Anna Mallamo, in colloquio con Rosanna Turone, ci parlerà del suo “Col buio me la vedo io” (edito Einaudi Editore).

Lucia ha sedici anni e vive a Reggio Calabria nei primi anni Ottanta, in una città segnata dalla violenza della ’ndrangheta e da tensioni politiche. Il suo cognome, Carbone, sembra oscurare il suo nome, come la rabbia copre l’amore. Un giorno rapisce Rosario, figlio di un boss, e lo rinchiude nella cantina della nonna morta da poco. Vuole allontanarlo dalla sua migliore amica, che ne è innamorata, e forse ottenere da lui la verità sull’omicidio della zia. Mentre la sua vita quotidiana prosegue tra scuola, famiglia e un nuovo amore, Lucia si muove tra mondi opposti: luce e buio, sopra e sotto, bene e male. Finché tutto si confonde, e arriva il momento di decidere.

Strettese, ovvero calabrese di Reggio emigrata a Messina e in continuo andirivieni sullo Stretto, è giornalista, dirige le pagine di Cultura e spettacoli della «Gazzetta del Sud» e gestisce un blog sull’«Huffington Post». Per «l’Unità» ha tenuto una rubrica settimanale che raccontava le gesta semiserie, ma profondamente politiche, di un condominio di anziane donne calabresi. È autrice di Lezioni di tango (Città del Sole 2010), sul mondo del tango e i suoi protagonisti, e suoi racconti sono apparsi in diverse antologie e riviste. Per Einaudi ha pubblicato Col buio me la vedo io (2025).

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