuta una conferenza stampa in cui sono stati resi noti finalità, modalità d’impiego e ambiti di destinazione dei fondi erogati dal Ministero dell’Interno per l’accoglienza dei richiedenti asilo.
Si tratta di una misura riconducibile a un decreto legge che è stato reso esecutivo il 13 Aprile 2017, il quale ha comportato uno stanziamento di 102.500 euro al Comune di Ivrea. La Giunta Comunale ha stabilito un piano di utilizzo dei fondi in una delibera sottoscritta il 15 Maggio.
Il decreto legge, datato 22 Ottobre 2016, è stato redatto dal Ministero come una “disposizione urgente in materia fiscale per ricompensare i comuni dei costi di accoglienza”. Prevede un bonus di 500 euro per ogni migrante ospitato. La destinazione di questi fondi riguarda soltanto i comuni che sono direttamente coinvolti in un programma di accoglienza, sia tramite canali SPRAR che prefetturali. Non si tratta, tuttavia, di un finanziamento a tali programmi o di un contributo economico vincolato ad attività di accoglienza ed integrazione, quanto piuttosto di una ricompensa del lavoro già svolto in tale settore.
Un incentivo per i comuni che abbiano accettato la responsabilità dell’accoglienza, quindi, ma soprattutto un riconoscimento degli sforzi economici fatti. Proprio per questo motivo, i fondi sono del tutto privi di vincoli: dopo essere stati versati direttamente nelle casse comunali sono a completa disposizione della città, che può sceglierne la destinazione in totale autonomia.
La conferenza stampa, presieduta dall’Assessore Augusto Vino, si è aperta con una dichiarazione del Sindaco di Ivrea, che ha individuato in tale misura un segnale positivo: «È senza dubbio un dovere del territorio accogliere queste persone. Allo stesso tempo, però, riconosciamo la sensibilità dello stato che ha voluto dare un riconoscimento economico ai comuni che accolgono».
Per quanto riguarda la destinazione dei fondi, Della Pepa ha subito messo in chiaro che il Comune intende mantenerli nel capitolo del sociale. «Ci sembra giusto impiegarli per supportare le fasce più deboli della popolazione locale» ha aggiunto successivamente Vino.
In particolare il tema che è stato individuato come uno dei più sensibili ed emergenti è quello della casa. L’idea è di utilizzare i fondi per contribuire alla risoluzione dei problemi abitativi, da situazioni di ermergenza a casi che richiedono soluzioni più durature.
A questo scopo, 50.000 euro verranno destinati direttamente al Consorzio In.Re.Te.
Un’altra parte dei fondi potrebbe essere impiegata nel risanamento di un alloggio di proprietà del Comune in Via Garibaldi, che verrebbe poi reinventato come centro di seconda accoglienza per famiglie o individui in situazioni di crisi abitativa.
15.000 euro saranno invece destinati a Fondazione di Comunità, con lo scopo di finanziare progetti nel campo del sociale sul territorio eporediese.
Infine, l’Assessore Vino ha esposto un’ultima possibile destinazione dei fondi, al momento la più incerta: si tratterebbe d’istituire una serie di tirocini per disoccupati nel campo dei lavori di pubblica utilità. Un’ipotesi è quella di dare vita a questo progetto insieme ad ATC, creando così non solo occasioni lavorative, ma anche una serie di figure professionali che si occupino della manutenzione delle case popolari.
Se da un lato tutto questo rispecchia l’intento originale del decreto, le decisioni della Giunta sono incorse anche in una serie di obiezioni. Le voci più critiche sono state quelle di alcuni volontari di varie associazioni locali, che lavorando in prima persona con i richiedenti asilo si sono giustamente sentiti in dovere di partecipare alla conferenza stampa.
Il dibattito si è acceso a causa della decisione della Giunta di non destinare alcuna parte di questi fondi in progetti che coinvolgano anche i migranti stessi. Perché non sfruttare l’occasione, ci si è chiesti, per unire a un percorso di aiuto dei cittadini in difficoltà anche un discorso di integrazione?
Un’ipotesi in tal senso, avanzata dall’Osservatorio Migranti di Ivrea già da qualche tempo, riguarda l’istituzione di borse lavoro che affianchino cittadini eporediesi in cerca di occupazione a richiedenti asilo che desiderino svolgere del lavoro volontario.
Le modalità di utilizzo dei fondi di quest’anno, comunque, sono già tracciate. Resta da vedere se si tratterà di uno stanziamento una tantum o se ci sarà occasione di riprendere in mano la questione negli anni futuri.
Non bisogna dimenticare che lo scopo principale dei fondi stanziati dal Ministero è una restituzione degli sforzi fatti per l’accoglienza alla comunità locale. In questo senso, la modalità di utilizzo dei fondi decisa dalla Giunta è sicuramente appropriata.
Tuttavia, questa discussione ha ribadito come la popolazione coinvolta in certi ambiti senta il bisogno di essere interpellata e presa in considerazione. Possibilmente prima che le decisioni, per quanto legittime, vengano prese.
Elisa Alossa