Il 25 settembre 2022, cittadine e cittadini Italiani saranno chiamati a votare per rinnovare il Parlamento con l’elezione di 400 Deputati e 200 Senatori (numero ridotto dopo il taglio dei parlamentari del 2020).
La legge elettorale in vigore è la 3 novembre 2017, n. 165 comunemente chiamata Rosatellum, dal nome del suo relatore Ettore Rosato. Scopriamo come funziona.
Liste e coalizioni
Una lista elettorale è indentificata da un simbolo e presenta l’elenco delle candidate e dei candidati in una competizione elettorale. Una lista può concorrere da sola oppure in coalizione con altre liste.
Sistema elettorale misto
Il Rosatellum è un sistema elettorale misto a separazione completa. Un sistema elettorale misto include meccanismi maggioritari e proporzionali. L’elemento maggioritario è rappresentato dal sistema uninominale, quello proporzionale dal sistema plurinominale.
Un sistema elettorale è a separazione completa quando i due meccanismi – maggioritario e proporzionale – si svolgono separatamente; quindi, i seggi vengono assegnati in due maniere diverse, appunto uninominalmente e plurinominalmente.
Il territorio italiano viene diviso in circoscrizioni, che a loro volta solo formate dai diversi collegi.
Sono previste 21 circoscrizioni – una per regione più una all’estero – per il Senato, e 29 circoscrizioni – 4 in Lombardia, 2 in Lazio, Sicilia, Campania, Veneto e Piemonte, più una all’estero – per la Camera dei Deputati. I collegi presenti nelle varie circoscrizioni sono di tipo uninominale e plurinominale.
Nei collegi uninominali il sistema è maggioritario: c’è un/a candidato/a per ogni lista singola o coalizione di liste che compete con gli altri per un solo seggio. Qui, il/la candidato/a all’UNINOMINALE che prende più voti, ottiene il seggio. I collegi uninominali assegnano il 37% dei seggi (147 alla Camera e 74 al Senato).
Nei collegi plurinominali, il sistema è proporzionale: ci sono listini bloccati composti da minimo due e massimo quattro candidati/e di ciascuna lista che competono per ripartire seggi. Qui, si assegnano i seggi proporzionalmente alla percentuale di voti raccolta dalle liste e coalizioni che hanno superato la soglia di sbarramento. Non è possibile esprimere un voto di preferenza tra i candidati dei listini bloccati, pena nullità della scheda. Determinato il numero di eletti/e che spetta a ogni lista, i/le candidati/e vengono eletti/e secondo l’ordine fissato che si vede sulla scheda. I collegi plurinominali assegnano il 61% dei seggi (rispettivamente 245 e 122). Infine, il 2% dei seggi (8 deputati e 4 senatori) è legato al voto degli italiani residenti all’estero e viene assegnato con un sistema proporzionale su 4 circoscrizioni dove vige il voto di preferenza.
Soglia di sbarramento
Per accedere alla ripartizione dei seggi, cioè per entrare in Parlamento, una lista singola, coalizzata o meno, deve raggiungere il 3 %; le coalizioni devono raggiungere il 10 %. Ad una lista singola che concorre da sola basta il 3 % per accederebbe alla ripartizione dei seggi; il totale delle liste in coalizione deve raggiungere il 10 % perché possa accedere alla ripartizione dei seggi. Ogni lista presente in una coalizione, però, deve comunque ottenere un 3% per poter eleggere. Inoltre, se una lista in coalizione non dovesse arrivare all’1 %, i voti andrebbero dispersi.
Per Camera e Senato alle liste rappresentative di minoranze linguistiche riconosciute presentate esclusivamente nelle regioni a statuto speciale in cui sia prevista una particolare tutela di tali minoranze, è sufficiente raggiungere il 20% regionale, o l’elezione di due candidati all’uninominale, per accedere alla ripartizione dei seggi.
La ripartizione dei seggi: alla camera avviene prima a livello nazionale tra le liste che hanno superato le soglie di sbarramento (3%). Poi, per ogni coalizione, tra le liste sopra soglia (3%) che fanno parte della coalizione. Una volta stabilito il numero di seggi assegnati a ciascuna lista e coalizione a livello nazionale, si procede a suddividere proporzionalmente i seggi a livello di circoscrizione. Così si determina il numero di seggi spettanti a ciascuna lista in ciascuna circoscrizione. Al senato il metodo impiegato è lo stesso ma su base regionale.
Facsimile delle schede del collegio di Ivrea, Eporediese e Canavese
Come si vota – Si può esprimere il proprio voto in tre modi differenti
1. Tracciando un segno sul simbolo di una lista: in questo caso il voto vale sia per la lista nel collegio plurinominale che per il/la candidato/a nel collegio uninominale che quella lista sostiene.
2. Tracciando un segno sul simbolo di una lista e sul nome del/la candidato/a del collegio UNINOMINALE da questa sostenuto/a (è il nome scritto in carattere più grande sopra il simbolo): il risultato è uguale a quello descritto sopra.
3. Tracciando un segno solo sul nome del/la candidato/a del collegio UNINOMNALE (senza indicare alcuna lista): in questo caso, il voto vale per i/la candidato/a nel collegio uninominale ed in automatico alla lista o coalizione che lo sostiene. Se quel candidato è collegato a una coalizione, il voto viene diviso proporzionalmente tra le liste che la compongono, in base ai voti che ognuna ha complessivamente ottenuto nel singolo collegio in questione. Per chi vota una lista che concorre singolarmente: in pratica, le tre modalità di voto non cambiano nulla.
Non è ammesso il voto disgiunto, pena l’annullamento della scheda. Es: Non possiamo votare per il/la candidato/a al collegio uninominale della lista Pippa Peg e anche per la lista proporzionale Topo Gigio che non fa parte della coalizione di Pippa Peg. La scheda viena annullata anche se si mette un segno su uno dei nomi del listino bloccato (accanto al simbolo).
Federico Giovannini
Un vide chiaro e semplice!
Per ulteriori informazioni e dubbi FAQ sul sito del Ministero dell’interno
https://dait.interno.gov.it/elezioni/faq-elezioni-politiche-2022
FAQ di Alessandro Chiaramonte, docente all’Università di Firenze su Repubblica.it:
https://www.repubblica.it/politica/2022/09/06/news/legge_elettorale_rosatellum_come_si_vota_do mande_risposte-363889116/