La vicenda dell’Agile ex Eutelia (ex Olivetti) è emblematica, un riferimento per la qualità, la forza e la tenacia della lotta. Ma a guardare il livello delle mobilitazioni di oggi, sembra però passato un secolo da quel 2009 quanto tutto iniziò.
Dalla prima grande manifestazione nazionale ad Arezzo del 23 gennaio 2009, sono passati dieci anni. Dieci lunghi anni nei quali si è distrutta una realtà lavorativa che durava da decenni, erede delle sapienze e capacità Olivetti nello sviluppo software, nell’integrazione dei sistemi, nella progettazione, in quel settore che dovrebbe essere strategico in un paese, quello della tecnologia e dell’informatica. Dieci anni in cui si sono persi 2000 posti di lavoro coinvolgendo un numero superiore di persone, famiglie intere. Si sono perse professionalità, competenze, eccellenze. E alla fine e più importante si sono impoverite centinaia di persone, molte ancora senza una soluzione, che vuol dire, finiti gli ammortizzatori sociali, anche senza alcun reddito, con in mano solo accordi ministeriali tanto esemplari quanto inapplicati. Ma non si è persa la volontà di continuare a lottare per un diritto: il lavoro. Così ieri, 28 marzo, gli ex lavoratori e le lavoratrici di Agile-Eutelia erano nuovamente in presidio davanti al Ministero dello Sviluppo Economico per manifestare ancora una volta il disinteresse del Ministero e i mancati impegni pur presi in sede istituzionale. Scrivono Fiom-Fim-Uilm nazionali “malgrado l’impegno assunto di rivederci per discutere delle eventuali soluzioni della annosa vertenza, dopo ripetute sollecitazioni nessuna convocazione è arrivata. Un fatto grave e incomprensibile che le lavoratrici e i lavoratori di Agile ex Eutelia non possono tollerare e per questo tornano di nuovo a manifestare per stimolare il Governo ad affrontare le criticità presenti per ancora molti lavoratori. Ricordiamo che, dopo la bancarotta fraudolenta che ha gettato in strada duemila famiglie, i lavoratori non si sono mai rassegnati al solo sostegno economico ma hanno sempre cercato il lavoro e la partecipazione ai programmi formativi, agli stage, ai lavori socialmente utili e a tutto quello che in questi anni ha rappresentato una potenziale opportunità per ritornare ad essere pienamente attivi.” E pienamente attivi i lavoratori e lavoratrici di Agile lo sono anche sul fronte giudiziario. Come già annunciato si sono infatti costituiti parte civile, insieme alla Fiom, anche nel processo in Cassazione contro Samuele Landi, unico imputato, tra tutti quelli già condannati negli altri processi, sfuggito alla pena nei gradi precedenti solo grazie alla latitanza a Dubai. “Far sentire il peso delle parti civili anche in quest’ultimo grado di giudizio è fondamentale per arrivare ad una condanna definitiva e a un verdetto che renda giustizia alle tante lavoratrici e ai lavoratori che sono stati travolti da una vicenda incredibile, che ha visto finire le migliori aziende e le più grandi professionalità nel campo dell’informatica nelle mani di quelli che oggi i vari gradi di giudizio hanno giudicato “bancarottieri”.“, scrive la Fiom nel suo comunicato.
Samuele Landi arrestato?
A proposito della latitanza di Samuele Landi, nei giorni scorsi è apparsa sui diverse testate online la notizia che l’ex deus-ex-machina di Eutelia sarebbe stato arrestato ad Abu Dhabi a conclusione di un’operazione dell’Interpol coordinata dal ministero dell’Interno. Il condizionale è d’obbligo e il suo avvocato smentisce, dichiarando di averlo sentito al telefono da casa, ma la Procura Generale di Firenze interpellata dalla redazione del TGR Toscana, conferma di aver ricevuto una comunicazione dall’Interpol che parla di un arresto provvisorio al fine dell’estradizione chiesta proprio dalla Procura Generale di Firenze.
In fondo, lui uomo impavido, l’uomo dal coltello fra i denti, non dovrebbe avere paura di presentarsi al processo, di farsi rivedere dai lavoratori, sempre presenti in aula, che hanno il diritto di guardarlo in faccia, loro (noi) certo lo sguardo non lo abbassiamo.
Cadigia Perini
Il comunicato FIOM dopo l’incontro al MISE >