Cambio nella giunta a 18 mesi dalla fine mandato
Dopo le dimissioni arrivate improvvisamente a dicembre dell’assessora alla cultura Laura Salvetti, la scorsa settimana il Sindaco Della Pepa ha ufficializzato la nomina allo stesso assessorato di Andrea Benedino, esponente PD già consigliere comunale, poi assessore e presidente del Consiglio Comunale nella giunta Grijuela negli anni 1998-2008 e con successivi incarichi anche in campo torinese e nazionale. Un nuovo assessore a 18 mesi dalla fine del mandato (a Ivrea ci saranno nuove elezioni a giugno 2018, ndr).
Quali problemi pensa di affrontare per primi?
Sono stato appena nominato e il primo proposito è di incontrare tutti gli operatori del territorio, che sono molti e qualificati, e di sfruttare tutte le sinergie. Ora incombe il Carnevale e dobbiamo dialogare con la Fondazione che lo dirige. Nei prossimi giorni lanceremo già una prima iniziativa che mi è stata proposta dal presidente della Fondazione per il Libro Montalcini e consisterà in una specie di gemellaggio con il Salone del libro,che quest’anno come sapete avvia un nuovo corso e nel quale si mette in gioco un po’ tutto il mondo culturale torinese. Sfrutteremo l’attrattiva del Carnevale per vendere in anticipo biglietti del Salone del Libro coinvolgendo tutte le librerie della città e in cambio il Salone attiverà ad Ivrea uno o più appuntamenti per gli incontri e le presentazioni del Salone off. Una visibilità reciproca.
Lo dobbiamo considerare quindi un vero ritorno alla vita politica eporediese?
Sono assente dalla vita amministrativadi Ivrea da 9 anni ma sono sempre stato iscritto al PD eporediese, non ho mai pensato di abbandonarlo per una altra città. Quindi ora certo è un rientro nella vita politica cittadina e nella sua parte amministrativa che è poi quella principale: si impara di più stando in un Comune che in una segreteria, lo dico avendo provato entrambi.
Parte ingombrante del dibattito politico ad Ivrea è dato dalla Fondazione Guelpa. Come intende muoversi?
La Fondazione è uno strumento molto importante, una ricchezza che altre città, simili alla nostra, non possiedono. Il mio sforzo e il mio appello a tutti sarà di riportare serenità nei rapporti tra Consiglio comunale e Fondazione, rimettendo la discussione su binari corretti basati su trasparenza e collaborazione. Le polemiche in politica ci stanno ma non si devono superare certi limiti e vorrei evitare che si superino di nuovo. La mia intenzione è quella di collaborare con tutti e a tutti dico che, se serve, la mia porta è sempre aperta.
La ristrutturazione della biblioteca è un obbiettivo dell’amministrazione?
Certo, ora ci sarà da impostare il progetto della nuova biblioteca e su questo voglio che ci sia la partecipazione della Fondazione, del Consiglio Comunale e di tutta la città. Potremo riprendere gli studi già fatti nel 2004 e nel 2011 esoprattutto bisognerà interrogarsi non tanto sul progetto architettonicoquanto su come preservare il ruolo che la Biblioteca oggi ha, una delle maggiori in campo regionale, anche nel futuro, stando al passo coi tempi e le innovazioni. Guardiamo alle biblioteche aperte negli ultimi anni, che non sono solo dei punti di distribuzione di libri. La ristrutturazione della Biblioteca potrebbe non solo rivitalizzare Piazza Ottinetti ma costituire un vero centro propulsivo culturale e dare un nuovo impulsoa tutto il centro storico.
Il cammino per il riconoscimento come sito Unesco arriverà finalmente a conclusione?
Io sono abbastanza ottimista. Nel 2017 a Parigi dovrebbero esaminare tutta la pratica, se faranno altre richieste risponderemo, e nel 2018 potrebbe arrivare il riconoscimento, perché il progetto è forte e ben presentato. Ho visto che in altri siti italiani, dopo il riconoscimento, ci sonostate notevoli ricadute turistiche, quello Unesco non è un marchio come un altro. Quello su cui voglio concentrarmi però è il dopo, perché naturalmente bisognerà trovare il modo di attrarre investimenti, soprattutto privati perché privati sono molti edifici, per rivitalizzare le strutture, valorizzarle e promuovere il turismo.
Ma in realtà ha un vero futuro il turismo ad Ivrea?
Le potenzialità ci sono e abbiamo visto che iniziative ben fatte come ad esempio La grande invasione, funzionano anche da questo punto di vista. Penso che si debba fare un discorso complessivo allargandosi a tutto il territorio, quello dell’anfiteatro morenico e non solo, anche collegandosi al confinante biellese, che da troppo tempo è separato dal nostro. Laura Salvetti, che mi ha preceduto, ha iniziato un ottimo lavoro di coinvolgimento dei vari Comuni e su questa strada bisognerà continuare.
a cura di Francesco Curzio