“Continua la mobilitazione contro il carcere. Nel marzo 1998 morivano Edoardo Massari in carcere e Soledad Rosas costretta agli arresti domiciliari. A distanza di vent’anni saremo ancora davanti al carcere di Ivrea per lo stesso motivo: la distruzione di ogni galera e ogni struttura repressiva” scrivono il Castellazzo Assediato e Alpi Libere.
Dopo le violenze del 25 ottobre scorso nella Casa Circondariale di Ivrea, i giovani dei centri sociali con volantinaggi e presidi davanti al carcere eporediese sono stati i primi a mobilitarsi in difesa dei detenuti e continuano a mantenere l’attenzione su quello che accade in quello che gli stessi dati del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) collocano tra i peggiori del Piemonte (per l’esattezza sarebbe il peggiore in assoluto se non fosse superato da quello di Cuneo) con i suoi 243 detenuti (a fronte di una capienza prevista di 197) e una serie impressionante di “eventi critici” (così vengono registrati dal DAP) nell’anno appenatrascorso: 54 risse, 2 ferimenti, 109 atti di autolesionismo, 9 tentati suicidi e un suicidio.
Risulta perciò appropriata e coerente la scelta del Castellazzo Assediato e di Alpi Libere di ricordare Sole e Baleno proseguendo l’impegno contro il carcere con il presidio davanti alla Casa Circondariale eporediese (in corso Vercelli 165) alle 17,30 di venerdì prossimo, 31 marzo.
Il giorno successivo, sabato 1 aprile, il ricordo di Sole e Baleno si sposta in Val Chiusella, a Brosso, con una camminata verso la Cavallaria alle 9.30. Alle 17, poi, nel salone polifunzionale di Alice Superiore Giuliano Capecchi (dell’associazione Liberarsi di Firenze) presenterà “Le Cayenne italiane” di Pasquale De Feo (edizione Sensibili alle foglie). Alle 19 musica in acustico con “Labile Istante di Vuoto” e in conclusione della giornata una cena conviviale.