Attraverso tre comunicati congiunti CGIL e Nursind denunciano una serie di gravi situazione nell’ASLTO4, puntando il dito contro il direttore Scarpetta; si parla di più di 170mila ore di straordinario da parte d’infermieri, OSS e medici per coprire i buchi del personale. «Chiederemo l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro, perché è stato violato il CCLN»
Il 13 novembre i sindacati CGIL e Nursind hanno annunciato l’avvio di un percorso di mobilitazione all’interno dell’ASLTO4 a seguito di alcune dichiarazioni da parte del Direttore Generale Scarpetta che hanno rappresentato la goccia che fa traboccare il vaso. Durante una trattativa cruciale riguardante il regolamento degli incarichi del personale del comparto sanità il direttore Scarpetta avrebbe detto: «sarà necessario attendere il via libera della Regione prima di procedere con l’apertura dei bandi per la copertura dei posti vacanti». Peccato che lo stesso principio non si applichi alla Dirigenza, visto che continuano ad essere deliberati concorsi per nuove posizioni da Direttore senza che vi sia disponibilità di posti vacanti. «Non possiamo accettare il concetto di “trimestre bianco” che penalizza i lavoratori mentre al contempo si assegnano nuovi incarichi Direttivi per la Dirigenza. È inaccettabile che dopo aver impiegato un lungo periodo di trattative ci si trovi di fronte a un Direttore che sembra aver già deciso di non intraprendere alcuna azione» affermano Luciano Perno (CGIL) e Giuseppe Summa (Nursind) che aggiungono: «ci vediamo costretti a interrompere le relazioni sindacali e a avviare un percorso di mobilitazione del personale in attesa di un urgente chiarimento politico».
Il 14 novembre Perno e Summa alzano il tiro e tengono fede alla promessa di denunciare pubblicamente alcune delle molte criticità che si sono aggravate sotto la direzione Scarpetta. Attraverso un comunicato congiunto CGIL e Nursind rendono noto un dato a dir poco impressionante. «Sono esattamente 171.264 le ore totali di straordinario effettuate per esigenze di servizio e quindi per farli funzionare, da parte di tutto il personale del Comparto dell’ASL TO4, che alla data odierna risultano maturate e non recuperate o liquidate. Un dato che sicuramente non è originato tutto nel 2024, ma che rispetto agli anni passati è peggiorato ulteriormente». Una situazione grave quella che colpisce il personale ASLTO4 che ha quindi effettuato più ore di quanto previsto dal Contratto di Lavoro Nazionale e che ha portato le organizzazioni sindacali scriventi ad annunciare l’intervento dell’Ispettorato del Lavoro.
Per capire l’entità della mole di lavoro straordinario erogato i sindacati portano alcuni esempi: «a titolo esemplificativo, prendiamo come riferimento le sale operatorie dell’ASL TO4, dove gli infermieri e gli OSS, oltre a dover garantire i normali 20-21 turni mensili, da gennaio a settembre 2024, hanno dovuto lavorare ben 600 giorni in più in nove mesi. Non se la passano meglio nemmeno i tecnici di laboratorio analisi con più di 300 turni e quelli di radiologia, con circa 130 giorni. In altri termini, il Direttore Generale è riuscito a trasformare la reperibilità quale strumento contrattuale eccezionale, in strutturale a copertura dei turni».
Pochi giorni dopo, il 17 novembre, CGIL e Nursind pubblicano un nuovo comunicato in cui rincarano la dose e denunciano altri fallimenti della direzione Scarpetta, a cominciare dalla chiusura dell’endoscopia dell’ospedale di Cuorgnè: «Nel silenzio più assoluto e senza che sia stata fornita alcuna informazione, l’ennesimo servizio per i cittadini purtroppo è stato chiuso. Questa volta si tratta del servizio di endoscopia dell’ospedale di Cuorgnè, che va ad aggiungersi alle note criticità della Gastroenterologia dell’ASL TO4, nonostante il massimo impegno della Dott.ssa Battaglia e della sua equipe. Non sappiamo precisamente da quando, ma secondo alcune indiscrezioni da diversi mesi».
A Ciriè l’area chirurgica ha subito un taglio di posti letto e il progetto della week surgey è stato completamente abbandonato, mentre a Chivasso l’Urologia rischia di scomparire definitivamente a causa del pensionamento dell’unico medico presente. «A questo – aggiungono Perno e Summa – dobbiamo aggiungere un’Emodinamica funzionante a metà anziché h24 e i dubbi sulla Pediatria dove oggi non è stato ancora bandito il concorso da Direttore e secondo alcune voci sempre più insistenti, potrebbe subire una riorganizzazione».
A Ivrea CGIL e Nursind ricordano che la week surgey non è stata mai più riaperta, ci sono i pensionamenti dei Direttori della Neurologia e Rianimazione e da diverso tempo non vengono più effettuati due tipologie di esami importanti come la Broncoscopia e l’ERCP, effettuata a Torino la prima e a Chivasso la seconda.
L’Emodinamica di Ivrea, inoltre, dove in questi giorni si sta procedendo con lavori in ritardo per la sostituzione dell’ angiografo, continua ad essere dipendente da Ciriè, per via di un atto aziendale mai rivisto.
Infine, denunciano ancora CGIL e Nursind, «non possiamo non segnalare il CAL di Caluso, che è rimasto aperto solo 3 giorni su 6 al mattino e che si aggiunge a una situazione critica che ha visto un taglio dei posti letto di nefrologia a livello aziendale. Fra l’altro senza una programmazione seria, a breve al CAL di Caluso che chiuderà sicuramente, si aggiungeranno quello di Settimo Torinese e Castellamonte».
«In conclusione – dichiarano Perno e Summa – dato che il dottor Scarpetta ritiene chiuso da tempo il suo mandato , parlando di trimestri bianchi, possiamo dire che in questi tre anni, oltre ad essere stato quasi completamente assente ai tavoli di contrattazione e quindi poco attento alle criticità e alle esigenze degli operatori e professionisti della sua azienda, dimostrando di non voler affrontare i problemi e non volendosi assumere alcuna responsabilità, non abbia altresì ottenuto grossi risultati se non quelli di depotenziare i servizi della nostra azienda, senza voler parlare della disorganizzazione che ha saputo imprimere che merita un capitolo a parte».
a cura di Andrea Bertolino