Le cifre dei contributi assegnati con i fondi della Fondazione Guelpa e i misteri della Festa patronale.
A Ivrea, che ormai a livello istituzionale ama sempre fregiarsi del titolo di “città patrimonio dell’Unesco”, la gestione del settore cultura continua ad essere un problema irrisolto perchè non affrontato.
Storicamente demandata alla illuminata disponibilità della Olivetti, che arricchiva la città di rassegne musicali, cinematografiche, teatrali, incontri con artisti e intellettuali, auditorium e biblioteche, Ivrea si è ritrovata, alla sparizione della “Ditta”, priva di una direzione chiara del settore culturale che pure tante prospettive aveva aperto e tanto interesse destato anche in ambito internazionale. Per anni l’eredità maggiore dei fasti olivettiani è stata la vivacità culturale dell’intero territorio e l’abitudine a un consumo culturale non provinciale, fattori che inevitabilmente tendono a scemare, in mancanza di stimoli positivi e di investimenti sulle giovani generazioni.
Gran fortuna è stato il poter contare, dal 2005, sulla capacità economica della Fondazione Guelpa, nata dal lascito vincolato al settore culturale della Signora Guelpa, che ha permesso al Comune di Ivrea di non destinare risorse proprie al settore cultura, anche se le polemiche sui rapporti Fondazione-Comune non sono mancati e non sono definiti neppure ora.
Grazie all’imponente patrimonio la Fondazione ha sempre potuto finanziare le attività culturali della città con i soli proventi della gestione finanziaria, senza intaccare il capitale, che si vuole invece usare per opere strutturali come il Museo Garda, ora ristrutturato, o la biblioteca.
Le vicissitudini interne alla Fondazione hanno portato, a inizio anno, alle dimissioni del presidente Beatrice e alla decisione di girare al Comune la disponibilità di 114.000 euro destinata al supporto delle attività culturali dell’anno in corso, in modo che la ripartizione venisse decisa dal Comune stesso. In precedenza dalla Fondazione erano già stati assegnati contributi per 20000 euro al Museo Tecnologic@mente e per 16000 al Festival Jazz.
Peccato che Ivrea, “città patrimonio ecc.ecc.”, non abbia neanche un assessore alla cultura (la delega è assunta dal Sindaco), non abbia più dirigenti nel settore, e non ci fosse nessuna esperienza di gestioni del genere.
Il destino, come si può ricavare dalle delibere di Giunta, dei 114.000 ricevuti dalla Fondazione Guelpa è questo:
40.000 € all’Associazione Liberi di Scegliere per la realizzazione del festival “La Grande Invasione”,
22.400 € all’Associazione “Canta Crotte Gruppo” per l’”Incanto Summer Festival” del 6/7 luglio,
12.600 € all’Associazione “Il Timbro” a sostegno della Rassegna Internazionale “Gli accordi rivelati” e del Festival “I colori di settembre”
11.000 € all’Associazione culturale Rosse Torri per la rassegna “Ivreaestate”,
10.000 € all’Associazione “Gruppo Pifferi e Tamburi di Ivrea” per il “World Fife and Drum Festival – Ivrea 2019”,
7.000 € all’Associazione Accademia di danza e spettacolo di Ivrea per il “Gala Internazionale di Danza” del 7/8 settembre,
8.000 € all’Associazione “Il Testimone ai Testimoni” per la loro iniziativa
2.000 € al Forum dei Democratici
1.000 € all’Associazione “Ij Croass del Borghet” per il progetto “Magica Montagna”.
Nel prossimo Consiglio Comunale verrà presentata una interpellanza a firma di Benedino (subentrato al dimissionario Salizzoni) e Perinetti del PD nella quale si chiede conto del criterio per l’assegnazione dei contributi visto che dei bandi annunciati dal sindaco Sertoli per averne diritto non c’è ancora traccia.
Effettivamente nell’elenco ci sono manifestazioni di tipo assolutamente diverso, di durata da 2 giorni a 4 mesi, con ospiti locali o internazionali, e le cifre sembrano ora insufficienti ora assolutamente strabordanti come quelle per l’Ass. Canta Crotte che all’interno di San Savino ha proposto due serate ad ingresso libero.
Proprio la festa di San Savino merita un altro approfondimento in merito al costo economico. In data 11 giugno 2019 la Giunta ha deliberato un contributo all’Ass.Eporedia 2004 di Elvio Gambone di euro 45.384, esattamente quanto richiesto a differenza di tutte le altre richieste, cioè il triplo di quanto dato negli anni passati e senza che se ne veda una evidente differenza.
A parte la decisione innaturale di riportare centinaia di cavalli a stazionare e ad esibirsi in pieno centro storico, peraltro tralasciando con la manifestazione tutte le altre zone della città con alte proteste dei commercianti, se uniamo tale contributo a i 22.400 elargiti al Gruppo Canta Crotte per lo spettacolo musicale abbinato, viene una spesa di quasi 78.000 euro per la festa patronale, mentre il cassiere del Comune piange sempre miseria.
Insomma i soldi sono sempre pochi, ma non per tutti.
Francesco Curzio