Da martedì 11 maggio ricominciano le proiezioni presso il Cinema Boaro. Spostata al giovedì alle 19,20 la proiezione serale del martedì
A più di un anno e mezzo dalla comparsa del noto virus, grazie al progredire della campagna vaccinale, almeno secondo l’ufficialità delle dichiarazioni generali, si allenta il “blocco” delle varie attività sociali e culturali.
Cinema e teatro ritornano ad aprire le porte, pur con le dovute limitazioni prescritte in osservanza delle norme anticovid.
E’ una notizia lieta attesa da tempo. Anche il nostro Cineclub Ivrea riprende le proiezioni là dove erano state interrotte, con un programma non modificato nella proposta dei film ma riformulato in conformità dei nuovi orari che, ovviamente, devono tener conto del perdurare del cosiddetto coprifuoco serale.
Per fortuna o per sfortuna di quelli che vogliono imparare l’inglese, in sostituzione dell’italiano, la parola coprifuoco non è stata ancora sostituita dall’anglicismo “curfew”.
Ad ogni modo il Cineclub riapre e la notizia ha un sapore di ritrovata libertà.
I film senza cinema infatti non sono film. Per quanto gli schermi tv si siano allargati nello splendore dei 16:9 e campeggino ormai in ogni tipo di salotto casalingo, i film in tv, in streaming o sul Pc sono la mortificazione conclamata del cinema.
Uno degli effetti paradossalmente positivi del corona virus è stato quello di saturare lo sguardo con il cinema spazzatura della tv. Ci voleva il blocco in casa per capire quanti film in tv vengano massacrati dalle interruzioni pubblicitarie la cui durata supera esageratamente quella richiesta per una normale pausa in bagno.
Aguzzando di proposito l’attenzione una sera ho constatato come un normale film di due ore terminasse dopo quattro, aumentando a dismisura l’effetto “sonno anticipato”. Ho anche notato, ma qui lo dico con prudenza, che, secondo me, per riverire ed ospitare la pubblicità i film vengono anche tagliati maldestramente e non parlo solo dei titoli di coda inevitabilmente sacrificati.
C’è gente che paga il canone Rai per vedere film mediocri in tv e per vederne di migliori paga tv private come Sky. Così i film più ambiti finiscono nei circuiti a pagamento e alla tv nazionale non restano che quelli residui di qualità più ordinaria.
Il “blocco” casalingo, forse, ha fatto emergere con più evidenza questa realtà e questo è un bene.
Il ritorno al cinema e al Cineclub non è soltanto il piacere di una riassaporata libertà ma è anche il ritorno al cinema in grande stile. Il cinema è condivisione tra sconosciuti in una grande sala dove la luce si spegne e il buio si accende in un’unica calamitante luminosità, quella dei sogni e delle figure in movimento.
Il cinema non è solo il racconto di una storia, non è solo il fascino dei personaggi. Il cinema non è solo il luogo del film, ma è anche il luogo dove si vede il film.
Il cinema è il colore delle poltrone in sala, il cinema è il patto di composta fruizione da parte del pubblico, il cinema è dimenticare il telefonino, il cinema è un film di cui si possano leggere i titoli di coda, il cinema è uscire di casa per decidere di vedere un film senza subirlo passivamente attraverso la dittatura del telecomando.
Andare al cinema, adesso più che mai, significa ritornare alla vita, rendersi più consapevoli che il cinema è arte, emozione, godimento da parte di uno spettatore protagonista di una scelta. Il blocco covid dovrebbe averci ripulito lo sguardo, reso lo stesso più partecipe e innamorato del vero cinema.
Il Cineclub ci ha aspettato paziente. Adesso è di nuovo qui, una porta sul mondo che non necessita di passaporto se non quello di una tessera di abbonamento ad un prezzo quasi simbolico.
Il cinema è un artificio ad alta potenzialità, non ha confini o barriere invalicabili. Il cinema non si sostituisce alla nostra vita ma la rende più magica.
Il cinema è tornato, ben tornato Cinema, ben tornato Cineclub Ivrea.
Pierangelo Scala