Buona l’adesione allo sciopero nazionale di venerdì 18 contro la chiusura delle sedi di Pozzuoli e Padova e la difesa del perimetro occupazionale.
In una situazione già di tensione e preoccupazione fra i lavoratori per l’apertura della procedura di FIS (cassa integrazione) ad Ivrea, il 4 maggio era arrivata come una doccia gelata la notizia della decisione dell’azienda di chiudere le sedi di Pozzuoli e Padova lasciando a casa tutti i 264 lavoratori. E adesso l’annuncio di TIM, uno dei maggiori clienti di Comdata, dell’apertura della procedura di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione per 29.736 lavoratori (sì quasi trentamila!). E’ chiara la crisi più che di un settore, di un sistema. Un sistema che ha costantemente puntato al massimo profitto dimenticando di fare impresa, cultura industriale, di crescere in modo sostenibile.
Di fronte a questo scenario fortemente instabile, il livello di mobilitazione sindacale si sta fortunatamente piano piano alzando. L’adesione allo sciopero di venerdì scorso è stata del 100% nelle sedi di Pozzuoli e Padova (8 ore) e sopra il 90% nelle altre sedi, come Ivrea, dove i lavoratori si sono astenuti dal lavoro per due ore a fine turno. Adesioni d’altri tempi, “Un risultato che deve far riflettere l’azienda e che dimostra la giustezza delle nostra rivendicazioni. – dichiarano le segreterie nazionali di SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL – Grazie alla compattezza delle lavoratrici e dei lavoratori le OO.SS. e il coordinamento nazionale delle Rsu sono oggi più forti nel difendere i posti di lavoro di Pozzuoli e Padova, che diventa di fatto la difesa dei posti di lavoro di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori di COMDATA“, giustamente concludono, perché è certo che quello che è accaduto a Padova e Pozzuoli, potrebbe accadere ovunque.
I rappresentanti sindacali di Pozzuoli e Padova hanno ringraziato per la solidarietà i colleghi delle altre sedi e hanno ricordato in un loro comunicato l’art. 41 della Costituzione sull’iniziativa economica privata la quale “Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.” La riorganizzazione annunciata da Comdata dimostra invece una totale mancanza di responsabilità d’impresa, perché mira alla massimizzazione dei profitti sulla pelle di 260 famiglie. Nel comunicato di Padova i lavoratori hanno voluto anche ricordare le parole dell’Amministratore Delegato, Massimo Canturi, che in una lettera dell’ottobre 2015 indirizzata ai dipendenti scrisse: “(…) Ho ritenuto doveroso far sapere a tutti voi che tutta la nostra organizzazione è votata ad assumere persone e non a trovare mezzi per liberarsene, perché per Comdata le persone sono un valore molto importante. (…) I risultati (…) sono stati possibili anche grazie alle vostre competenze, al vostro impegno e alla vostra disponibilità e flessibilità“.
Vero è che i lavoratori dovrebbero sapere che offrire troppa flessibilità non paga, perché il “padrone” si abitua, fraintende e può arrivare a pensare che sei anche disponibile a togliere il disturbo se il “business” lo chiede, ma certi manager dovrebbero decidere che tipo di dirigenti vogliono essere: se imprenditori o prenditori.
Aggiornamento sulla sede di Ivrea
Nella giornata di ieri c’è stato un incontro fra azienda e rappresentanti sindacali per aggiornare sulla situazione delle principali commesse sulla sede di Ivrea: Wind e TIM.
Riorganizzazione gruppo WIND
Comdata ha comunicato che l’attività Dealer Support (help desk per i negozi Wind) cesserà a fine luglio. Gli operatori (circa 70) saranno formati a partire dal 4 giugno per gestire due nuove lavorazioni: Reclami e Fibra. Quest’ultima richiederà una copertura del servizio dalle 8 alle 24 dal lunedì alla domenica (si torna quindi ad un nuovo turno fino a mezzanotte 7 giorni su 7). Mentre per l’attività “Reclami” l’azienda non ha fornito dettagli sulla copertura oraria. Le Rsu hanno chiesto a fronte dell’aumento delle ore di copertura del servizio, di non applicare l’orario spezzato che stroncherebbe qualsiasi possibilità di conciliazione vita privata-lavoro.
Situazione FIS – gruppo TIM
L’azienda ha confermato che per le prossime 5 settimane (ultima di maggio e tutto giugno) ogni dipendente lavorerà solo una settimana e sarà quindi in Fis per 4 settimane.
Si attende il Coordinamento Rsu di fine maggio convocato per la situazione dei siti di Padova e Pozzuoli per comprendere meglio i concreti spostamenti delle attività tra i vari siti. Rimane inaccettabile il principio “morte tua vita mia”, cioè sostenere una sede solo grazie alla chiusura di un’altra.
Altro FIS
Per completare il quadro Comdata, le Rsu eporediesei, informano che il 18 maggio scorso è stato firmato l’accordo di Fis per la sede di Olbia per un periodo di 4 settimane a zero ore per 136 operatori.
Innovis
Azienda del Gruppo Comdata con sede a Ivrea, con contratto metalmeccanico, grazie alla quale Comdata ha acquisito la commessa Telecom, oggi TIM (che fa soffrire, ma comunque rimane la principale, almeno a Ivrea). Come nelle migliori tradizioni prenditoriali, Comdata vorrebbe cancellare con una bacchetta magica questi lavoratori con anzianità lavorativa e anagrafica troppo alta per gli standard comdatiani, ma in assenza di magia prova ad estinguerli per sfinimento. Parliamo di lavoratori resistenti che altro non chiedono che il passaggio nella casa madre per incorporazione (art. 47) conservando le condizioni di lavoro in essere anziché essere costretti a licenziarsi per essere riassunti “in saldo”.
Venerdì 25 maggio alle 14.30 nuovo incontro in Confindustria tra azienda e sindacati per fare il punto della situazione. Certo le criticità degli ultimi mesi in Comdata non favoriscono la causa dei 40 lavoratori rimasti in Innovis, determinati però a non cedere e a far valere i propri diritti ad ogni costo.
La situazione del Gruppo Comdata in Italia si può definire se non critica decisamente preoccupante e richiederebbe un livello di attenzione più alto e vasto che dovrebbe essere favorito dalle istituzioni locali dove questa azienda ha le sue sedi, a partire dal Comune di Ivrea, sede principale di Comdata.
Cadigia Perini
Servizio sul presidio dei lavoratori di Comdata Pozzuoli davanti alla loro sede nel comprensorio ex Olivetti, “una fabbrica con vista mare” che ora vede nero. Le parole delle lavoratrici potrebbero essere le stesse anche trasportate a Ivrea.