Il Tribunale di Ivrea dichiara il fallimento della Comital di Volpiano per assenza di offerte di acquisto formali. I 110 lavoratori rischiano anche l’interruzione immediata della cassa integrazione.
La vertenza della Comital di Volpiano, azienda specializzata nella produzione di fogli di alluminio per il settore alimentare e quello farmaceutico, a distanza di un anno, si è riaccesa all’improvviso. Eppure sembrava incanalata lungo una strada quasi virtuosa: dopo tre mesi di blocco dei cancelli i licenziamenti erano stati ritirati, e concessa una cassa integrazione fino a novembre 2018, mentre si preparava la procedura di concordato preventivo e piú aziende del settore si erano fatte avanti come possibili compratori.
E poi cos’è successo, giusto la settimana scorsa?
É successo che il Tribunale di Ivrea, non essendo stata presentata nessuna offerta formale, ha dichiarato il fallimento della Comital, facendo risalire la tensione tra i 110 lavoratori, perché non avendo il Tribunale deciso la continuazione in ogni caso dell’attività produttiva, la cassa integrazione viene a cessare. Un fulmine abbastanza a “ciel sereno”, quindi, per una vicenda complicata ma che non sembrava dover precipitare così all’improvviso.
Ricordo che all’origine della vertenza c’era stata la vendita ad un’azienda francese degli impianti di Volpiano da parte di Cuki, che fa capo all’imprenditore eporediese Corrado Ariaudo.
Ora tutto si fa più difficile: per paradosso qualche azienda tra quelle che si era fatta avanti nei mesi scorsi potrebbe riaffacciarsi, allertata dalle condizioni più convenienti nell’acquisire la fabbrica dal fallimento. Certo è che i lavoratori non si lasceranno chiudere la Comital senza colpo ferire; già il 21 sono stati in presidio con la Fiom davanti al Tribunale, dove una delegazione è stata ricevuta dal Presidente del Tribunale eporediese. Venerdì 29 dalle 10 si terrà un’assemblea pubblica davanti ai cancelli, organizzata insieme al sindaco di Volpiano: occorre, com’era accaduto un anno fa, e come è successo per altre vertenze come Embraco, creare intorno alla Comital una mobilitazione che costringa ad un’assunzione vera di responsabilità a tutti i livelli, compreso il Governo, tanto più che l’urgenza prima è la tutela dei lavoratori, cioè gli ammortizzatori sociali, ed è decisivo il ruolo di Luigi Di Maio, nella sua duplice veste di Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico.
Federico Bellono