Astrattismo al Museo Garda e echi di D’Annunzio a Palazzo Giusiana. Verso la conclusione dell’anno da capitale del libro
Nell’avviarsi alla conclusione l’anno di Ivrea Capitale del libro propone ancora due mostre in contemporanea ad Ivrea, due eventi musicali al Teatro Giacosa e altro ancora.
Al Museo Civico Garda è in corso la quinta e penultima mostra del ciclo “Olivetti e la Cultura nell’Impresa responsabile” avviato nel 2021 grazie all’accordo siglato da Comune di Ivrea, Associazione Archivio Storico Olivetti, Olivetti S.p.A e TIM S.p.A.
Dopo le esposizioni dedicate alla Collezione Olivetti, alle Agende Olivetti, al Libro strenna, a Jean Michael Folon e ai Negozi Olivetti, fino al 23 marzo è visitabile quella dedicata a Astrattismo e Informale nella collezione Olivetti e nella collezione civica che presenta oltre 90 opere, appartenenti sia alla collezione Olivetti che a quella del Museo Civico.
Dopo alcune opere di Picabia, Balla, Kandiskij e Mirò, l’esposizione presenta un panorama dei nuovi linguaggi dell’arte emersi in Italia dagli anni cinquanta ai primi anni novanta del Novecento, con autori quali Wols, Spazzapan, Redento Bontadi, Enzo Brunori, Piero Dorazio, Mario Lattes, Alvaro Monnini, Mattia Moreni, Emilio Scanavino, Sergio Vacchi, pittori che Olivetti aveva già presentato in mostra a Prato nel 1955.
Di Mattia Moreni è presente un grande pannello, unico superstite di una composizione lunga 6 metri prodotta per il grande atrio vetrato del Palazzo Olivetti di Milano in Via Clerici nel 1954.
Presenti anche i movimenti torinesi, con opere di Annibale Biglione e Filippo Scroppo che furono tra i fondatori del Movimento Arte Concreta.
Alla seconda metà degli anni cinquanta risalgono le opere di Eva Fischer, Ennio Morlotti e Tancredi Parmeggiani.
Gli anni sessanta trovano rappresentazione in opere di artisti di tendenze molto diverse tra cui Ettore Fico, Piero Ruggeri e Giorgio Ramella. Non mancano collegamenti con una visuale allargata e più internazionale attraverso le personalità di Pierre Alechinsky e Hans Hartung.
Dagli anni settanta arrivano artisti piemontesi quali Mauro Maulini e internazionali come Walter Ballmer, Gabino Amadeo e Pedro Coronel oltre all’ironica “assemblage” realizzata da Egidio Bonfante con i tappi della birra corona a delineare una colorata basilica.
Si arriva agli anni novanta con le opere di Tony Arch, frutto di un’importante donazione al museo civico eporediese.
La mostra forse è di minore richiamo rispetto ad altre precedenti ma ben rappresenta l’attenzione della Olivetti per tutte le forme artistiche contemporanee e dà modo anche al Museo di esporre parte di collezioni di proprietà che difficilmente vengono esposte.
Sono disponibili visite guidate alla mostra, da parte delle curatrici, nei giorni domenica 26 febbraio ore 16.00, giovedì 2 marzo ore 16.30, domenica 12 marzo ore 16.00, giovedì 16 marzo ore 16.30, domenica 26 marzo ore 16.00, con prenotazione obbligatoria scrivendo a: [email protected] o chiamando il numero 0125 410512.
Sempre all’arte contemporanea è dedicata la doppia esposizione Vate, Vanitas, Vittoria, visitabile a Palazzo Giusiana fino al 12 marzo e ispirata alla figura di Gabriele D’Annunzio, che propone opere di Nicola Bolla e Andrea Chisesi.
La mostra è curata direttamente da Costanza Casali, anche Assessora alla Cultura del Comune di Ivrea, e l’occasione, non proprio imperdibile, è il centenario della donazione del Vittoriale, casa-museo di D’Annunzio a Gardone Riviera, sul Lago di Garda, allo Stato italiano.
D’Annunzio è stato un personaggio molto particolare del primo novecento, simbolo di eccessi e megalomania, cultore della guerra e “vate” del fascismo. Ma anche il decadentismo e la ricerca spasmodica di arte e originalità sono un interessante oggetto di ricerca artistica e a questo si sono dedicati Andrea Chisesi, che ha creato una serie di opere tutte dedicate a D’Annunzio, che sono state esposte al Vittoriale, e Nicola Bolla, noto per le sue Vanitas, realizzate in Swarovski e carte da gioco, il cui tema ben si accosta al personaggio.
Chisesi è partito dalla fotografia per arrivare ad opere molto stratificate che uniscono pittura, foto, giornali, strappi. Sono immagini d’epoca che paiono emergere da soffitte, da vecchi muri su cui sono stati sovraimposti altri manifesti o strisce di vernice. Evidente, implacabile, il segno del tempo.
Bolla nella sala 3 espone invece un macabro campo di terra ( un cimitero, un campo di battaglia?) da dove spuntano teschi e ossa ornati da brillantini, una grande struttura raffigurante due ali formate interamente da carte da gioco, a riprendere la mitizzazione del volo del poeta aviatore e le “Vanitas white flag”, bandiere ammainate pur se ornate di Swarovsky.
La mostra è a ingresso gratuito e al piano terra è ancora visibile fino all’8 marzo l’esposizione delle edizioni internazionali di libri di Pinocchio.
Ivrea Capitale italiana del libro 2022 intanto comunica che le attività proseguono fino ad aprile. Oltre agli incontri per il Manifesto per il futuro del libro (a partire dal 23 febbraio ogni martedì e giovedì alle 17, in digitale), sono in programma:
4 marzo: presentazione del libro Vizi d’arte di Ugo Nespolo e del nuovo arredo urbano realizzato dal Maestro per Ivrea.
11 marzo: presentazione dello studio per la nuova Biblioteca.
16 marzo: rassegna Musica e poesia con il concerto Eri con me. Alice canta Battiato, Teatro Giacosa. Biglietti già esauriti.
18 marzo: inaugurazione della mostra fotografica di Massimo Listri (Palazzo Giusiana).
23 marzo: rassegna Musica e poesia con Mogol in una conversazione con il pubblico.
Francesco Curzio