Martedì 27 marzo 2018 ore 15.00, 17.10, 19.20, 21.30
Mercoledì 28 marzo 2018 ore 15.30, 18.00
regìa Daniele Vicari / soggetto e sceneggiatura Daniele Vicari / fotografia Gherardo Gossi / musica Stefano Di Battista / montaggio Benni Atria / scenografia Beatrice Scarpato / costumi Francesca Vecchi, Roberta Vecchi / interpreti Isabella Ragonese, Eva Grieco, Francesco Montanari, Francesco Acquaroli, Giulia Anchisi, Chiara Scalise, Giordano De Plano, Paola Tiziana Cruciani, Noemi Abbrescia / produzione Domenico Procacci, per Fandango, con Rai Cinema / origine Italia 2016 / distribuzione Koch Media / durata 1 h e 52’
Un’amicizia tra due giovani donne in una città bella e dura come Roma e il suo immenso hinterland. Due donne che hanno fatto scelte molto diverse nella vita: Eli ha quattro figli, un marito disoccupato e un lavoro difficile da raggiungere; Vale invece è sola, è una danzatrice e performer, e trae sostentamento dal lavoro nelle discoteche. L’affetto profondo e solidale che le lega non sempre basta a lenire le difficoltà materiali della loro vita.
Il lavoro non è più lo stesso, bisogna adeguarsi al cambiamento, lo sentiamo ripetere continuamente. Infatti assomiglia sempre di più alla schiavitù o a un miraggio e Sole cuore amore di Daniele Vicari vuole riflettere su questa condizione senza via d’uscita. (…) II ritmo del film è una specie di vortice che consuma le vite delle due ragazze, in viaggio perenne la prima, in ricerca costante di sé e della sua arte, la seconda. Il sole del titolo non è il sol dell’avvenire, sembrerebbe alludere al fatto che non ci resta che il sole in questa disastrata società: si tratta della celebre canzone del 2011 che racchiude nel suo ritornello una sintesi di sentimenti in rima e i sentimenti sono tutto quello che Eli possiede (…). Il riferimento ai classici del neorealismo ci riportano ad Anna Magnani e Grandjaquet che si scambiano confidenze sulle scale di casa, a dispetto della guerra. Così Ragonese e Montanari hanno quei pochi minuti di quotidianità sul balcone, di notte, il tempo di fumare una sigaretta e scambiarsi due parole.
(…) Non ci sono indicazioni ideologiche nel film, ma risulta con evidenza la situazione di drammatico stallo in cui ci si trova a vivere e che colpisce in qualche modo tutti nella corsa alla sopravvivenza, in una società che ha svenduto diritti conquistati e procede con sconosciute logiche finanziarie. Il film che lavora con calore sul valore dell’amicizia, della solidarietà e della voglia di vivere, ci indica senza proclami il ciglio del burrone.
(Silvana Silvestri)
(…). Struggente in recitazione (Ragonese e Grieco da urlo), epico in regìa e con colonna sonora che varia dal jazz a un’elettronica tenebrosa nel finale. Grandissimo modo di pensare e fare cinema. Punto.
(Francesco Alò)
Parla il regista
Ho scritto il film subito dopo aver realizzato un workshop per gli allievi attori della Scuola Volonté, che ha portato alla realizzazione di UnoNessuno. Avendo mille suggestioni nella testa, personaggi, emozioni, mi sono messo a scrivere e ho buttato giù in pochi giorni una prima stesura della sceneggiatura, che ha convinto Domenico Procacci e un paio di mesi dopo eravamo in preparazione. Scrivendo avevo negli occhi Isabella Ragonese e Francesco Montanari, due attori che amo molto. (…) Con Gherardo Gossi volevamo ottenere una fotografia carnale, pastosa, che potesse valorizzare il lavoro sui colori fatto con la scenografa e le costumiste.
(Daniele Vicari)