Mappare la rete fognaria per agevolare i cittadini è “allarmismo” o “informazione”?
Due settimane fa, Ivrea5Stelle pubblicò, sul suo sito, una mappa interattiva contraddistinta da tre colori: verde per le zone soggette a depurazione, giallo per le zone dubbie (zone nelle quali non è stato possibile stabilire con certezza se le acque finissero nel depuratore o meno) e rosse per le aree che scaricano direttamente nella Dora Baltea. La Sentinella del Canavese ne riportò la notizia e subito scattò la polemica.
Breve cronistoria dell’I5S
Ma andiamo con ordine. Come è cominciato tutto questo? Nel settembre 2013 Ivrea5Stelle presentò una mozione, approvata in Consiglio Comunale, nella quale venne richiesto al Sindaco e alla Giunta di pubblicare una mappa delle zone non servite da depurazione al fine di permettere ai residenti di verificare, con facilità, se le loro abitazioni fossero allacciate al depuratore o meno. Tutto questo per venire incontro alla sentenza della Corte Costituzionale che, nel 2008, decretò illegittimo il pagamento di un servizio di depurazione in mancanza del depuratore stesso. A detta dell’I5S la mozione non venne applicata, in quanto non venne prodotta alcuna mappa. L’unica carta che I5S riuscì a reperire all’Ufficio Tecnico risultò datata “fine anni ’80”. Solo con una mappa aggiornata fornita dalla SMAT fu possibile, a seguito di diversi sopralluoghi, documentati e fotografati, cominciare a farsi un’idea dello stato della rete fognaria d’Ivrea. Ciò portò, qualche settimana fa, l’I5S alla pubblicazione della mappa interattiva sopra menzionata e ad una segnalazione all’ARPA e al Servizio Sanitario.
La reazione delle istituzioni
A seguito di alcuni articoli pubblicati, in merito, dalla Sentinella, il sindaco e gli assessori Capirone e Codato hanno immediatamente replicato con un comunicato, bocciando l’operato dell’I5S come “allarmismo” provocato da “mappature sommarie”. Ritengono, infatti, che l’attenzione privilegiata alla mappa dell’I5S a cui la Sentinella avrebbe concesso troppo valore abbia, in qualche modo, sminuito l’impegno tecnico ed economico che dal 2008 ha visto la collaborazione dell’ATO3, della SMAT e del Comune d’Ivrea per progetti dal valore di 20 milioni di euro.
E quindi?
La mappa dell’I5S è quindi solo “allarmismo”? Nel 2014 la lista ViviamoIvrea aveva pubblicato, sul suo sito internet, un vademecum che aiutasse i cittadini eporediesi a capire come compilare il modulo per la richiesta dei dovuti rimborsi, ma ciò non aveva destato stupore o sorpresa. Si trattò, allora come oggi, di ordinario impegno civico per far si che gli aventi diritto al rimborso fossero informati e aiutati.
Anche il Comune di Ivrea modificò il sito istituzionale, ma a tutt’oggi ciò che è possibile trovare altro non è se non l’estratto della sentenza della Corte Costituzionale e qualche indicazione sul come contattare la SMAT (indirizzo, numero verde, orari). Sarà sufficiente? Non lo sappiamo, ma se, secondo l’I5S, ad oggi ancora centinaia di utenti non hanno ancora visto indietro i loro soldi, è evidente il fatto che l’opera di informazione del Comune sia stata incompleta. O forse lo è stata e gli eporediesi hanno deliberatamente scelto di non avvalersi del diritto al rimborso?
Ma la SMAT?
In tutta questa polemica, però, resta una domanda: ma la SMAT? I5S, nel suo comunicato, ha espresso il seguente parere: «Pensiamo che la SMAT, essendo in possesso di denaro versato erroneamente, dovrebbe favorirne la restituzione comunicando direttamente con i singoli utenti aventi diritto al rimborso; ciò semplificherebbe in modo risolutivo la brutta “questione”». I lavori per far sì che la rete fognaria venga migliorata (onde evitare che il liquame venga scaricato direttamente in Dora e per prevenire la formazione di cloache) sono già stati avviati, come sottolineato dal Sindaco e dagli assessori sopra menzionati; nel frattempo la S.p.A. in questione si è adoperata per informare i suoi stessi utenti del fatto che trattiene soldi che non le spettano di diritto?
In conclusione
Forse ha ragione il segretario del PD locale Matteo Fanciulli quando sostiene che l’I5S, con la pubblicazione della mappa, abbia “scoperto l’acqua calda”; è, tuttavia, importante che qualcuno, di tanto in tanto, torni a ri-scoprirla, affinché coloro che sono rimasti indietro abbiano la possibilità di essere aggiornati. Il 100% dei rimborsi è pura utopia, ma ancora molti cittadini possono ottenere quei rimborsi e se, nell’arco di soli due giorni dalla pubblicazione, la mappa è stata visualizzata più di 600 volte, allora questo significa che qualcosa è già cambiato.
Andrea Bertolino | 11/5/2016