CGIL e UIL annunciano 8 ore di sciopero nazionale per i lavoratori e le lavoratrici pubblici, del terzo settore, dei trasporti (lavoratori precettati a 4 ore), della scuola, dell’università, della ricerca, della sanità, delle poste (e relativi appalti di servizi: mense, pulizie e vigilanza), di multiservizi. Di seguito il comunicato stampa di CGIL e UIL trasporti. Presidio venerdì 17 novembre alle ore 10.00 in piazza Castello a Torino. Anche il sindacato degli infermieri Nursind annuncia lo sciopero nazionale
Per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani. A sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile, ma necessaria e urgente.
- LAVORO: Non c’è alcuna risposta all’emergenza salariale e non ci sono risorse per “rilanciare la contrattazione collettiva” e nessun investimento concreto per migliorare la vita e il lavoro delle donne.
- FISCO: Si porta avanti una riforma che tassa di più i salari e le pensioni dei profitti. Non si tassano gli extraprofitti e si incentiva l’evasione fiscale.
- GIOVANI: Non si fa nulla per il lavoro stabile e di qualità e non si interviene contro la precarietà.
- PENSIONI: Si conferma e si peggiora la legge Fornero, invece che superarla con una vera riforma.
- STATO SOCIALE: Si continua a indebolire il servizio sanitario nazionale, si tagliano risorse alla scuola pubblica, alle politiche sociali, alla disabilità, non si finanziano leggi per la non autosufficienza e non si aumentano le risorse il trasporto pubblico locale.
- SALUTE E SICUREZZA: Non si investe, nonostante la strage che si consuma ogni giorno nei luoghi di lavoro.
- POLITICHE PER L’ACCOGLIENZA: Non si cancella la legge bossi-fini e tutti i recenti provvedimenti in materia di immigrazione e non si definiscono nuove politiche di accoglienza e integrazione dei cittadini migranti.
- POLITICHE INDUSTRIALI: Non ci sono investimenti. Si continua con gli incentivi a pioggia alle imprese e si rilanciano le privatizzazioni. Non si punta su transizione ambientale e energetica. Si tagliano gli investimenti pubblici e sulle infrastrutture, dimenticano il mezzogiorno.
I lavoratori e le lavoratrici dei trasporti si riconoscono pienamente nelle ragioni della mobilitazione di Cgil e Uil e si mobilitano perchè:
- Servono risorse per rinnovare i contratti con salari adeguati al costo della vita e riduzioni di orari e carichi di lavoro; interventi normativi che riducano la precarietà e serve l’applicazione e il rafforzamento delle norme sulla sicurezza sul lavoro che rimane un problema gravissimo per i settori dei trasporti sia per infortuni e morti sia per le aggressioni;
- Questo Governo ha cancellato il Piano nazionale dei trasporti e della logistica. E’ lo strumento che deve essere utilizzato per non lasciare mano libera alle aziende, vincolandole al rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici, alla compatibilità con i territori e per contrastare la formazione di ulteriori e pericolose posizioni di monopolio;
- La Legge di Bilancio non interviene sul Fondo Nazionale Trasporti il cui sotto finanziamento sta producendo la riduzione del servizio di Trasporto Pubblico Locale e condizioni di lavoro sempre peggiori; Diciamo no a fare cassa attraverso nuove privatizzazioni come con il Gruppo FsItaliane ed Enav. Si indebolirebbero le poche aziende strategiche italiane ancora rimaste;
- Vanno riviste le tabelle dei lavori usuranti che oggi escludono tanti lavoratori e lavoratrici dei trasporti che invece ne avrebbero tutte le caratteristiche. Si penalizza
- invece l’Ape Social innalzando i requisiti a 63 anni e 5 mesi;
- Sia data attuazione alla norma, già prevista, per evitare il dumping contrattuale nel trasporto aereo;
- Un modello portuale che resti pubblico e si dia finalmente attuazione al fondo per l’accesso al pensionamento anticipato per i lavoratori e le lavoratrici dei porti;
- E’ necessario intervenire per evitare che la direttiva Europea EU-ETS penalizzi i porti italiani;
- La norma nella legge di Bilancio che riduce l’indennità di malattia per lavoratrici e lavoratori marittimi è iniqua;
- Siano regolamentate nel settore Taxi le piattaforme con specifico DPCM e siano emanati i decreti attuativi della legge 12/2019.