Il carnevale va avanti lo stesso, nonostante le spese extra, i divieti e i sequestri di tappi
Ora che l’edizione 2018 del Carnevale è in archivio possiamo cominciare a trarre le prime considerazioni sulle principali novità della manifestazione, soprattutto rispetto al famoso “piano sicurezza” di cui tanto si è parlato prima e durante i giorni del Carnevale.
Lunedì 19 alle 17 in Municipio è annunciata una conferenza stampa incentrata su “analisi e verifica da parte del Comune, della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea e di GAE ENGINEERING dei vari aspetti legati al Piano di Sicurezza attuato in occasione della manifestazione”.
Il Carnevale a Ivrea è molto sentito, è particolare, è “nostro” per cui chiunque, anche da semplice e fedele fruitore e partecipante al carnevale , io lo sono da parecchi decenni, ritiene di poter fare le sue considerazioni e quelle ascoltate non sono molto benevoli verso le novità imposte.
Non si mette in discussione la necessità di assicurare la massima protezione verso ipotetici pericoli legati al gran numero di persone presenti. Quindi giusto predisporre e segnalare le vie di fuga, rinforzare ringhiere forse non più efficienti come quella su Lungo Dora, avere a disposizione personale allertato in caso di necessità.
Anche ridurre la sfilata del sabato sera a soli 100 aranceri per squadra può essere un modo per rivitalizzare una serata che era diventata solo una fiumana di gente con poche idee originali e molto alcool. Le squadre però dovrebbero impegnarsi a presentare ciascuna una delegazione bella e divertente e non tutte l’hanno fatto. Fin qui i lati positivi.
Instaurare un senso unico obbligato in via Palestro che impedisce anche in momenti di assoluta mancanza di folla di uscire dalla via stessa senza arrivare fino in Piazza di Città è invece veramente esagerato e inutile. Ho visto alle ore 12 di lunedì (mancavano 2 ore all’inizio della sfilata) impedire di entrare da via Arduino in Piazza di Città oppure impedire di uscire da via Palestro verso La Serra. Incomprensibili anche i controlli su borse e bottigliette con il tappo per gente che entra in uno spazio abitato da migliaia di persone con tonnellate di proiettili a forma di arance in libera circolazione. Perché mai dovrei tirare una bottiglietta?
Particolarmente assurde le scenette viste davanti al blocco del Borghetto, con genitori che parlano al figlio dall’altra parte del nastro posto dalla “security” senza poterlo oltrepassare o con la comunicazione data alle 15 30 alla gente in attesa che “gli ingressi per oggi sono finiti” quando la battaglia andrà avanti per altre 2 ore. Nei luoghi della battaglia delle arance la selezione si è sempre fatta da sé: chi se la sente ci entra, chi non vuole sta tranquillamente fuori: vedere gente vestita da policeman decidere chi può entrare e chi no sinceramente fa a pugni con il concetto di carnevale, di divertimento e di festa. E’ pericoloso? Bella scoperta, non c’era bisogno di Gabrielli per scoprirlo, ma nessuno si è mai lamentato o ha denunciato gli organizzatori per questo. E pericoloso lo è anche adesso, con la differenza che non è più libero e non ti fanno più entrare perché, come mi ha risposto un addetto, “chi la accompagna fino là?”.
Questo pone un altro problema, più generale. Gli eporediesi conoscono il loro carnevale e sanno bene dove andare e quando. Se si vuole richiamare pubblico da fuori città, fuori Regione o fuori Italia, come alcuni sembrano voler fare, allora bisogna dirsi chiaramente che non c’e spazio attualmente per decine di migliaia di visitatori, a meno di creare strutture apposite (tribune, nuovi spazi, parcheggi, ecc) e percorsi protetti per assistere senza problemi alla battaglia. Pubblicizzare il nostro Carnevale per richiamare più gente ha senso solo se si affrontano questi problemi, a meno di scegliere decisamente di lasciare la domenica ai turisti e gli altri due giorni ai canavesani, come in parte è avvenuto quest’anno complice anche il biglietto a 10 euro della domenica.
Un’ultima considerazione: è necessaria la presenza di tanti poliziotti/finanzieri/carabinieri per le strade? Io a Carnevale se vedo poliziotti armati in ogni via non mi sento più sicuro, mi sento in un posto che evidentemente è pericoloso. Che festa è?
Francesco Curzio