“Là dove si faceva il pane” inizia la nuova esperienza di Enzo Bianchi
Sabato 9 settembre è stata inaugurata ad Albiano la Casa della Madia che ospita l’ex priore e fondatore della Comunità di Bose, da cui si è separato tre anni fa, Enzo Bianchi e altri sei tra monache e monaci.
Casa della Madia è una fraternità cristiana composta da alcuni uomini e donne che condividono stabilmente la vita, il lavoro e la preghiera comune.
Siamo semplici laici – scrive Enzo Bianchi sul sito della Casa – che cercano di vivere il Vangelo nella vita comune a servizio dei fratelli e delle sorelle, e tra loro soprattutto gli ultimi e i poveri.
Siamo un luogo di incontro, di fraternità e sororità, una tavola approntata per la condivisione e lo scambio delle parole, degli affetti e della speranza. Abbiamo vissuto per decenni nella Comunità monastica di Bose e ora continuiamo la vita che abbiamo fatto restando fedeli alla nostra vocazione monastica e alla professione dei voti di celibato e di vita comune.
Noi di Casa della Madia, insieme alla Comunità monastica di Cumiana, formiamo una comunione fraterna che ha come fondamento il seguire la Regola di Bose scritta nel 1972 da fratel Enzo Bianchi, fondatore di Bose. Questa comunione si esprime in un forte legame di fraternità, visite e scambi frequenti, sostegno e aiuto reciproco, collaborazione in alcune attività e celebrazioni comuni nel corso dell’anno.
Con il progetto “Casa della Madia” ho seguito la mia vocazione monastica, non ho tirato i remi in barca, nonostante gli 80 anni, ed ho costruito un nuovo inizio. Iniziamo nuovamente, riprendendo diverse cose abbandonate per due anni. Ma faremo una vita fedele alla semplicità, lavorando per guadagnarci di che vivere.
Lavoreremo con le nostre mani la terra e, soprattutto, praticheremo l’accoglienza di tutti, senza escludere nessuno.
Avevo una vigna, vicino al mio eremo, ed anche un orto. Sono sempre stato accompagnato da questo amore per la Madre Terra in un modo molto forte. A “Casa della Madia” questo mio forte legame con la natura avrà spazio e modo per continuare.
Alla Casa della Madia chi busserà alle porte troverà accoglienza (sono già pronte sette camere) e presto nascerà un bosco per favorire la meditazione, la riflessione e la preghiera.
Sono già in programma alcuni eventi (l’elenco è sul sito) tra cui, il 12 novembre prossimo, un incontro con Massimo Cacciari dal titolo La débacle culturale dell’Europa di fronte alla guerra
Simonetta Valenti