Le immagini di come potrebbe cambiare Borgofranco d’Ivrea se il protocollo d’intesa con R.F.I. seguisse le modifiche previste nel piano regolatore
La serata del 16 febbraio a Borgofranco d’Ivrea avrebbe dovuto essere un momento informativo attraverso il quale illustrare agli abitanti del paese o ai cittadini interessati le modifiche future alle quale l’intera comunità potrebbe andare incontro. Come era già stato segnalato l’assenza di video-proiettori ha costretto il sindaco a “descrittivi voli pindarici”: l’utilizzo di mappe o immagini avrebbe sicuramente alleggerito l’arduo compito.
L’Osservatorio del Paesaggio AMI, per quell’occasione, aveva preparato delle diapositive:
L’immagine 1 illustra quella che sembra la più probabile soluzione per venire incontro alla richiesta di R.F.I. di totale soppressione dei passaggi a livello. Si tratta del progetto più verosimile in quanto rispecchia fedelmente quanto contenuto nel Piano Regolatore di Borgofranco del 2011. La linea violetta rappresenta la “variante alla ss26”, la strada statale che attualmente attraversa il centro del paese. Il sindaco Tola ha più volte ribadito che quella strada necessita di essere modificata in quanto troppo stretta e non adatta nemmeno per il passaggio dei pedoni (le persone in carrozzella o passeggini sono obbligati a transitare sulla strada a filo con le macchine). Il piano regolatore prevede che la nuova statale corra tra la Dora e la ferrovia, esattamente attraverso Montebuono. Ciò significa valutare se la collina può essere forata e successivamente scavare attraverso. Nel piano regolatore sono anche indicate 5 nuove rotonde, 3 a sud e 2 a nord di Borgofranco, anche se durante la serata del 16 febbraio l’amministrazione ha comunque parlato solo di 4 rotonde.
L’immagine 2 mostra come si presenta attualmente Montebuono, mentre la successiva come potrebbe essere modificato. Anche nel caso in cui la nuova strada non fosse realizzata a due carreggiate l’immagine 3 rende comunque l’idea di cosa potrebbe significare, da un punto di vista paesaggistico e ambientale, bucare la collina.
Nel protocollo d’intesa si parla anche opere sostitutive agli attuali passaggi a livello. Le opzioni sono due: o si scavalca la ferrovia o ci si passa sotto. La seconda soluzione è stata accantonata, in quanto la zona sarebbe soggetta ad allagamenti. Rimane solo la possibilità di passare sopra, ovvero realizzare un cavalcavia (le immagini 4 e 5 illustrano come potrebbe cambiare il paesaggio a seguito di questi interventi).
Le ultime immagini (6, 7 e 8) riguardano, invece, lo stato della ferrovia. Durante l’incontro si è più volte parlato di potenziare il trasporto su binari, ma nelle condizioni attuali non sembra ci siano i presupposti per questo genere di interventi.
Andrea Bertolino