Rubrica CONTRONATURA di Diego Marra
Un comune modo di dire stabilisce che i peggiori guidatori siano uomini anziani col cappello, la barba e la pipa in bocca. Orbene: un po’ anziano lo sono, porto la barba e d’inverno a volte indosso il basco prima che il riscaldamento dell’auto faccia il suo opportuno effetto; inoltre fumo la pipa, però mai guidando. Quindi per almeno tre criteri (e mezzo) potrei ricadere nella categoria pessimi guidatori, di cui non mi sento parte, per ora, chissà con l’avanzare dell’età… Però potrei tagliarmi la barba! Questo popolare detto profuma di pregiudizi di lombrosiana memoria.
Cesare Lombroso, nato nel 1835, fu un medico, antropologo, giurista, filosofo, ma soprattutto criminologo fondatore dell’antropologia criminale e per ciò definito da alcuni studiosi il padre della moderna criminologia. Esponente del positivismo fu profondamente influenzato dalla fisiognomica, dal darwinismo sociale e dalla frenologia. Discipline oggi considerate pseudoscientifiche: la fisiognomica pretendeva di dedurre i caratteri psicologici e morali di una persona dal suo aspetto fisico, soprattutto dai lineamenti e dalle espressioni del volto, il darwinismo sociale applica (ancor oggi se ne discute) allo studio delle società umane i principi darwiniani della “lotta per la sopravvivenza” e della “selezione naturale del più adatto”, la frenologia affermava che le singole funzioni psichiche dipendessero da determinate zone o regioni del cervello, così che dalla valutazione di particolarità morfologiche del cranio si potesse giungere alla determinazione delle qualità psichiche dell’individuo e della sua personalità. Quindi Lombroso propose una sorta di razzismo basato sull’aspetto fisico.
Consiglio, comunque, una visita al “Museo di Antropologia criminale” di Torino, a lui dedicato, che espone le collezioni raccolte prevalentemente per gli studi di Lombroso, composte da preparati anatomici, disegni, fotografie, corpi di reato, produzioni artigianali e artistiche, anche di pregio, realizzate da internati nei manicomi e nelle carceri. Personalmente l’ho trovato molto interessante per inquadrare lo spirito dell’epoca. Un altro campione di determinismo criptorazzistico fu Cyril Burt psicologo inglese del ‘900 che cercò di dimostrare come la stupidità fosse ereditaria tramite studi sui gemelli. Nel 1971, anno della morte di Burt, un professore di Harvard di nome Richard Hernstein scrisse un articolo sostenendo che la classe sociale alla quale si appartiene è giustificata dalle differenze ereditarie di intelligenza.
In soldoni, se sei povero è perché sei figlio di genitori poveri e stupidi, mentre se sei ricco è perché sei nato da persone perlopiù ricche e intelligenti. Ancora oggi in Inghilterra è applicato un test di intelligenza molto criticato: lo chiamano “11-plus” poiché all’età di 11 anni ogni bambino vi è sottoposto e, a seconda dei risultati ottenuti, viene assegnato a uno dei diversi tipi di scuola esistenti. I risultati di Burt furono ampliamente smentiti da ricercatori successivi che scoprirono la falsità dei suoi dati. Per alcuni decenni Cyril Burt ha imbrogliato un’intera comunità scientifica, con poca intelligenza e, per dirla con lo storico della biologia Stephen Jay Gould, con molto pregiudizio. Non era mia intenzione operare un revisionismo storico, oggi molto di moda, ma semplicemente evidenziare come la scienza si evolva e teorie assurde o chiaramente false siano prima o poi sconfessate da indagini e studi successivi, ciò che pensava Lombroso rientrava nelle concezioni dell’epoca.
Ma… se applicassimo le teorie di Lombroso e Burt ai nostri politici quale sarebbe il risultato? Me ne sovvengono parecchi con “aspetto criminale” e di intelligenza così ridotta che non potrebbero superare il test “11-plus”. Non faccio nomi, pensateci voi, a scanso di querele come è successo all’amico Franco Cappelletti!
Diego Marra