Era il 23 gennaio 2009, esattamente 10 anni fa la prima manifestazione nazionale ad Arezzo degli ex-lavoratori Olivetti e Bull contro i “ladri di lavoro” di Eutelia.
Lavoratori di tutta Italia si ritrovarono in quella fredda mattina ad Arezzo dove forse non si era mai vista una manifestazione di lavoratori. Ricordo l’emozione di veder arrivare pullman in continuazione da tutta Italia.
Era l’inizio di un percorso amaro che ha lasciato senza lavoro 2000 lavoratori e messo in sofferenza le rispettive famiglie con gravi conseguenze.
Un percorso che ancora oggi si trascina nelle aule giudiziarie per confermare le condanne in cassazione a quei falsi imprenditori che speravano di farla franca, ma si sono scontrati con la determinazione dei lavoratori che li hanno costretti nell’angolo ed oggi scontano le loro pene, o hanno patteggiato, tranne uno, il capo in testa di questa enorme truffa ai danni dei lavoratori, Samuele Landi che ancora oggi è latitante a Dubai.
Son passati 10 anni e ancora ci sono lavoratori che non hanno trovato una ricollocazione, nonostante tutte le promesse dei vari ministri dello sviluppo economico, da Scajola (a sua insaputa) a Paolo Romani da Corrado Passera ad altri che non hanno lasciato alcun segno.
Son passati 10 anni, la giustizia ha fatto e sta facendo il suo corso, ma noi chiedevamo la “giustizia del lavoro”, IL lavoro. E la rabbia che cova dentro per quanto subìto, non si è placata e non potrà placarsi.
Ed ogni volta che sentiamo parlare di altri lavoratori, come quelli della Pernigotti, della Borsalino, della Melegatti, per ricordare solo alcuni ultimi casi, che per vari motivi si ritrovano nella nostra medesima situazione, la rabbia aumenta. E ricordiamo i lavoratori di Phonemedia che sono finiti nel nostro stesso baratro. Ma ricordiamo anche la vicenda del crac Midal e l’opposizione dei lavoratori in giudizio che ha potuto avere maggiore forza grazie alle sentenze contro i nostri falsi imprenditori che ormai fanno giurisprudenza. E’ stato infatti sancito il principio secondo cui è del tutto illegittima la condotta di chi, giunto al vertice di un’impresa, non opera per il suo sviluppo ma, al contrario, agisce allo scopo di depredarla, distruggendo la sua capacità di produrre valore e finendo, inevitabilmente, per mettere sul lastrico migliaia di dipendenti.
“Ognuno di noi non è piu lo stesso…Non solo per la perdita del lavoro con tutto quello che ne consegue… È stata una storia che oltre a toglierci tanto ci ha anche dato una fratellanza che comunque nessuno può cancellare…“, scrive Antonella ricordando la manifestazione di 10 anni fa.
Ed ha proprio ragione Antonella, anche chi ha avuto la fortuna di trovare un altro lavoro, rimane sempre e per sempre un/una lavoratore/trice di Agile, ex Eutelia, ex Olivetti … ex Bull, ma non ex “richiedente giustizia” e andiamo tutti avanti con la costituzione di parte civile nel giudizio in Cassazione contro Samuele Landi.
Cadigia Perini, ex …, con i contributi di Antonio Rizzuto e Antonella Ferrara