Una Giunta nervosa e a tratti arrogante in difficoltà nel gestire un’ordinaria riunione di Consiglio
A dispetto di un ordine del giorno breve, si è rivelata invece lunga e combattuta la riunione del Consiglio Comunale di Ivrea di mercoledì scorso (30 ottobre).
Sin dalle risposte alle interpellanze, si avvertiva un certo nervosismo della Giunta, tesa (com’è ovvio) a difendere il suo operato, ma senza lasciare margini a ragionamenti e disponibilità a proposte di miglioramenti.
Così di fronte al dimezzamento del numero di ragazzi (dai 6 ai 14 anni) partecipanti quest’anno ai centri estivi e alle osservazioni della consigliera Colosso (PD) sulla necessità che le strutture che li gestiscono siano “accreditate” (verificando gli standard qualitativi ed educativi) e che le famiglie non siano costrette ad anticipare interamente le quote di iscrizione (aspettando poi il contributo comunale erogato a distanza di mesi, come è successo quest’anno), l’assessora Povolo rispondeva sostanzialmente rivendicando il risparmio di circa diecimila euro realizzato sulla spesa messa a bilancio.
Copione simile per un’interpellanza presentata dalla stessa consigliera Colosso insieme a Fresc (M5S) che chiedeva perché il GOL (Gruppo Operativo Locale per le iniziative rivolte al carcere) sia stato convocato solo una volta e segnalava che non sia stata neppure presentata al Consiglio Comunale la nuova Garante comunale dei detenuti.
Ma è la risposta dell’assessora Piccoli all’interpellanza sul bilancio della Fondazione del Carnevale, presentata congiuntamente da Comotto (Viviamo Ivrea), Fresc (M5S) e Perinetti (PD), quella che, in questa prima fase della riunione, ha mostrato in modo più evidente la difficoltà del confronto tra Giunta e minoranza consiliare. Dopo le note e ampie critiche avanzate quest’anno dalle componenti del Carnevale, di fronte al disavanzo registrato dalla Fondazione e alla richiesta di conoscere indicazioni sul rinnovo del CdA scaduto (e l’opportunità di “un passo indietro” del presidente), l’assessora Piccoli si è lanciata in lodi sperticate all’edizione 2019 del Carnevale e critiche a chi “si lamenta e non guarda oltre”, il tutto condito da schermo con slide su non meglio precisati raffronti finanziari tra le edizioni degli ultimi quattro anni.
Nulla di diverso nella discussione della mozione presentata oltre tre mesi fa da Comotto e Fresc sul “Piano di gestione Unesco”: nonostante i ripetuti inviti, avanzati da diversi consiglieri della minoranza, a entrare nel merito, eventualmente apportando modifiche al testo pur di giungere a un’indicazione condivisa dal Consiglio Comunale, il sindaco, dopo aver letto un testo che elencava le iniziative intraprese, si è limitato a dichiarare la sua astensione e, seguito in questo voto dai consiglieri della maggioranza (più silenziosi che mai in questa riunione del Consiglio Comunale), ha determinato la bocciatura della mozione.
Maggioranza che (avendo evidentemente superato le discussioni che si dice l’avessero attraversata nei giorni precedenti) approvava poi compatta (assente solo Piras della Lega) la scelta di affidare all’impresa che vincerà l’appalto per la fornitura della refezione il compito di allestire una nuova cucina.
Votazione più complicata, verso l’una di notte, per il successivo punto all’ordine del giorno: la settima variazione di bilancio per consentire l’erogazione di contributi già promessi a diversi enti e associazioni. Una variazione al bilancio comunale resasi necessaria dopo il diniego, ricevuto dalla Fondazione Guelpa, di un contributo aggiuntivo di quarantamila euro. L’assenza della consigliera Piras e l’abbandono della sala da parte dei consiglieri di maggioranza Cuomo e Casali, insieme all’atteggiamento di chiusura e un po’ arrogante assunto nella discussione del punto da parte dell’assessora Piccoli, hanno fatto decidere ai sei consiglieri di minoranza la scelta di lasciare la riunione confidando così nella mancanza del numero legale (per essere valida la seduta a Ivrea devono essere presenti almeno 9 consiglieri) e nella chiusura della riunione senza l’approvazione del punto. Mossa sventata dalla maggioranza che in fretta e furia ha richiamato dalle loro case i consiglieri Cuomo e Casali, riuscendo ad approvare così la variazione di bilancio.
L’inadeguatezza dell’amministrazione e i danni duraturi che rischia di produrre
Anche questa volta la maggioranza ce l’ha fatta, ma l’affanno (e non ci si riferisce qui a quello dei consiglieri che sono dovuti tornare di corsa in Consiglio) diventa sempre più vistoso.
Maggioranza composta da consiglieri che non sono mai stati “ciarlieri” e che, soprattutto in questo ultimo consiglio comunale, sembravano votati al silenzio. Un silenzio che, più che segno di compattezza, sembra figlio di una consegna ricevuta o di divisioni che non possono essere mostrate.
Affanno e silenzi vistosi, come vistosa appare ormai a molti (vedi anche le considerazioni dei pur non pregiudiziali 5 Stelle) l’inadeguatezza dell’amministrazione comunale. Inadeguatezza che diventa devastante nella particolare situazione che attraversa da tempo la città e il territorio e che è resa ancor più grave dal progressivo impoverimento della “amministrazione permanente” (quella che, meno elegantemente, viene definita la “macchina comunale”).
Con un di più preoccupante: il proseguimento delle esternalizzazioni (e conseguente difficoltà di controllo pubblico), lo smantellamento in corso di quei requisiti di qualità e di attenzione sociale rispettosa (non pietistica o compassionevole) che comunque avevano sempre connotato i servizi comunali eporediesi (e, prima ancora, quelli “olivettiani”).
Come arrestare questo che sembra un destino ineluttabile?
Probabilmente poco potranno, seppure è importante che ci siano e ciò che fanno, le minoranze in consiglio comunale. Molto di più potrebbe quella comunità che oggi è silenziosa e frastornata, quella comunità che, con le sue attività e la sua presenza, ha reso per decenni vivibile questa città e questo territorio.
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