Comdata Ivrea: sciopero di solidarietà con la sede di Lecce

Il coordinamento Cobas Comdata indice per giovedì 7 dicembre sciopero di un’ora a fine turno in tutto il gruppo Comdata in solidarietà con i colleghi di Lecce i sciopero da lunedì 4 a domenica 10 dicembre

Lavoratrici e lavoratori della sede di Comdata a Lecce in sciopero (foto da pianetalecce.it)

Il lavoratori e le lavoratrici della sede Comdata di Lecce lamentano “turni sbilanciati su orari pomeridiani, serali e notturni, domeniche lavorative per oltre due mesi consecutivi, turni di otto ore spezzati (sino a quattro ore di intervallo tra una prestazione e l’altra nella stessa giornata), richieste di orario straordinario e supplementare ossessive e continue a tal punto da configurarsi non più come eccezionali”. Per Salvatore Labriola, segretario generale comprensoriale Slc-Cgil Lecce e Brindisilo sciopero dei lavoratori di Comdata rappresenta l’ennesimo segnale di un disagio che oramai coinvolge lavoratori di diversi settori merceologici. Al pari dei lavoratori del commercio e di Amazon, anche quelli dei call center iniziano una battaglia contro un organizzazione del lavoro che ha nella flessibilità lo strumento principe per ridurre le tutele e i diritti. Il part-time che nacque per venire incontro alle famiglie è diventato una prigione. Lavoratori che non hanno più una vita, con orari di lavoro schiacciati su turni serali e notturni, con domeniche e festivi lavorativi, turni e lavoro supplementare spezzati. Aziende che oramai offrono servizi a tutte le ore, determinando cosi quella ‘domanda’ che serve poi a giustificare organizzazioni del lavoro ottimizzate sui cosiddetti flussi di traffico.

Sedi che vai sindacato che trovi

Mentre nella sede di Lecce di Comdata, le segreterie provinciali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom insieme alla Rsu di Comdata del capoluogo salentino hanno proclamato uno sciopero “a goccia” dal 4 dicembre fino a domenica 10, nelle sedi di Rende (CS), Torino e Ivrea è solo il sindacato Cobas a indire uno sciopero di solidarietà perché “quando il padrone è lo stesso, la lotta è comune“, scrivono sul loro volantino del quale riportiamo degli stralci di seguito.

In tutte le sedi Comdata, ormai da anni, la flessibilità esasperata ha reso i lavoratori precari nella propria vita, della quale non possono minimamente gestire i tempi; la pressione dei carichi di lavoro ha determinato pesanti livelli di stress e drammatiche ricadute sulla salute psico-fisica dei lavoratori che troppo spesso decidono di ridurre le ore lavorative e la relativa retribuzione, pur di riconquistare tempo di vita e salute. Da anni denunciamo questo sistema di gestione del lavoro. Da anni denunciamo questo sistema neo-schiavista sia ai tavoli sindacali nazionali che locali, nonché sui giornali.
L’ultima occasione per dibattere della situazione Comdata è stata l’audizione il 27 novembre in commissione lavoro del Comune di Torino con ordine del giorno “Comdata, criticità occupazionali relative alle sedi di Torino e Ivrea“. Erano presenti rappresentanze Cgil, Cisl e Uil, Cobas e Cub delle due sedi Comdata e rappresentanti Rsu Fiom-Cgil di Innovis Ivrea (quest’ultimi non inviati, ma giustamente e tenacemente si sono presentati e han chiesto di partecipare in quanto società al 100% Comdata che con altrettanti pesanti problemi occupazionali e di rapporti con la casa madre).
I problemi sollevati in quella sede dal Cobas sono stati:

  • L’esercizio sistematico di pressioni all’esodo tramite colloqui al limite della intimidazione nei confronti del personale con contratti dalle fasce orarie definite o con maggiore anzianità aziendale e relativi maggiori scatti di retribuzione, elementi che rendono questi lavoratori rispettivamente meno flessibili e più costosi rispetto a nuovi assunti.
  • Continua richiesta di disponibilità a ridurre il proprio orario lavorativo e di conseguenza il proprio salario in cambio della concessione di turni con orari agevolati, in una inaccettabile logica di baratto tra qualità di vita e retribuzione.
  • Eccessivo ricorso alla tipologia contrattuale Part Time come unica forma di assunzione e sua esasperata flessibilizzazione che contrasta con le disposizioni di legge in materia.

Da nord a sud, quindi i problemi dei lavoratori dei call center Comdata sono gli stessi.
Per questo Cobas continua nel suo volantino “Apprendiamo con piacere che i colleghi di Lecce, stanchi dell’immobilismo sindacale, hanno spinto la compagine confederale ad indire uno sciopero a goccia dal 4 al 10 dicembre. Ogni giorno per una settimana. L’obiettivo è quello di riaprire un tavolo aziendale atto a trovare delle soluzioni per ridurre la flessibilità richiesta dall’azienda nel corso degli anni, che non è più sostenibile, poiché inconciliabile con la vita privata dei lavoratori stessi.”
E termina “Noi Cobas siamo fermamente convinti che queste istanze sono giuste e condivisibili su tutto il territorio nazionale. Siamo determinati a rivendicare limiti sotto i quali non si deve scendere.”
LA LORO LOTTA È LA NOSTRA LOTTA.
SCIOPERO DI UN’ORA 7 DICEMBRE
IN USCITA DAL TURNO
PER TUTTI LE LAVORATRICI E I LAVORATORI COMDATA GROUP ITALIA.

a cura di Cadigia Perini