Durante l’ultimo consiglio comunale bocciato un emendamento PD e bocciata la candidatura di Colosso come rappresentante nel Consorzio In.Re.Te.; il PD si trova oggi con quattro consiglieri e una sola presidenza di commissione consiliare. La linea leghista è chiara: non si vota nulla che arrivi dal Partito Democratico
Dopo quattro, intense sedute del Consiglio Comunale eporediese non sembrano esserci più dubbi: all’interno dello stesso consiglio coesistono due diverse opposizioni. Una “classica” e istituzionale che vede contrapposti i banchi della maggioranza a quelli della minoranza; l’altra più “fluida”, meno netta, ma politicamente rilevante: quella che vede tutti contro il Partito Democratico.
Gli innumerevoli segnali che sono stati lanciati lunedì 15 ottobre, durante l’ultimo consiglio comunale, non lasciano dubbi a riguardo, a cominciare dall’esito della prima mozione presentata dal consigliere Comotto. La mozione, preceduta da un’interpellanza del consigliere Fresc sul medesimo argomento, verteva su un tema su cui Comotto si è sempre speso, ovvero la questione della qualità dell’aria, l’inquinamento in città, il problema della centralina di rilevamento (attualmente sita in viale Liberazione, ma “obsoleta” rispetto al “Protocollo Regionale Anti-smog) e il conseguente blocco del traffico. Sembrava tutto dovesse “filare liscio”, ma gli umori pacati e l’apparente spirito di collaborazione si sono presto rivelati essere “la calma prima della tempesta“. L’emendamento alla mozione presentato dal consigliere Dulla, infatti, non ha impiegato molto tempo a scaldare gli animi, a cominciare dalle critiche della consigliera di maggioranza Casali e stimolando il consigliere Malpede a dichiarare la sua intenzione di voto sfavorevole all’emendamento Dulla (ma favorevole alla mozione originale).
Il “siparietto” che ne è scaturito ha visto il consigliere Comotto e il presidente Borla disponibili a inventarsi soluzioni rocambolesche per cercare di modificare l’emendamento affinché risultasse “votabile”, ma senza nessun risultato. Alla bocciatura dell’emendamento, Dulla ha infine “sbottato”: «così com’è scritta la mozione è aria fritta. Noi ci asterremo». Senza l’emendamento PD, infatti, la mozione è stata approvata.
Anche sulla nomina di rappresentante comunale nel Comitato di Presidenza del Consorzio In.Re.Te. il Partito Democratico è stato messo all’angolo. Perinetti ha avanzato la candidatura di Gabriella Colosso, motivando che il PD non ha mai fatto richieste di presidenti di commissione, mentre Comotto ha proposto Massimo Fresc: «proponiamo un altro consigliere di minoranza in quanto il PD ha già numerosi componenti all’interno del consorzio». Di tutta risposta, Fresc, specificando che il M5S ha maturato una particolare attenzione al sociale e auspicando che nel 2019 venga attivato il Reddito di Cittadinanza ha dichiarato: «non solo accetto la candidatura, ma sono motivato a seguire i lavori del consorzio In.Re.Te.».
Il risultato della votazione, se pur segreta, era scontato: 13 voti favorevoli per Fresc, 3 soli a Colosso.
Persa anche la possibilità di svolgere un ruolo di rappresentanza comunale all’interno del Comitato di Presidenza del Consorzio In.Re.Te., il Partito Democratico ricopre oggi il solo ruolo di presidenza della commissione consiliare di “Controllo e Garanzia“: non certamente una commissione strategica.
La linea politica della maggioranza è ormai abbastanza chiara: non si vota nulla che provenga dal Partito Democratico. Anche gli stessi componenti della minoranza Fresc e Comotto stanno portando avanti un’opposizione che è già stata definita soft, privilegiando il dialogo con la maggioranza che fino a questo momento si è dimostrata, nei loro confronti, propositiva e inclusiva, penalizzando, invece, possibili aperture con il PD. Al di là della spontaneo carattere “collaborativo” di Fresc e Comotto, dietro a questa linea politica inclusiva si scorge lo “zampino” dell’assessora Ballurio che, reduce da cinque anni di mala amministrazione e di lotta insistente e a tratti immotivata con la minoranza, dimostra oggi di aver imparato una lezione importante dagli enormi e irreparabili sbagli della giunta Della Pepa: meglio circondarsi di amici, che di nemici.
Ci si può domandare: ma il Partito Democratico si merita un’opposizione ad hoc? Rievocando alla mente l’inglorioso trascorso della seconda giunta Della Pepa riesce difficile trovare dei validi motivi che possano giustificare un “no” alla domanda, considerando anche il fatto che due dei quattro consiglieri PD provengono dall’amministrazione passata. Non a caso gli interventi di Dulla e Perinetti accendono gli animi in consiglio comunale. È troppo presto per dire se e quando questa opposizione ad hoc verso il “nemico pubblico numero uno” andrà scemando.
Quel che è certo è che l’opposizione politica è oggi in una fase di stallo e, salvo ripensamenti dei consiglieri Fresc e Comotto, la giunta Sertoli proseguirà pressoché indisturbata nel suo operato, collaborativa e disponibile fin quando i temi trattati andranno bene al vero “azionista” politico di maggioranza: la Lega.
Andrea Bertolino