20 luglio 2017: un cittadino segnala che è stato tappato il foro sul palo del Lungo Dora che è divenuto simbolo della memoria della Resistenza eporediese. E per firmare “l’opera”, gli autori hanno affisso un cartellino con la scritta “X Mas”.
23 luglio 2017: l’ANPI di Ivrea organizza un momento di riflessione collettivo davanti al “palo simbolo”, ricordando il significato di quel foro nel palo e il ruolo avuto dalla “Decima Mas” a Ivrea, mentre l’assessore Benedino, assicura che verrà installato un totem a ricordo di quell’episodio, e il foro tornerà visibile aggiungendo che «la Città di Ivrea ha buona memoria e non potrà mai dimenticare il sacrificio dei suoi giovani partigiani, in primis Ferruccio Nazionale, trucidati dalla Decima Mas».
11 agosto 2017: sul profilo fb Rebel Firm viene pubblicata una locandina che annuncia un «Campo nazional rivoluzionario a Ivrea il 12/13 agosto con stage di combattimento, preparazione fisica, dibattiti e conferenze, attività comunitarie, canti tradizionali attorno al fuoco, pernottamento in tenda, pasti comunitari e ranci camerateschi».
14 agosto 2017: Mario Beiletti (in qualità di presidente della sezione di Ivrea e Basso Canavese dell’ANPI) ed Elisabetta Ballurio Teit (in qualità di presidente del Consiglio Comunale di Ivrea) presentano un esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Ivrea per apologia di fascismo segnalando la pagina facebook e le attività del gruppo Rebel Firm.
18 agosto 2017, alle ore 12.33: Ballurio posta su facebook una «lettera aperta ai ragazzi di Rebel Firm» che si conclude con «parliamone. In un dibattito pubblico, con tutte le posizioni in causa». Non passa un quarto d’ora e la risposta, sempre su fb, di Rebel Firm arriva, alle ore 12,46, con «incontro accettato», insieme alle condizioni che «l’incontro in questione si svolga presso una sede istituzionale, a porte aperte ed in presenza di giornalisti».
Nei giorni successivi si susseguono le prese di posizione (e presumibilmente proseguiranno nei prossimi giorni) sulla proposta di Ballurio. Di netto rifiuto quelle dell’ANPI, di Rifondazione Comunista (di Ivrea e di Biella), di Francesco Comotto (Viviamo Ivrea), del Centro Documentazione Pace di Ivrea, di Franco Giorgio (di articolo 1 MDP), di Mario Beiletti (dell’ANPI). Di presa di distanze quelle dell’assessore alla cultura del comune di Ivrea Andrea Benedino (che, alla Sentinella dichiara di temere «che un incontro possa dare loro legittimità istituzionale che non meritano. Queste persone vorrebbero riscrivere la storia, mettere partigiani e X Mas sullo stesso piano. Un rischio troppo grande, ma faccio un enorme in bocca al lupo alla Ballurio e mi auguro che la sua iniziativa porti buoni frutti») e di Tommaso Gilardini di Forza Italia («con questa iniziativa il consiglio comunale non c’entra nulla. Se Ballurio e il Pd vogliono organizzare un incontro lo facciano per conto loro, ma non coinvolgano le istituzioni»).
La proposta di Ballurio trova invece l’approvazione di Pierre Blasotta (del Movimento 5 Stelle di Ivrea), dei sindaci di Cuorgné (Pezzetto) e Valperga (Francisca) e del capogruppo di maggioranza nel Comune di Castellamonte (Bethaz), oltre a quella di alcuni assidui frequentatori di facebook (e della pagina di Elisabetta Ballurio).
24 agosto 2017: Ballurio pubblica su La Voce una “lettera aperta alle associazioni e ai partiti che si sono detti assolutamente contrari all’incontro con Rebel firm e mi hanno chiesto di non farlo».
30 agosto 2017: La Lista civica Viviamo Ivrea interviene sulla proposta di Ballurio con un comunicato nel quale ricorda che “La Democrazia è un fiore delicato”. Nello stesso giorno, nel suo notiziario, l’ANPI di Ivrea e Basso Canavese evidenzia “il florilegio di odio, ignoranza, brutalità, amplificato dal web” che emerge anche dalle reazioni ricevute dal settimanale L’Espresso al numero di agosto con la copertina su “Nazitalia” e, ribadisce che è fuori discussione il fatto che «le Istituzioni non devono concedere alibi e riconoscimenti a questi nuovi fascisti». Ma l’ANPI si pone la domanda su come sia possibile recuperare «alla consapevolezza storica» e alla vita democratica i giovani che, «pur non essendo fascisti, tendono a concedere visibilità a costoro: sono compagni di scuola, hanno esperienze comuni, non amano che i “vecchi” e la politica impongano loro alcunché». Beiletti e Origlia dell’ANPI di Ivrea ammettono che «non abbiamo ricette. Occorrono forse strumenti culturali diversi: psicologia, pedagogia, dialogo fra giovani fuori dalle Istituzioni? Il dibattito è aperto… senza strumentalità» e concludono annunciando che «Dal canto nostro, anche con l’Anpi provinciale, prepareremo una “Giornata dell’Antifascismo”».
31 agosto 2017: Il Risveglio Popolare, settimanale della diocesi di Ivrea, apre con «La Ballurio tira dritto. L’incontro con il gruppo di estrema destra previsto per il 25» settembre e riassume quanto è stato fin qui detto e scritto in merito. La notizia dell’incontro viene ripresa da La Sentinella del Canavese del giorno dopo.
1 settembre 2017: Il Circolo Brat di Ivrea interviene su «l’ormai fin troppo pubblicizzato “incontro con i fascisti”» definendolo fin dal titolo «un confronto inopportuno», ritenendo un fatto elementare ed evidente «l’inopportunità di un incontro tra chi ricopre un ruolo istituzionale, qual è quello di Presidente del Consiglio comunale, e un gruppo che si richiama esplicitamente, attraverso atteggiamenti, linguaggio e propaganda, all’ideologia fascista». Il Circolo Brat (del quale fanno parte alcuni esponenti del PD locale quali l’assessore Vino, la consigliera comunale Restivo, l’ex segretario del circolo eporediese Buracco) conclude l’intervento con questa riflessione: «Il nostro tempo storico ci pone quotidianamente di fronte a rigurgiti fascisti quale risposta semplificatrice ai complessi problemi della modernità. Che un organo istituzionale si presti a dare risalto pubblico a tali deprecabili atteggiamenti (e, di fatto, ciò è già accaduto visto il dibattito inopportunamente suscitato) non è per noi in nessun caso giustificabile. Come circolo Brat facciamo nostre le parole dell’ANPI, secondo cui non si può concedere ai fascisti nessun riconoscimento istituzionale. E pare addirittura assurdo doverlo ribadire».