Primo evento di un collettivo eporediese under 30 che si propone di rompere gli stereotipi sul divertimento giovanile.
L’evento in programma sabato 5 ottobre nel castello di Ivrea (dalle 16 a mezzanotte) appare, sin dalla locandina di presentazione, certamente insolito.
Non si tratta di uno spettacolo o di un concerto e neppure di un convegno o una mostra. Richiama semmai, molto alla lontana, un happening degli anni Sessanta del secolo scorso.
Per saperne di più e capirne il senso e gli scopi, ne parliamo con Anita Paganelli, Nicolò Morando e Marco Bovolenta del collettivo “EPOi” che promuove e organizza l’evento.
Quali sono gli scopi dell’iniziativa e, più in generale, quelli che perseguite con la vostra attività.
Siamo un collettivo di persone che hanno meno di 30 anni e che vuole rompere gli stereotipi sul divertimento giovanile.
Abbiamo voluto creare un evento da zero per restituire dignità al concetto di divertimento. Troppo spesso, il divertimento, specialmente tra i giovani, viene visto in modo ingiustamente negativo e stigmatizzato. Noi promuoviamo un intrattenimento sano e autentico, lontano dagli eccessi ma anche dagli eventi noiosi e ingessati, che non parlano alle nuove generazioni. E vogliamo mostrare come si possa creare un qualcosa di grande con il solo intento di stare insieme e passare del tempo di qualità.
Non a caso abbiamo scelto di proporre corsi di uncinetto per giovani, laboratori di cucina o yoga: non proprio il sabato tipo di un giovane nella narrazione collettiva.
Perché “EPOi”?
Quando ci siamo riuniti, a fine maggio, abbiamo ragionato su un nome che fosse facilmente riconoscibile, che parlasse un linguaggio giovanile e che ci permettesse libertà comunicativa: il collettivo non si vuole fermare all’evento del 5 ottobre, ma col tempo vuole diventare una presenza stabile nell’organizzazione di eventi di qualunque tipo. Cominciamo con la festa al castello con questa forma particolare, e poi?
Il riferimento a Eporedia su cui abbiamo volutamente giocato è venuto in un secondo momento.
“EPOi silenzio” è il nome dell’evento del 5 ottobre, che rimanda alla chiusura della serata che sarà appunto un Silent Party.
Dalle ore 16 alle 20 sono in programma diverse attività e iniziative e dalle 21 a mezzanotte un “Silent Party”. Volete illustrare le attività del pomeriggio? E cos’è un “silent party”?
Sì, come dicevamo questo nostro primo evento del 5 ottobre è particolare perché nel pomeriggio prevede sedute di yoga, Timpani (ascolto collettivo per riscoprire la musica e il dialogo, ascoltando e confrontandosi su dischi insieme), Visual Lab (con lo smartphone realizzare video, trasformandoli in clip che verranno proiettate durante la Silent Disco serale), workshop artistico, corsi di uncinetto e cucina vegetariana, Escape room e “area relax”. I dettagli si trovano sul nostro sito e sul profilo instagram. Un valore aggiunto delle attività pomeridiane è il fatto che saranno realizzate da operatori attivi sul territorio.
Dalle 21 il Silent Party, una nuova forma di festa (probabilmente la prima a Ivrea) che sta spopolando in tutto il mondo. I partecipanti ballano ascoltando la musica attraverso cuffie wireless invece che da altoparlanti convenzionali. Peraltro, togliendosi le cuffie si può assistere a uno spettacolo suggestivo perché si vede gente ballare nel silenzio con delle cuffie colorate in testa. Con un clic sulla cuffia poi ciascuno potrà cambiare genere musicale tra pop/indie, elettronica e reggaeton.
Il cartellino “Under 30” che compare in cima alla locandina cosa vuol dire? Che l’evento è riservato ai minori di 30 anni?
Questo “under 30” ha creato parecchie perplessità. L’intento del collettivo è quello di creare una proposta da giovani per giovani. Sappiamo che è difficile dare una definizione di giovane: a 29 lo sei a 30 e un giorno no? Dovevamo fare una scelta anche perché i posti alla Silent disco sono limitati per ragioni di sicurezza.
Il vostro collettivo ha qualche nesso con il gruppo di giovani che ha fatto nascere la “Consulta dei giovani di Ivrea” il cui regolamento è stato approvato nel Consiglio Comunale di pochi giorni fa?
All’interno del collettivo ci sono sicuramente persone che fanno parte anche della consulta, ma non c’è un legame diretto.
Oltre al patrocinio della Città di Ivrea, nella locandina viene riportato il sostegno dell’8 per mille della Chiesa Valdese.
Per dare forma alla nostra idea, la cooperativa ZAC ha partecipato a un bando della Chiesa Valdese e ha messo a disposizione delle risorse per dare vita al nostro collettivo che si spera possa poi prendere il volo in autonomia. Grazie a questo aiuto e partecipando a una serie di incontri formativi sulle dinamiche e le questioni più importanti legate alla organizzazione di eventi, siamo riusciti ora a proporre questa prima iniziativa. E poi?
a cura di ƒz