Martedì 13, nella sede di Via Torino 6 a Burolo si è costituita l’Associazione MOABI. A costituirla sono stati 13 cittadini del Canavese, 2 ragazzi richiedenti asilo provenienti dal Gambia e uno proveniente dal Senegal
L’Associazione ha lo scopo di avviare delle attività produttive con richiedenti asilo e non, fungendo da “incubatore” che permetta la conoscenza del mercato, verifichi le sue effettive potenzialità, gli aspetti amministrativi e gestionali del “fare impresa”, la conoscenza dei vari tipi di società e più in generale verifichi la possibilità di avviare una attività in proprio. Questi sono solo alcune delle cose che l’Associazione ha l’ambizione di mettere in campo.
La necessità di costituire questa Associazione è partita dalla scoperta che molti richiedenti asilo posseggono una professionalità – in molti casi elevata – in diversi settori: sartoria, falegnameria, cura della persona, cucina etnica, gestione del verde e altro ancora.
Progetto della Associazione è quindi quello di avviare Laboratori che permettano ai ragazzi l’accrescimento professionale e delle conoscenza necessarie per fare Impresa, con l’obbiettivo/sogno di accompagnare gli stessi verso l’autoimpresa.
Il Laboratorio di sartoria è già partito, con la produzione di borse, sacche da palestra e zainetti che abbinino tessuto italiano con tessuto Wax con disegni e colori tipicamente africani. Un mix che vuole rappresentare il mix di culture e “colori della pelle” verso il quale si sta avviando anche la nostra società.
A gennaio l’associazione MOABI farà partire il Laboratorio di falegnameria con la produzione di giocattoli in legno ed altro. A seguire altri laboratori.
Questa iniziativa nasce all’interno dell’Osservatorio Migranti che da tempo dà il proprio contributo ad Ivrea per GESTIRE il fenomeno migratorio, invece di – inutilmente – “combatterlo”.