Fino al 27 marzo aperta la mostra Olivetti e l’arte: Jean Michel Folon
La collaborazione tra Olivetti, Tim e Archivio Storico Olivetti e Comune di Ivrea con il Museo Garda porta alla realizzazione di una seconda mostra, dopo quella dedicata alla Collezione Olivetti, che vede come protagonista Jean Michel Folon.
Un artista belga ormai familiare per chi ha vissuto nella nostra città e nel “mondo Olivetti” per l’impronta che ha dato all’immagine e alla comunicazione della grande industria ma che in realtà a metà degli anni ’60 era un giovane disegnatore che cominciava appena ad affacciarsi sulle scene internazionali.
La mostra ripercorre il suo percorso di crescita e realizzazione all’interno della Olivetti grazie al rapporto con Giorgio Soavi, art director della Direzione Pubblicità e Stampa, che, sono parole di Folon, “quando ero giovane e sconosciuto ha visto i miei disegni e mi ha affidato un primo lavoro. –Fai qualche cosa con una macchina da scrivere. – Non la so disegnare. – Puoi inventarla.”
Nacque così il primo manifesto pubblicitario per la Lettera 32.
Nella prima sezione della mostra i carteggi e le corrispondenze tra Folon, Soavi e altri sono ben esposti e seguono la realizzazione dei manifesti e della agenda illustrata. Particolarissima la grafia e l’organizzazione di ogni manoscritto di Folon, una scrittura che sembra allontanarsi nel vento.
Una seconda sezione è dedicata alla realizzazione del libro illustrato Le message, del 1967, in cui una trentina di illustrazioni raccontano di un omino che entra in un palazzo dove campeggia una grande macchina da scrivere dove poter saltare da un tasto all’altro. Due anni più tardi Folon stesso lo trasformerà in un cartone animato delle durata di 5 minuti, visibile nella saletta proiezioni in fondo alla mostra.
La agenda illustrata nel 1969 da Folon, prima di una serie di 30 anni realizzate dalla Olivetti con la stessa grafica di Enzo Mari, occupa la terza sezione della mostra.
Nel 1975 Folon venne chiamato dalla Olivetti a realizzare un grande pannello per la metropolitana di Londra alla stazione di Waterloo (l’artista l’anno prima aveva già arredato la stazione Montgomery della metropolitana di Bruxelles con una grande murales) e il Museo Garda ne propone le fasi di realizzazione con una fantasiosa ambientazione tridimensionale.
Sono poi ricordate le mostre monografiche che Olivetti organizzò su Folon, ultima delle quali quella al Metropolitan di New York nel 1990, i due celebri libri strenna illustrati da Folon: “La Metamorfosi” di Kafka, pubblicato nel 1973 e le Cronache marziane, di Ray Bradbury, del 1979, e inoltre pubblicazioni, libri e riviste, che documentano la notorietà raggiunta dall’artista e il rapporto particolare con Giorgio Soavi, rappresentato anche dalle cartoline postali che Folon gli inviava e illustrava personalmente per affidare i suoi brevi messaggi augurali. Una raccolta di questi piccoli capolavori postali è contenuta in una pubblicazione esposta in mostra.
In una apposita sala proiezioni è visibile un vecchio programma Rai dedicato a Folon e l’Olivetti, oltre al cartone animato già citato.
Bisogna aggiungere che il Museo Garda in questa occasione non ha semplicemente offerto le sue sale alla mostra ma ha realizzato delle apposite ambientazioni fatte di bassorilievi, oggetti volanti, piccole sorprese colorate che ben si adattano allo spirito leggero e ironico di Folon, che maneggiava acquerelli e sculture con la stessa elegante ispirazione.
La mostra resterà aperta fino al 27 marzo 2022 e il catalogo farà anche parte della raccolta completa dei cataloghi delle sei mostre in programma sul patrimonio Olivetti edita da Allemandi.
Folon a modo suo è un profeta perchè ricorda all’uomo la sua vocazione di spiritualizare il mondo. Folon lo dice con una punta di gentile malizia che è il pudore dell’intelligenza, con un sorriso grave di lacrime trattenute. Francois Mathey
Museo Civico Garda, piazza Ottinetti, Ivrea. Orari: Lunedì chiuso. Dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15:00 alle 18:00.
Francesco Curzio